Lo Stato ha chiesto il rimborso di milioni ad anziani pensionati

Lo Stato ha chiesto il rimborso di milioni ad anziani pensionati Lo Stato ha chiesto il rimborso di milioni ad anziani pensionati Oltre ai minimi Inps hanno un modesto assegno dell'lnadel - La Direzione del Tesoro afferma che è illegale - Appello alla Cassazione che ha risolto l'anno scorso, a favore dei pensionati, un'analoga vertenza con la Previdenza Sociale Un gruppo di ex dipendenti degli Enti locali sta vivendo ore di ansia. La direzione generale dell'lnadel ha richiesto loro il rimborso di un assegno che si sostiene « incassato Indebitamente ». La somma si aggira sul milione di lire per persona e deve essere rifusa « in un'unica soluzione »; comunque l'Istituto « in caso di impossibilità .potrà prendere in considerazione proposte concrete per un rimborso rateale ». Si tratta di anziani che alla pensione dell'Inps, in genere il minimo, uniscono un assegno vitalizio concesso dall'Inadel in base alla legge 13 marzo 1950, numero 120, quale riconoscimento del servizio prestato presso Enti locali per un periodo di tempo che non ha raggiunto comunque il minimo per la pensione. Con tutte le rivalutazioni, tali assegni variano oggi dalle 10 alle 30 mila lire mensili. ■ Il problema è stato sollevato nel mese di '.aglio, da una lettera della Direzione generale del Tesoro. Avvertiva che: <c In applicazione dell'articolo 11 della legge 13 marzo 1950 che sancisce il divieto del cumulo degli asse- j gni vitalizi concessi dall'Inadel con pensioni o altri assegni di quiescenza a carico dello Stato 0 di altri enti pubblici, viene sospeso il pagamento dell'assegno ». In settembre una seconda circolare parla di provvedimenti in corso di adozione da parte del consiglio di amministrazione dell'Istituto, alla fine di ottobre arriva la richiesta di restituzione con l'avvertimento che « qualora necessario si provvederà coattivamente ». Una decina di pensionati si sono già rivolti all'Inas, l'Ente di patronato della Cisl, il cui direttore dott. Campagna sta preparando il ricorso cautelativo. Tra 1 casi sono significativi quelli di Eosa Ferro, 71 anni, abitante a Settimo e di Rosa Canino vedova Benedetto, 67 anni, via Baracca n. 21. La Ferro ha lavorato dal '14 al '38 in un'industria privata, dal '38 al '53 come inserviente al ricovero di corso Unione Sovietica: ha una pensione Inps di 25.750 lire e un assegno Inadel di 13.770. Dal luglio le è stato sospeso questo assegno, ora l'Istituto le chiede il rimborso di 1.398.209 lire. La Benedetto ha una pensione Inps di 21.900 lire e un assegno Inadel di 10 mila per reversibilità del trattamento di quiescenza del marito. Deve rimborsare 944.573 lire. Nel ricorso si contesta l'interpretazione dell'articolo 11 dato ora dall'Inadel; inoltre si rileva che, a partire dal '65, all'atto della riscossione della 13' mensilità, tutti i pensionati denunciavano, su un apposito modulo della direzione del Tesoro, di essere titolari anche della pensione Inps. Questo nuovo caso rispecchia, sia pure con proporzioni numericamente inferiori, quello scoppiato l'anno scorso per pensioni dell'Inps erroneamente maggiorate. Anche allora i titolari furono invitati ti rimborsare le somme in un'unica soluzione o a rate. Ma 1*11 novembre 1967 la Corte di Cassazione stabilì che « l'Istituto non potrà più effettuare trattenute sulle pensioni e dovrà anche restituire gli importi già trattenuti, maggiorati dagli interessi di legge ». A questa « sentenza di alto contenuto morale » si rifa il direttore dell'Inas nel ricorso.

Persone citate: Campagna, Rosa Canino