La lettera (per il perito) è della tredicenne Il padre: «Impossibile. Mia figlia è stata uccisa»

La lettera (per il perito) è della tredicenne Il padre: «Impossibile. Mia figlia è stata uccisa» Sempre il «giallo» di Villafranca d'Asti La lettera (per il perito) è della tredicenne Il padre: «Impossibile. Mia figlia è stata uccisa» L'esperto che ha eseguito la perizia sul messaggio giunto ai genitori della ragazzina scomparsa, afferma che la grafia è autentica - I familiari non sono dello stesso parere - Se Maria Teresa è davvero viva perché non si riesce a trovarla? (Dal nostro inviato speciale) Villafranca d'Asti, 27 die. Stamane il prof. Aurelio Ghio ha consegnato al giudice istruttore la perizia calligrafica eseguita sulla lettera ricevuta dai genitori di Maria Teresa Novara, la tredicenne scomparsa da Villafranca d'Asti. L'esperto, che ha compiuto un esame minuzioso confrontando lo scritto con quelli di tutti i quaderni della ragazza, ha concluso affermando che la grafia è autentica. Vi potrebbe essere ancora un margine di incertezza, ma secondo gli inquirenti sarebbe molto limitato. La missiva era giunta da Quarto, un piccolo paese a una decina di chilometri da Asti: la studentessa informava i familiari che stava bene e che l'avrebbero rivista presto. Ora le conclusioni del perito sembrano aprire una nuova prospettiva nella misteriosa vicenda. Il « giallo » dì Maria Teresa dura ormai da dodici giorni. Questa ragazzina piuttosto esile, dal volto ancora di bambina, il pomerìggio del 15 dicembre scorso è all'oratorio delle suore: ci va spesso, quasi tutte le domeniche. La sera torna a casa degli zìi, di cui è ospite, e dopo cena sta a guardare un poco la televisione. Poi va a dormire. Poche ore più tardi scompare, con indosso soltanto la camicia da notte. Al mattino la zia va per chiamarla perché si prepari ad andare a scuola: il letto è vuoto, la finestra spalancata. Sotto il ballatoio c'è una scaletta di legno, prelevata in un vicino rustico. Sul pavimento della stanza sono rimasti un sacco vuoto e alcune tracce di fango. Nient'altro, il mistero di Maria Teresa comincia con questa scena sconcertante, quasi incredibile. Si iniziano le battute nelle campagne, anche nell'eventualità di trovare un cadavere; si interrogano a lungo i familiari della ragazza, per cercare un elemento i he possa orientare in qualche senso le indagini. Ma tutto procede a tentoni, in un buio fitto. Poi arriva questa lettera che reca il nome di Maria Teresa. Un cameriere di un bar di Quarto d'Asti dice di avere visto una ragazza che poteva essere la tredicenne di Villafranca: è entrata nel locale e ha preso un cappuccino, poi è salita su un'auto con un uomo al volante. Gli mostrano la fotografia di Maria Teresa Novara, lui la guarda a lungo e dice: « Forse non era lei, era pettinata in modo diverso. E poi quella mi pareva più robusta ». E' un ragazzo di 15 anni, può darsi che si sia proprio sbagliato. E infatti gli inquirenti non sembrano dar molto credito a questa segnalazione. L'accertamento del perito sulla lettera, invece, conduce l'inchiesta ad una nuova svolta. Questo pomeriggio siamo andati di nuovo a parlare con iAagfinrnagcegaacmsgpss i genitori di Maria Teresa. Appena ricevuta la missiva, avevano escluso che la calligrafia fosse quella della loro figlia. Malgrado le conclusioni dell'esperto, il padre della ragazza non ha cambiato opinione, non accenna nemmeno alla possibilità di essersi ingannato. E' seduto in cucina, con accanto la moglie. Sono esausti: dodici giorni di angoscia, di attesa febbrile, e ancora nulla. Hanno cercato anche loro, presso parenti e conoscenti, da Asti a San Damiano, a Torino. E ora si ritrovano con la stessa disperazione del primo giorno. « Quella lettera — ripete l'uomo, trattenendo a stento le lacrime — non l'ha scritta mia figlia. Non mi sbaglio, non è possibile perché io l'ho vista tante volte scrivere. Abbiamo ancora i suoi quaderni qui in casa. Nella lettera che ci è arrivata soltanto la "t" è come la faceva mia figlia. Il resto è tutto diverso ». Mario Novara è ormai preso dal terrore che sua figlia sia morta. « Io penso — esclama alzando le braccia in un gesto di desolazione — che qualcuno l'abbia uccisa, ma non so perché. Che cosa ha fatto questa povera ragazza? E' terribile, una cosa terribile ». Con il trascorrere dei gior ni, le indagini si fanno sem pre più febbrili. Oggi il giù dice istruttore, dott. Bozzola. si è recato di nuovo nella casa degli zìi della tredicenne per vedere se c'era qualche altro scritto tra le carte di Maria Teresa. Ma pare che non si sia trovato nulla. Al termine del sopralluogo, chiediamo al magistrato a che punto è l'inchiesta. « Le ricerche nella eventualità di trovare il corpo della ragazza — dice — sono state compiute tutte. Ora le indagini proseguono in direzioni diverse. Intanto il prof. Formaggio, dell'Università di Pavia, sta esaminando alcuni reperti: tracce di terra, detriti e qualche capello trovati nella stanza della tredicenne ». Il magistrato aggiunge che con la risposta del perito calligrafo l'ipotesi che Maria Teresd Novara sia viva ha preso una notevole consi¬ stenza. La lettera potrebbe essere stata scritta anche prima della scomparsa della ragazza, ma è una supposizione ancora molto vaga. Intanto continuano a giungere lettere anonime. Anche oggi all'ufficio postale di Villafranca gli inquirenti ne hanno sequestrate due: dicevano che Maria Teresa è viva e tornerà presto. Giuliano Marchesini A dodici giorni dalla scomparsa di Maria leresa, i genitori vivono ancora nell'ansia per la sorte della ragazza ì Qt è l itt dll Il Questa è la scrittura della ragazza scomparsa. Il padre non riconosce nella lettera ricevuta la calligrafia della figlia: solo le « t » lo lasciano in dubbio ì