Tel Aviv respinge le proteste «Agiremo per la nostra difesa» di Franco Martini

Tel Aviv respinge le proteste «Agiremo per la nostra difesa» Tel Aviv respinge le proteste «Agiremo per la nostra difesa» li governo sembra deciso a rispondere al terrorismo degli arabi con fulminee incursioni sugli « obbiettivi più diversi» - Grave tensione sul fronte giordano: bombardato un «kibbuz», ucciso un soldato israeliano (Dal nostro corrispondente) Gerusalemme, 30 die. Non si dubita a Gerusalemme che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu condannerà all'unanimità la rappresaglia israeliana sull'aeroporto di Beirut. Il Consiglio dei mi: nistri ha tuttavia già annunciato che respingerà tutte le proteste che gli sono state o gli saranno rivolte dall'estero. Il governo lamenta che nessuna voce si sia levata per condannare i due terroristi arabi che ad Atene tentarono di distruggere l'apparecchio della compagnia El Al ed uccisero un passeggeri. Ed i giornali non nascondono la loro amarezza perché il Papa ha inviato un messaggio di cordoglio al Presidente della Repv1-' 'ica libanese, mentre ha taciuto quando dodici ebrei furono uccisi da una bomba nel mercato di Gerusalemme e quando i terroristi attaccarono il Boeing israeliano ad Atene. Gerusalemme è fermamente decisa, come ha dichiarato il capo della delegazione israeliana all'Onu in partenza per New York, a fare « ciò che noi riteniamo utile per la nostra difesa, e non ciò che i Paesi stranieri vorrebbero che facessimo ». Il generale Dayan. parlando a Tel Aviv, ha presentato l'incursione su Beirut come il seguito dei raids sul Nilo e contro i ponti della Giordania. Si ritiene d'altronde che la guerriglia non sia se non una forma nuova di guerra applicata dagli Stati arabi. Pare che Israele sia decisa ad adottare una politica militare dura, che consisterebbe nel ri■spemUirWilMìeft^^ guerriglieri con incursioni fulminee sugli obbiettivi più diversi. Si nota già una calma sorprendènte sul fronte egiziano, dove non si segnalano incidenti dal giorno in cui fu distrutta la centrale elettrica sul Nilo. Non si può dire la stessa cosa della Giordania: evidentemente ad Amman il potere centrale non ha alcun controllo sulle organizzazioni palestinesi. Ieri un soldato israeliano è stato ucciso in un kibbutz durante un bombardamento compiuto dai guerriglieri con ì bazooka. Franco Martini

Persone citate: Dayan