L'alluvione aumenta l'abbandono dalle magre campagne della Langa

L'alluvione aumenta l'abbandono dalle magre campagne della Langa Sono 116 i centri colpiti dal maltempo L'alluvione aumenta l'abbandono dalle magre campagne della Langa La preoccupante situazione illustrata dal prefetto di Cuneo - Ringraziamenti a «La Stampa» per gli aiuti - Ieri abbiamo consegnato 6 milioni e 900 mila lire nei comuni di Cuneo, Niella Tanaro, Torresina, Bèrgolo, Perletto e Cortemilia (Dal nostro inviato speciale) Cuneo, 28 novembre. I comuni danneggiati dall'alluvione nella provincia di Cuneo sono 116: quasi tutti i centri colpiti sono situati a ridosso dei torrenti Belbo, Cherasco, Tallone e del fiume Bormida. La zona che ha riportato i danni maggiori è la Langa. Questi dati ci sono stati forniti dal prefetto di Cuneo, dottor Cenerino, durante una breve intervista. « Voglio anche esprimere il mio ringraziamento al quotidiano " La Stampa " per l'opera meritoria svolta presso le popolazioni colpite dal disastro — ha detto il prefetto —. Posso affermare che tutti i cornimi sinistrati sono ora in netta ripresa. Purtroppo le zone dell'alta e della bassa Langa, la cui economia è essenzialmente agricola, subiranno ripercussioni sui bilanci dei prossimi anni. Ma la grave situazione di disagio di questi comuni non è determinata soltanto dagli avversi eventi atmosferici, come la grandine o le alluvioni: è lo spopolamento progressivo, l'emigrazione della popolazione valida, il problema che maggiormente preoccupa le amministrazioni comunali ». Molte zone della Langa, un tempo fiorenti di colture e vigneti, sono ora in stato di quasi abbandono. I giovani preferiscono lasciare i campi, attratti dal lavoro offerto dalle fabbriche. « La garanzia di un reddito sicuro, non esposto ai pericoli imprevedibili del tempo, alle bizzarie del vento o della pioggia — ha proseguito il dottor Cenerino — attira questi giovani che abbandonano senza rimpianti la casa paterna per trasferirsi nelle città. In parecchi centri agricoli si trovano soltanto per sone anziane e bambini. Purtroppo la particolare natura del terreno in quella zona co.linosa, non sempre permette l'utilizzazione delle macchine e le braccia stanche dei vec chi non gpno più in grado di provvedere a tutte le necessità ». Il presidente della Provincia, dottor Giovanni Falco, a cui abbiamo consegnato 5 milioni offerti dai lettori de « La Stampa », ha detto: « I danni per quanto riguarda opere stradali, ponti, viadotti, superano il miliardo e mezzo. Questa volta l'alluvione ha interessato una vastissima zona, compresa nei due compartimenti di Mondovi e Cuneo. Drammatica la situazione nei centri della Langa, dove la terra è franata, scoprendo la " marna ", la roccia sottostante. Occorreranno mesi di lavoro per ricostruire i campi, anni di attesa per ottenere un primo raccolto. In molte località, parecchie famiglie hanno dovuto abbandonare le case pericolanti. Alcune abitazioni sono crollate. Dove è, stato possibile, si sono iniziati subito i lavori di ricostruzione ». I contadini della Langa, della valle Belbo, della valle Bormida non si sono scoraggiati. Il giorno dopo l'alluvione erano già al lavoro nelle strade sconquassate, nei campi allagati. « La loro opera è stata preziosa — ha concluso il dott. Falco —. Senza esitare sono accorsi con i loro trattori, i badili, le carriole e hanno ripulito le case dal fango, ripristinato strade franate, costruito passerelle di fortuna sui torrenti ». Oggi abbiamo distribuito altre offerte dei lettori: 200 mila lire al sindaco di Niella Tanaro: mezzo milione al comune di Torresina; 600 mila lire a Bèrgolo; 300 mila lire a Perletto e altre 300 mila a Cortemilia. In totale abbiamo consegnato 6 milioni e 900 mila lire. Critica la situazione degli abitanti di due frazioni di Cortemilia. A Castella il ponte sul fiume Bormida è crollato: per andare in paese bisogna salire sulla montagna sino a Perletto e poi utilizzare quel ponte in ferro. Una marcia di tre ore. Ad Olla, che era collegata alla statale con una passerella pedonale, trascinata via dalle acque in piena, tre bambini non possono andare a scuola.

Persone citate: Castella, Cherasco, Giovanni Falco, Tallone