Re Hussein pronto a rinunciare ai territori occupati da Israele

Re Hussein pronto a rinunciare ai territori occupati da Israele Sensazionale intervista del monarca giordano alT«Observer» Re Hussein pronto a rinunciare ai territori occupati da Israele Insieme con la parie araba di Gerusalemme dovrebbero costituire uno Stato palestinese autonomo e smilitarizzato - Il re dichiara: «Sono pronto al sacrificio se servirà a riportare la pace» (Nostro servizio particolare) Londra, 14 dicembre. Re Hussein è disposto a rinunciare alla sovranità sui territori ad ovest del Giordano occupati da Israele « qualora il sacrificio serva alla soluzione della crisi nel Medio Oriente ». Egli ha rilasciato oggi questa sensazionale dichiarazione in una intervista esclusiva concessa ad Amman all'inviato del settimanale londinese The Observer, Gavin Young. Ed ha precisato che la regione distaccata dal suo regno potrebbe divenire un nuovo stato, chiamato Palestina, « se questa è la volontà dei popoli che l'abitano ». Sulla esattezza e veridicità della notizia non v'è al momento altra fonte che Z'Observer: però si tratta d'una delle pubblicazioni più serie ed autorevoli della Gran Bretagna. L'annuncio di Hussein potrebbe avere conseguenze ampie e profonde, aprendo una nuova strada nella difficile ricerca della pace fra arabi e israeliani. Esso va veduto, come rileva lo stesso settimanale, nel. contesto del vari progetti di soluzione della crisi circolati nelle ultime settimane. L'essenza di tali proposte, convogliate ad Amman sia da Israele che dagli americani (tramite il sindaco di Nablus, per esempio) è riassunta dall'Observer in questi termini: 1) le aree occupate ad ovest del Giordano verrebbero sgomberate da Israele; 2) il settore orientale di Gerusalemme diverrebbe il centro di uno Stato autonomo palestinese, in « relazioni speciali » con la Giordania; 3) questo Stato avrebbe accesso al Mediterraneo attraverso le città di Haifa e Gaza; 4) l'intera zona dovrebbe essere smilitarizzata. Nell'articolo citato, che apparirà a Londra domani, Gavin Young scrive: « Il re, nel suo palazzo di Amman, mi ha detto che se si arriverà alla decisione cruciale, egli sarà contento di regnare sulla sponda orientale del fiume, cioè sulle terre che sotto il dominio di suo nonno, re Abdullah, erano chiamate "Transgiordania": e anche questo, sempre che il popolo lo voglia. Ha aggiunto che potrebbero esservi altre vie d'uscita alle posizioni attuali, ma ciò che gli premeva era di mettere in chiaro che era disposto a rinunciare a una parte del suo regno a beneficio della pace in quest'area ». «Nell'atteggiamento di Hussein, a parte il sacrificio personale che esso implica, è degna di nota la sfida lanciata ai militanti palestinesi: in una sistemazione che smilitarizzasse la sponda occidentale essi avrebbero di fronte la scelta: o lavorare in pace nel loro nuovo feudo, o continuare in proprio la resistenza. Ma il progetto rivela anche le enormi difficoltà in cui si snoda comunque la strada della pace. Saranno disposti i palestinesi a tornare in Palestina, e in quale numero? La sponda occidentale non ne può accogliere una moltitudine illimitata, per ragioni economiche. E gli israeliani consentiranno grosse colonie di palestinesi sul proprio territorio? ». c. c.

Persone citate: Abdullah, Gavin Young, Re Hussein