Allucinante notte di 39 persone su un pullman bloccato dall'acqua di Remo Lugli

Allucinante notte di 39 persone su un pullman bloccato dall'acqua A BORGO VERCELLI, SULLO. STATALE DI NOVARA Allucinante notte di 39 persone su un pullman bloccato dall'acqua Tutti salvi - Sono tifosi del Napoli venuti a Torino per la partita di calcio - Alle 0,30 di ieri il veicolo non ha più potuto prosegqire E' FP*Ì comincia^ I Sono arcati JfrfejHji 3 Un «elicottero precipita durante il salvataggio: nessuna vittima Vercelli, lunedi mattina. A Borgovercelli, un grosso paese a una decina di'chilometri dal capoluogo di provincia, sullq statale per Novara, i 39 passeggeri di un pullman di Napoli hanno trascorso una nottata allucinante. Dopo lunghe ore d'angoscia, 24 di essi sono stati salvati da un elicottero americano che poi, nell'ultimo giro, mentre aveva 15 persone a bordo, è precipitato da una altezza di otto metri. Fortunatamente non si sono avute vittime. Il pullman, della ditta «Marciano» di Sorrento, viaggiava con un gruppo di cittadini di Castellammare di Stabbia che erano venuti in Piemonte per assistere alla partita Torino-Napoli. Da Torino erano partiti sabato mattina insieme con alcuni parenti e amici abitanti nella zona torinese, per una gita al Lago Maggiore. A Locarno il pullman si era scontrato con un'auto e due dei passeggeri, rimasti feriti, erano stati ricoverati in ospedale. La comitiva viaggiava con molto ritardo. Alle porte di Vercelli l'autista aveva trovato il ponte sul Sesia bloccato e aveva dovuto invertire la marcia verso Novara. Alle zero e trenta il pullman è a un paio di chilometri da Borgovercelli. Piove a rovesci e la strada a un certo punto è allagata dall'acqua che viene con irruenza dai prati, sulla sinistra. L'inondazione è provocata dal Sesia che ha tracimato. Una «Bianchina » con quattro giovani a bordo si avventura per cercare dì superare il tratto allagato, ma viene strappata via dalla corrente e portata nella campagna già sommersa; i quattro riescono a salvarsi a stento. L'autista pensa che il suo veicolo, pesante, possa riuscire a passare e tenta l'attraversamento. E' presente un commerciante di Torino, Pierpalo Piovano, via Antonino 79, che si è fermato con la sua «Giulia». Racconta; « Ho scongiurato l'autista di non andare avanti. Eravamo fermi in uri punto un po' elevato della strada, l'acqua ormai l'avevamo sia dietio di noi, sia davanti, ma davanti era molto irruente, non conveniva avanzare. Invece l'autista ha deciso di proseguire. Cinquanta metri più in là il pullman non è riuscito a proseguire ». Incomincia il dramma. Da Vercelli arrivano i pompie- ri con mezzi anfibi, ma quando cercano di avanzare rispetto al punto in cui si trova il commerciante torinese con la sua « Giulia », l'acqua tende a strappar via le loro autobarche. Non c'è modo di raggiungere i passeggeri. Le donne e ì ragazzi a bordo del pullman si mettono a piangere e a gridare. Gli uomini cercano di tranquillizzarli, ma è un compito difficile. L'acqua sale, è già alta più di un metro e corre con una gran forza. L'autista toglie un lucernario e fa salire -sull'imperiale le persóne che hanno più paura. Sopra il tetto del pullman si accendono fuochi con i giornali per rompere il freddo. Racconta Maria Tregrossi, stantii, da Castellam1 mare eli Stabia: « Si sentivano gemiti, pianti, invocazioni, preghiere e ogni tanto le urla disperate di qualche donna in preda a una crisi isterica ». La situazione si aggrava. L'acqua incomincia a strappar via la massicciata della strada. Ormai davanti al pullman si è aperto un fiume profondo e vorticoso che si allarga sempre di più facendo avanzare il baratro verso l'automezzo. Racconta un'altra viaggiatrice. Maria De Martino ved. D'Auria, via Ormea 6, Torino: « Alle 4 l'autista ha aperto uno sportello per far entrare l'acqua perché il pullman si appesantisse e non venisse strappato via. Ma non ci ha avvisati di questa manovra, così ci siamo sentiti l'acqua salire di colpo sotto i piedi e siamo stati presi dal panico, una disperazione generale ». Intanto gli elicotteri dei carabinieri e dei pompieri volano sulla zonaK ma non sono attrezzati per il salvataggio. Si aspetta che possa intervenire ■ un grosso « Sykorski » della Setaf, l'aeronautica della Nato di stanza a Verona, che nella notte è giunto all'aeroporto di Camerì e che all'alba ha già salvato cinque uomini bloccati in un frantoio sul Sesia. Alle 7 l'elicot¬ tero è sopra il pullman. Con i quattro militari americani c'è il maggiore Cavatorti dell'aeronautica italiana. S'inizia il salvataggio: le donne e ì bambini, per primi, salgono attraverso la scaletta calata sotto la pancia del velivolo. Con due voli vengono portate via 24 persone. L'ultimo carico è di 15 passeggeri, tra cui una giovane, Maria Di Martino, 17 anni da Castellammare. L'elicottero si alza per otto metri, poi un colpo di vento lo fa sbandare contro un traliccio di ferro dell'energia elettrica che viene tranciato di netto dalle pale del rotore. L'elicottero precipita. Lo spessore dell'acqua alta due metri che allaga la campagna attutisce la caduta. Nessuno riporta danni, salvo piccole contusioni e molta paura. Passano due ore prima che le motobarche riescano a caricare tutte le persone e intanto l'elicottero deve essere ancorato perché. minaccia di rovesciarsi. Remo Lugli Il pullman dei gitanti napoletani rimasto bloccato per tutta la notte tra sabato e domenica

Persone citate: Bianchina, D'auria, Maria De Martino, Maria Di Martino