Il progetto governativo

Il progetto governativo Il progetto governativo Il governo sembra deciso a risolvere il problema delle pensioni su cui i partiti di centro-sinistra hanno già raggiunto un accordo di massima. L'intesa riguarda soprattutto il finanziamento: 2.800 miliardi nei prossimi sette anni e cioè 400 miliardi all'anno a partire dal 1969. Sulle migliorie che saranno disposte si hanno invece delle indicazioni piuttosto vaghe è si possono fare soltanto congetture. Il trattamento minimo dei pensionati verrebbe aumentato a 25.000 lire mensili qualunque sia l'età dei beneficiari. C'è chi prevede invece che si manterranno due minimi: uno per chi ha meno di 65 anni e l'altro per i più anziani. Gli attuali minimi sono rispettivamente di 18.000 e 21.900 lire il mese. Le pensioni di importo superiore verrebbero aumentate del IO0'» quale ne sia l'importo. Il divieto di cumulo tra pensione e retribuzione (e cioè la ritenuta di una parte o dell'intera pensione nei riguardi di chi continua a lavorare) verrebbe revocato. La pensione di anzianità — che fino al 30 aprile 1968 spettava a qualunque età a chi avesse almeno 35 anni di effettiva contribuzione — sarebbe ripristinata. Ma non si sa come, né con quali criteri. Ai vecchi bisognosi verrebbe corrisposta una pensione di 12.000 lire il mese. Sarà anche introdotto un sistema di scala mobile per adeguare le pensioni ogni volta che l'indice del costo della vita registri un aumento pari o superiore al S0A. Non ci risulta che nelle trattative tra i partiti sia stato affrontato il problema della pensione sociale: quella prima parte del trattamento pensionistico Inps che è 1 carico di apposito Fondo finanziato per circa 460 miliardi all'anno dallo Stato, e da un contributo del 7,28 per cento sull'ammontare delle retribuzioni, a carico dei datori di lavoro e dei lavoratori. I sindacati chiedono che tutto il costo della pensione sociale venga assunto dallo Stato. In tal modo anche quel 7,28 per cento di contribuzione attualmente destinato al Fondo sociale resterebbe disponibile per il miglioramento delle pensioni contributive, e cioè di quella parte della pensione spettante a ciascun lavoratore in rapporto ai contributi effettivamente versati. In altre parole, i sindacati propongono l'adozione di un sistema misto: pensione sociale di importo uguale per tutti a carico dello Stato, e pensione contributiva differenziata in rapporto alla retribuzione media degli ultimi tre anni a carico delle categorie interessate. o. p