Da Longarone nobile gesto verso l'imputato suicida

Da Longarone nobile gesto verso l'imputato suicida Da Longarone nobile gesto verso l'imputato suicida (Dal nostro corrispondente) Venezia, 26 novembre. Questa mattina si sono svolti nella chiesetta dell'Ospedale civile i funerali dell'ing. Mario Pancini, già direttore del cantiere per la costruzione della diga del Vajont, suicidatosi con il gas domenica scorsa, alla vigilia della sua partenza per l'Aquila. L'ing. Pancini sarebbe dovuto sedere sul banco degli imputati insieme con altri otto professionisti. La sua tragica fine ha commosso l'opinione pubblica. Proprio dalla zona del i Vajont, dai longaronesi, so¬ no giunte, anche oggi, le maggiori attestazioni di cordoglio e di solidarietà alla famiglia: alle sette, prima che si iniziasse il rito funebre (la semplice benedizione alla salma, trattandosi di un suicida) uno dei superstiti, che neh' immane sciagura aveva perso diciassette congiunti e parenti, si era recato nella casa della madre dell'ing. Pancini, a San Marcuoia, per esternare il rimpianto suo e della gente di Longarone per la tragica morte del professionista veneziano. Alla breve cerimonia, offi¬ ciata dal superiore dei cappellani dell'ospedale civile, padre Filomeno Bardon, erano presenti anche i dirigenti dell'Enel, i collaboratori e gli impiegati dei vari uffici dell'azienda elettrica con i quali l'ing. Pancini aveva avuto rapporti di lavoro, l'ing. Biadene, pure imputato al processo dell'Aquila e che era direttore dei servizi costruzioni idrauliche della sede e poi vice-direttore dell'Enel-Sade e gli avvocati Ottolenghi e Artale che con il prof. De Marsico costituivano il collegio di difesa dell'imputato. g. gr.

Persone citate: Artale, Bardon, Biadene, De Marsico, Mario Pancini, Ottolenghi, Pancini

Luoghi citati: Aquila, L'aquila, Longarone, Vajont, Venezia