Morti a Grenoble due giovani atleti che avrebbero fatto uso del «doping»

Morti a Grenoble due giovani atleti che avrebbero fatto uso del «doping» Una inchiesta delia magistratura francese Morti a Grenoble due giovani atleti che avrebbero fatto uso del «doping» Uno è un calciatore diciottenne, stroncato durante la partita - L'altro, di 23 anni, era ciclista: è deceduto dopo avere disputato una gara di «ciclo-cross» - Gli «energetici proibiti» erano stati acquistati a Torino? (Nostro servizio particolare) Grenoble, 22 novembre. Due giovani atleti dell'Isère sono morti in circostanze strane, pare per aver fatto uso di « doping ». E' stata aperta un'inchiesta giudiziaria e, dalle autopsie, si sarebbe rilevata negli organismi la presenza di « energetici proibiti ». A quanto pare i medicinali sarebbero stati acquistati a Torino e rivenduti da un rappresentante. Ecco i fatti. La prima vittima è il calciatore Jean-Louis Quadri, dì 18 anni, abitante a Fontanil, presso Grenoble, sposato e padre d'un bimbo di due mesi. E' morto il 24 ottóbre. Quel giorno il giovane era in allenamento allo stadio di St-Egrève. « JeanLouis — ha detto uno dei suoi amici — aveva fatto quest'anno dei progressi meravigliosi. Dopo qualche settimano avevamo notato che era d'una vivacità eccezionale e si parlava già di metterlo in prima squadra ». Il 24 ottobre Quadri era sul punto di segnare un «goal» quando è caduto di schianto sul prato. Un infermiere si è precipitato per soccorrerlo ma il calciatore era già fuori conoscenza. Si è cercato di salvarlo con la respirazione « bocca a bocca », poi è stato trasportato all'ospedale di Grenoble: quando vi è giunto i medici ne hanno constatato la morte. L'altra vittima è il corridore Yves Mottin, di 23 anni. Abitava a St-Sauver, nel dipartimento dell'Isère. Ha fatto la sua ultima corsa il giorno di Ognissanti. Aveva vinto la gara di « ciclo-cross » nelle campagne vicino a Grenoble e sperava di ottenere una seconda vittoria la domenica seguente. Due giorni dopo sua madre l'ha trovato morto nel letto. Chiamato per constatarne la morte, il medico ha rifiutato il permesso di inumazione. E' stata decisa l'autopsia: - anche questa volta l'esame tossicologico s'è rivelato positivo. Sono state riscontrate tracce di « amfetamine » negli intestini del ciclista. Questi due decessi in circostanze poco chiare hanno mosso tutti coloro che sono interessati alla lotta contro il « doping » e specialmente il dott. Maigre, di Grenoble, che è stato uno dei primi a fare la guerra agli « energetici proibiti ». Il ministro francese della Gioventù e degli Sport, Joseph Comitti, e il suo aiutante, il col. Crespin (conosciuto in Francia perché è stato l'organizzatore dei Giochi invernali) han¬ no incaricato il medico Mai gre di seguire le inchieste. Il ministro intende prende re provvedimenti contro coloro che, volontariamente no, hanno favorito il «doping » dei due giovani. Si dice che i medicinali siano stati forniti a Jean-Louis Quadri, il calciatore, da un conoscente (un rappresentante di commercio) che li avrebbe acquistati in una farmacia di Torino durante un viaggio in Italia. Stasera il dott. Maigre ha fatto una dichiarazio ne alla radio affermando che per il nuovo velodromo co perto di Grenoble, installato nel Palazzo del Ghiaccio costruito per i Giochi olimpici invernali, sarà varato un regolamento comprendente una speciale clausola che stabilisce che ogni corridore condannato per «doping» non sia ammesso a gare nel velodromo. c, b. 4

Persone citate: Joseph Comitti, Yves Mottin

Luoghi citati: Francia, Italia, Torino