A Valle Mosso: «Non lasciateci abbiamo ancora molto da fare»
A Valle Mosso: «Non lasciateci abbiamo ancora molto da fare» A Valle Mosso: «Non lasciateci abbiamo ancora molto da fare» Nei prossimi giorni rimarranno nella zona soltanto i pompieri (Dal nostro corrispondente) Biella, 14 dicembre. A 40 giorni dall'alluvione che ha devastato l'intero territorio comunale, paralizzando le industrie su cui si basa l'economia del grosso centro laniero biellese. Valle Mosso è ancora in situazione critica. Tutti gli sforzi sono stati concentrati sullo sgombero del fango dalle fabbriche, ma per l'immane quantità di detriti da rimuovere si è appena giunti a metà dell'opera, essenziale per la ripresa dell'attività produttiva. Nei prossimi giorni il rit-J mo di lavoro subirà purtroppo un sensibile rallentamento: i soldati, che hanno finora spalato a fianco a fianco con gli operai, torneranno gradualmente alle loro caserme entro il prossimo 20 dicembre e se ne andranno da Valle Mosso anche le squadre inviate a suo tempo dalla Fiat di Torino, dalle città di Milano e Firenze e da altri enti. Rimarranno soltanto i vigili del fuoco, che stanno svolgendo un'opera preziosa, soprattutto sul piano tecnico. Il sindaco e i suoi collaboratori non nascondono la loro preoccupazione. « Temiamo soprattutto — ha dichiarato oggi Carlo Garrone — di rimanere soli. La caparbia volontà dì ripresa questa volta non basta: il compito è superiore alle nostre forze. Perché non lasciano a Valle Mosso anche solo un centinaio di soldati? La loro presenza avrebbe notevole importanza anche sul piano psicologico ». Nella settimana di Natale sono attese numerose squadre di studenti che hanno preannunciato il loro arrivo da diverse città. Per poterli utilizzare razionalmente, - in Municipio si sta già preparando un piano di smistamento in base alle esigenze delle fabbriche. Altro motivo di scoramen¬ to è l'incertezza sul futuro di parecchie aziende, alcune delle quali avrebbero già potuto riprendere almeno parzialmente l'attività. Gli industriali sono infatti pronti a ricominciare non appena possibile, ma il loro slancio in certi casi è bloccato da questioni burocratiche. Un ispettore del Genio Civile, ad esempio, dopo un sopralluogo ha espresso dubbi sulla « agibilità » di alcuni stabilimenti. La decisione verrà chissà quando: nel frattempo l'imprenditore non sa cosa fare. « Il nostro comune — conclude il sindaco — non può e non deve essere messo nel calderone con gli altri centri alluvionati, molti dei quali, per loro fortuna, stanno già tornando alla normalità. Valle Mosso costituisce un caso limite e se si vuole che rinasca bisogna adeguare le provvidenze alle sue reali esigenze», p. m.
Persone citate: Carlo Garrone
Luoghi citati: Biella, Firenze, Milano, Torino, Valle Mosso
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