Resteremo a piedi?

Resteremo a piedi? Io sciopera dei benzinai prosegue ad oltranza Resteremo a piedi? Aumenta il disagio tra gli automobilisti: ieri, in città, oltre ai 20 chioschi di emergenza un'ottantina hanno tenuto aperto «a singhiozzo» - Scarse adesioni alla protesta nella provincia - Settanta macchine dei dimostranti percorrono le strade in corteo per costringere i distributori a chiudere Secondo giorno di sciopero dei benzinai, ieri, a Torino e provincia. Chi lunedi si era sobbarcato a lunghe attese pur di fare il pieno ha circolato con animo tranquillo, ma con lo scrupolo di consumare meno carburante possibile; alcuni hanno lasciato l'auto in garage e hanno raggiunto il luogo di lavoro in pullman o in tram. Per tutti gli altri è cominciata l'ansiosa ricerca di un distributore aperto. Ancora code, disagio, diverbi, tafferugli. Il volume del traffico è apparso lievemente diminuito. I distributori di benzina in città sono 685: quattro sono stati precettati per i servizi di emergenza, 16 hanno funzionato perché gestiti direttamente dalle società. Un'altra ottantina circa, sfidando i picchetti e i cortei, e cedendo alle pressioni delle clientela hanno tenuto le porte aperte e hanno lavorato a pieno ritmo. Questi i dati forniti da alcune compagnie: Esso 13 distributori funzionanti, di cui tre della società, su 58; Agip 8, di cui due della società, su 55; Shell 35 su 60; Total 6 su 40. I gestori contrari allo sciopero hanno vissuto una giornata di ansia e di fatica: più volte hanno ripreso e smesso di vendere, hanno sostenuto discussioni con i dimostranti, hanno preso e dato pugni. Alcuni impianti sono stati danneggiati, la polizia ha fermato due dimostranti. Ci sono stati benzinai che, per evitare ogni rischio, hanno dichiarato agli automobilisti in coda: « Non abbiamo più benzina» e hanno abbassato le saracinesche. Qualche cifra: 8 chioschi aperti su 28 nella zona di Borgo Po, 4 su 21 a Vanchiglia, 13 su 41 alla barriera di Milano, 1 su 35 alla Madonna di Campagna, 6 su 67 in borgo S. Donato, 2 su 27 a San Paolo, uno su 55 a San Secondo, 7 su 50 a Mirafiori, tutti chiusi in barriera di Nizza. I benzinai dicono: «Il 95 per cento dei colleghi della città è in sciopero ». Nella provincia gli aderenti alla protesta oscillano invece intorno al 20 per cento. Su 1850 distributori esistenti in Torino e provincia la questura annuncia che 953 sono chiusi, la maggior parte in Torino. ★ ★ Ed ecco una breve cronaca dei principali fattt di ieri. Alle 9 un corteo di 500 benzinai attraversa il centro. Gridano agli automobilisti: « Non ce l'abbiamo con voi, aiutateci! ». Lo stesso appello rivolgono ai taxisti 11 cui servizio è assicurato da un loro chiosco in via Rio de Janeiro. In prefettura il capogabinetto dottor Marini riceve una delegazione. Promette che s'interesserà per quanto di competenza del prefetto, cioè modifica dell'orario Invernale (apertura alle B anziché alle 7, chiusura alle 20 anziché alle 21), unificazione dell'orarlo di Torino e cintura, riposo al lunedi quando il chiosco è aperto di domenica, undici giorni di ferie, blocco dei nuovi Impianti. Al pomeriggio i benzinai, partendo da via Masseria, organizzano un corteo di una settantina di macchine che percorrono in lungo e in largo la città per costringere i chioschi aperti a cessare l'attività. Là polizia, carabinieri, vigili tutelano la libertà di lavoro, ma qualche incidente è inevitabile. In piazza Zara, alle 14,30 cinquanta attivisti alzano la voce. Volano pugni, il gestore della Total è malmenato, i vetri delle pompe spezzati. Scena analoga, poco dopo, alla Total di corso Moncalieri 283. La polizia interviene, un dimostrante è fermato. In seguito sarà denunciato per violenza privata e danneggiamenti: è Gabriele Piccino di Carmagnola, figlio di un gestore. Tafferugli al distributore Shell di corso Casale, subito sedati. Al- l'arrivo del corteo, che gli agenti ■iiiiiwiiiimiimiiiwiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimmii controllano con camionette e jeeo, abbassa le serrande il distributore di piazza Borromlnl. Altri due le alzano In corso Regina, angolo via Napione, appena il corteo è passato. I dimostranti puntano da corso Belgio a Porta Palazzo, a largo Palermo, dove vivaci parapiglia si accendono intorno a un distributore Shell. La polizia ferma un altro dimostrante, il gestore guarda sconcertato i vetri delle pompe che sono andati in frantumi. Ora 11 corteo si è allungato, le macchine sono almeno 80; dimostranti assediano i distributori in corso G. Cesare, corso Novara, corso Vercelli. Alcuni benzinai si lasciano convincere, chiudono il distributore e si uniscono alla colonna che rientra all'Associazione commercianti. E' l'ora della chiusura degli uffici, scende la notte. Code si allungano a tutti 1 chioschi alcuni dei quali, timidamente, cominciano appena adesso a lavorare. In corso Vittorio angolo corso Ferrucci non si può più circolare; In corso Vittorio angolo via Calandra 11 traffico è bloccato dalla coda di macchine In attesa al distributore Acl. Oggi è di nuovo sciopero: gli automobilisti temono di restare appiedati.

Luoghi citati: Borgo Po, Carmagnola, Milano, Nizza, San Paolo, Torino