Nino finisce al tappeto ma si riprende e vince

Nino finisce al tappeto ma si riprende e vince Le vicende di un appassionante combattimento Nino finisce al tappeto ma si riprende e vince Attimo di tensione alia settima ripresa - L'americano, con un violento destro, colpisce l'avversario che si aggrappa alle corde Coraggiosa reazione del triestino -1 giudici senza alcuna esitazione assegnano il successo a Benvenuti - Gli altri incontri (Dal nostro inviato speciale) Sanremo, 14 dicembre. Nino Benvenuti ha conservato il titolo mondiale dei pesi medi battendo ai punti l'americano Don Fullmer, stasera sul ring sanremese del Teatro Ariston. Un successo netto ma non esaltante, quello del fuoriclasse triestino, che ha fatto tenere il fiato sospeso ai duemila spettatori sanremesi e all'immenso pubblico della televisione per una disavventura occorsagli al settimo round. Nino ha voluto strafare, la platea televisiva che lo osservava in undici Paesi d'Europa e d'America, lo induceva a rischiare più di quanto fosse opportuno, nel tentativo di ottenere una clamorosa vittoria per k. o. Benvenuti perciò nella settima ripresa, avendo visto uno spiraglio nella guardia dell'avversario, si è lasciato tentare dall'occasione, ha accorciato le distanze e ha messo a segno un gancio destro alla mascella del rivale. Fulmineo e scattante, il destro di risposta di Fullmer, che ha colto Nino sbilanciato sulle gambe e lo ha mandato a sedere sulle corde. Una disavventura e nulla più: Benvenuti si è rialzato subito, si è portato nell'angolo neutro, rassicurando il suo manager Amaduzzi, mentre l'arbitro Brambilla proseguiva il regolare conteggio di otto secondi. Il mestiere gli ha poi permesso di superare, aggrappandosi a Fullmer, il momento difficile, non consentendo al mormone di approfittare dell'insperata occasione che gli si era offerta. Un eccesso di sicurezza che poteva costare caro al campione del mondo, ma Benvenuti non è caduto più nell'insidia tesagli dalla sua generosità. Le caratteristiche di Fullmer erano tali da non consigliare più rischi inutili: il pugile americano, facile da controllare e da respingere con il diretto e il gancio sinistri e con abili spostamenti laterali, era invece pericolosissimo quando avventandosi a testa avanti sull'avversario riusciva a localizzare per qualche attimo il bersaglio e scaricare i suoi colpi corti. Dopo il pericolo del 7" round Nino non ha più voluto correre rischi ed ha rinunciato a concedere qualcosa di più alla platea per dare maggior praticità e maggior efficacia alla sua boxe. II suo sinistro si stampava con impeccabile precisione sul volto di Fullmer, che già sanguinante dal naso incominciava a far vedere un solco rossiccio sotto l'occhio sinistro e un gonfiore all'occhio destro. Ripresa per ripresa la stanchezza si faceva sentire, ma il più stanco dei due era Fullmer, che si scagliava sul rivale sostenuto più dalla rabbiosa volontà di resistere che da un'effettiva capacità e lucidità negli attacchi. A Benvenuti si sono presentate altre occasioni di mettere a segno il destro, ma il campione del mondo non ha più ceduto alla tentazione. Si è accontentato di vincere bene, ma non di stravincere. Negli ultimi rounds, Fullmer, ridotto ad una pietosa maschera, con entram- bi gli occhi gonfi e sanguinanti, stentava addirittura a vedere l'avversario, sul quale si scagliava a testa bassa, accecato dalla rabbia. In queste fasi l'arbitro Brambilla — una direzione veramente impeccabile — ha avuto il suo lavoro per frenare le scorrettezze dello sfidante e impedire che il combattimento degenerasse. L'avv. Brambilla aveva dichiarato alla vigilia dell'incontro che possibilmente avrebbe evitato ogni richiamo ufficiale, per non spezzettare troppo il combattimento. Nella 14' ripresa, egli però è stato costretto da replicate cariche a testa bassa di Fullmer, a fermare per un attimo il combattimento, e richiamare ufficialmente il pugile americano. E' stato questo intervento arbitrale l'unico motivo di protesta di Fullmer dopo l'annuncio del verdetto. Egli pensava di non avere meritato l'ammonizione arbitrale. Per il resto, Fullmer ha simpaticamente riconosciuto la maggior classe di Benvenuti, definendolo enormemente migliorato rispetto al precedente confronto diretto di due anni fa a Roma. Una vittoria chiara, dunque, quella del campione del mondo, anche se il pubblico che lo vedeva dai televisori, e forse Nino stesso, si attendevano qualcosa di più. Ma gli anni passano, la freschezza atletica diventa sempre minore, e la volontà di rischiare scema anche quella. Negli altri incontri della serata erano di scena il campione d'Europa dei pesi superleggeri Bruno Arcari e alcuni compagni di scuderia di Benvenuti, che con lui avevano collaborato alla preparazione per il match con Fullmer nel ritiro di Santa Vittoria d'Alba. Il peso mediomassimo forlivese Patelli ha dovuto cedere ai punti sulla breve distanza di quattro rounds a Roberto Bisotti. Anche Soprani, un altro sparring-partner di Benvenuti, non ha avuto fortuna nel verdetto al termine del match col ligure Muzio, che ha invece collaborato alla preparazione di Fullmer. Facile il compito del campione d'Europa dei superleg- geri Bruno Arcari, opposto al maturo francese Zadourian, al quale restano dell'antica efficacia soltanto una certa cattiveria e una combattività senz'altro encomiabile. Questo francese è riuscito ad impegnare passabilmente il guardia-destra genovese per i primi tre rounds. Nella ripresa successiva però Arcari ha cambiato marcia e per Zadourian, bersagliato da colpi da tutte le posizioni, non vi è stato nulla da fare: il francese ha cercato di neutralizzare con l'esperienza la furia demolitrice di Arcari, ma dopo poco più di due minuti di lotta si è appoggiato letteralmente groggy sulle corde. L'arbitro lo ha contato in piedi e Zadourian si è avviato all'angolo anticipando con il suo atteggiamento la conclusione del match. Un k. o. classico con il quale Zadourian si è risparmiato un'altra grandine di pugni. Nell'ultimo incontro della serata l'argentino Antonio Aguilar — il migliore degli allenatori di Benvenuti — ha vinto ai punti l'incontro che lo opponeva al valdostano Patruno, dopo essere andato clamorosamente al tappeto nella prima ripresa. Gianni Pignata Risultati degli incontri: Pesi mediomassimi: Bisotti, di Torino (kg. 78,900) batte Patelli, di Forlì (kg. 78,600) ai punti in 4 riprese; Medi: Muzio, di Chiavari (kg. 73,900) batte Soprani, di Forlì (kg. 73) ai punti in 6 riprese; Superleggeri: Arcari, di Genova, campione d'Europa (kg. 63,600) batte Zadourian (Francia), kg. 63, per k.o. al la 4" ripresa; Campionato del mondo, pesi medi: Nino Benvenuti, di Trieste, detentore (kg. 72,500) batte Don Fullmer (West Jordan, Stati Uniti), kg. 72,100 sfidante, ai punti in 15 ri prese; arbitro: Brambilla; giudici: Carabellese e Barro vecchio; Pesi medi: Aguilar (Argen tina), kg. 73,300, batte Patru no, di Aosta (kg. 75) ai punti in 8 riprese. L'attimo più emozionante del match di Sanremo: Benvenuti, a destra, sta per cadere al tappeto (Telef. A. P.)