Un'immediata inchiesta per chiarire le responsabilità
Un'immediata inchiesta per chiarire le responsabilità Un'immediata inchiesta per chiarire le responsabilità In un comunicato del Quirinale si esprime la costernazione del Capo dello Stato - Il ministro dell'Interno, Restivo, riferisce a Leone e come primo provvedimento sospende dalla carica il questore di Siracusa (Nostro servizio particolare) Roma, 2 dicembre. L'ufficio stampa della presidenza della Repubblica ha diramato stasera un comunicato in cui sì afferma che i luttuosi fatti di Avola sono stati appresi «con costernazione » negli ambienti del Quirinale. «Il Presidente della Repubblica — prosegue il comunicato — ha chiesto al presidente del' Consìglio dì essere minutamente informato sulle circostanze che hanno provocato così dolorosi lutti ». Anche il presidente del Consiglio ed il ministro dell'Interno hanno espresso il loro « più profondo dolore » per l'accaduto. Leone ha ricevuto a Palazzo Chigi il ministro Restivo, il quale lo ha informato di aver ordinato al vice capo della polizia, dott. Dì Loreto, di recarsi subito in Sicilia per svolgere una severa inchiesta. In un comunicato della presidenza del Consiglio si afferma che è « fermo intendimento » del governo di fare « piena luce » sul doloroso avvenimento. Il tono del comunicato lascia intendere che si voglia agire con molta energia; in ambienti qualificati si prevedono immediati provvedimenti nei confronti di coloro che risultassero eventualmente responsabili. Come primo atto il questore di Siracusa è stato collocato a disposizione. Le notizie di Avola sono state apprese con cordoglio e apprensione negli ambienti politici e sindacali. Numerose interrogazioni stanno pervenendo alla presidenza della Camera. Le prime sono state quelle dei socialisti e dei socialproletari. Uscendo dalla riunione svoltasi a Montecitorio per la formazione del nuovo governo di centro-sinistra, Nenni, De Martino e Tanassi hanno dichiarato la loro emozione per i fatti di Avola. « Finché non si avranno i dati sicuri della situazione — ha detto De Martino — non si può esprimere alcuna valutazione precisa, anche se la gravità dell'episodio è già evidente a tutti ». La segreteria della Cgil ha avuto parole di indignazione enlthddcirn«tp e di condanna. In un comunicato, dopo aver invitato i lavoratori italiani alla «protesta più larga e unitaria», ha riaffermato la necessità del disarmo della polizia. La segreteria della Cisl ha deplorato energicamente l'accaduto ed ha compiuto un intervento presso il ministero dell'Interno. Le Acli hanno dichiarato che l'episodio « riempie di sdegno i lavoratori aclisti riproponendo in termini drammatici i rapporti tra il cittadino lavoratore e lo Stato democratico ». Domani YAvanti! pubblicherà, a commento della tragedia di Avola, una nota in cui si afferma che «a monte dei risultati dell'inchiesta, una cosa è chiara: che in nessuna occasione la polizia deve sparare contro dei cittadini. L'inchiesta deve farci conoscere con esattezza come si sono svolti ì fatti affinché i provvedimenti da prendere, le responsabilità da colpire siano immediati». « E' un'esigenza — prosegue il gior. pie socialista — che nasce dall'assurda sproporzione tra un blocco stradale, che è un'azione ripetuta mille volte in mille parti del mondo senza che ne sia mai nata una tragedia, e il tragico bilancio di morti e feriti che si è registrato ad Avola». g. fr.
Persone citate: De Martino, Dì Loreto, Nenni, Restivo, Tanassi
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