Un altro yemenita arrestato per il complotto contro Nixon

Un altro yemenita arrestato per il complotto contro Nixon Per sparare sul neo-presidente era siato ingaggiato un tiratore scelto Un altro yemenita arrestato per il complotto contro Nixon Come è stata scoperta la congiura - I capi d'accusa, se provati, potrebbero portare ad una condanna all'ergastolo - Il giudice distrettuale ha fissato la cauzione di sessanta milioni a testa per i tre sospettati (un padre e i suoi due figli) - Domani il processo all'uomo accusato di aver ucciso Luther King Nastro servizio particolare New York, lunedi mattina. Ancora una volta l'ombra della violenza si stende sulla vita politica americana. A New York è stato scoperto un complotto mirante a sopprimere Nixon. sono state sequestrate diverse armi, tre arabi sono in arresto, altre persone fermate. La notizia, che ha destato un'emozione vivissima, è venuta solo poche ore dopo che si era conosciu- to un tragico episodio: un amico di Luther King, il reverendo Charles Billups, è stato ucciso nella sua auto, a Chicago, con un colpo di pistola. Sul complotto contro Nixon la polizia ha rivelato nuovi particolari. Tutto ha avuto inizio venerdì sera, quando un uomo telefonò alla polizia dicendo di essere stato avvicinato da tre arabi, che avevano cercato di ingaggiarlo per sparare contro il nuovo Presidente, promettendogli «una barca di quattrini ». L'informatore non rivelava il suo nome, ma la polizia identificava subito il bar dì Brooklyn (il «Pappas») da cui egli aveva telefonato: pochi minuti dopo una squadra vi faceva irruzione e lo fermava. Egli si trova ora «sotto custodia protettiva» poiché la polizia teme che si cerchi di eliminarlo per impedirgli di fare altre rivelazioni. Pare che si tratti di un arabo. In base alla sua confessione, diverse decine di agenti circondavano una casa in Hinsdale Avenue, nella stessa Brooklyn, altri entravano in un alloggio ed arrestavano un arabo: Abdo Ahmed Namer, di 18 anni. In un ripostiglio trovavano due fucili (di cui uno di tipo militare fornito di mirino telescopico) ed una carabina, con relativi proiettili. Poco dopo giungeva un secondo arabo, padre del precedente: Ahmed Rag eh Namer, dì 46 anni, ed anch'egli veniva arrestato. Poche ore dopo, infine, la polizia catturava in un bar un secondo figlio di Namer; Hussein, di vent'anni. Il giovane era nell'alloggio quando vi avevano fatto irruzione gli agenti, ma era riuscito a fuggire lungo la scala anti-incendi. Il padre ed il figlio maggiore, diversamente da quanto è stato detto in precedenza, hanno abbandonato la cittadinanza yemenita per assumere quella americana. Nel paese di origine erano poveri agricoltori; secondo il ministro dell'Economia yemenita « è gente che non si interessava di niente, eccetto di come procurarsi da vivere e sellare il loro asino ». A New York vivevano lavorando all'ufficio spedizioni in un magazzino del porto. Altre quattro persone sono state arrestate in relazione al complotto. Due (i fratelli Zandìni, nipoti di Namer) sono stati rilasciati, due sono ancora sotto interrogatorio. Ai Namer sono stati noti fleati tre capi d'accusa: con giura in vista di un assassi nio, incitamento al crimine per avere «ingaggiato» un tiratore, e detenzione illegale di armi. Interrogati, non hanno fatto alcuna ammissione. Secondo il giudice, essi avrebbero «forti legami al di fuori del Paese». ■<<■■ Secondo i giornali di New York tutto lascia credere che all'origine del complotto (se complotto vi è stato) sia la presa di posizione decisamente a favore di Israele assunta da Nixon durante la campagna elettorale. La polizia non ha fatto finora alcuna rivelazione sull'estensione della congiura né sul numero esatto degli aderenti. Solamente il procuratore distrettuale di Brooklyn, Eliot Golden, ha rivelato il nome di Nixon come vittima designata; egli ha pure ordinato che i tre appaiano oggi in aula, per il processo preliminare di istruttoria, ed ha fissato una cauzione altissima, sessanta milioni dì tire, per ognuno dei tre arrestati. Secondo una legge federale, potrebbero essere condannati all'ergastolo. Sull'assassinio del reverendo Billups le notizie diramate dalla polizìa sono molto scarse. Non è neppure certo se si tratti di delitto politico o di un omicidio per rapina. Molte persone sono state fer¬ mate, qualcuna è stata trovata in, possesso di armi', matracce precise per ora non ve ne sono. I funerali di Billups si svolgono domani nella sua città natale, Birmingham. Nelle mani della polizia è invece l'uomo su cui gravano fondati sospetti di avere ucciso il maestro di Billups, Luther King. Il processo avrà inizio domani: Earl Ray apparirà davanti al tribunale criminale della contea di Shelby e la giurìa dovrà decidere se è stato realmente lui a uccidere con un colpo di carabina l'« apostolo dei negri ». L'accusa è in possesso di molti elementi, che sono come i pezzetti di un mosaico: per esempio, King fu ucciso da una pallottola di fucile Remington; un'arma di questo tipo è stata ritrovata dopo il delitto e su di essa sono state scoperte impronte digitali di Ray. Ed ancora: subito dopo lo sparo, fu vista una persona fuggire su un'auto tipo Mustang, bianca. Una macchina di questo tipo e di questo colore è stata poi trovata ad Atlanta: appartiene a Ray. Infine, alcune persone assicurano che, il 14 aprile, giorno in cui King fu ucciso, una persona in tutto simile all'accusato aveva preso alloggio al motel «Lorraine». da cui parti il colpo che uccise il leader negro. La difesa di Ray ha annunziato che possiede «carte esplosive»: il processo è atteso con enorme interesse, f Ansa-Associated Press; sua segretaria personale alla Casa *Bianca< Oggi Nixon si reca a Washington per un breve incontro con Johnson. (Ansa) Ahmed Rageh Namer di 46 anni (al centro) sarebbe il capo della congiura (Tel. A.P.) non si emoziona per la scoperta della congiura Washington, lunedi mattina. In questi giorni il presidente-eletto Richard Nixon sì trova in una villa di Key Biscayne, con la famiglia ed alcuni dei più stretti collaboratori. Quando gli è stata comunicata la notizia della scoperta di un complotto mirante ad eliminarlo non ha di mostrato la minima emozione. Dichiarazioni ufficiali in merito sono state fatte soltanto da un suo segretario, il quale ha detto: «Il caso è nelle mani della polizia ed il presidente-eletto non se ne preoccupa affatto ». Il portavoce ha aggiunto poi che « qualsiasi idea di un complotto su vasta scala sarebbe esagerata ». Nixon ha annunciato ieri la prima nomina per la nuova amministrazione repubblicana: si tratta della signorina Rosemary Woods, che sarà

Luoghi citati: Atlanta, Chicago, Israele, New York, Washington