Non hanno ricevuto la paga gli operai della «Scotti e Brioschi»

Non hanno ricevuto la paga gli operai della «Scotti e Brioschi» Continua l'occupazione delio stabilimento Non hanno ricevuto la paga gli operai della «Scotti e Brioschi» La direzione non ha autorizzato il prelievo in banca dei salari - Organizzata dal comitato cittadino una raccolta di fondi per le maestranze - Sindaco e parlamentari dal prefetto per un suo intervento (Dal nostro corrispondente) Novara, 22 novembre. L'occupazione da parte dele maestranze dello stabilimento «Scotti Se Brioschi» proseguita oggi senza inidenti, seguita anzi con comrensione dalle autorità e con entimenti di solidarietà da arte della popolazione Oggi era giorno di paga e gli impiegati avevano predisposto le buste, ma mancava il denaro e il comitato di agitazione ha telefonato a Milano alla direzione centrale della C.G.E., proprietaria della fabbrica, per autorizzare il prelevamento in banca della somma necessaria: la risposta è stata negativa anche se quale contropartita gli impiegati sì offrivano di provvedere al disbrigo di tutte le pratiche relative alle fatture giacenti. Alle autorità cittadine, alla popolazione, agli studenti, alla stampa, gli occupanti hanno rivolto un appello inteso alla comprensione e alla solidarietà. In municipio alle 15 si è riunito il comitato cittadino della difesa dei lavoratori della « Scotti Se Brioschi », costituito due anni fa, ed è stata decisa la costituzióne di comitati rionali per la raccolta di fondi per sostenere la lotta operaia e di sollecitare, attraverso ì parlamentari novaresi, un incontro a Roma fra le parti per la prossima settimana. Al termine della riunione il sindaco prof. Canna, il presidente della provincia, avvocato Menotti e alcuni par-' lamentar! si sono diretti dal Prefetto per chiedere il suo intervento presso i dirigenti della « Scotti Se Brioschi » onde ottenere il pagamento alle maestranze dei salari maturati fino a ieri. Nel tardo pomeriggio al « Broletto » si sono riuniti gli studenti, c'è stato un dibattito condotto con molta serietà e senso di responsabilità; sono intervenuti il sindaco e alcuni operai e alla fine gli studenti hanno deciso di impiantare in piazza Cesare Battisti una tenda per la raccolta di fondi e di dar vita nei prossimi giorni a manifestazioni di solidarietà. Presso lo stabilimento alcuni rappresentanti delle maestranze che occupano la fabbrica hanno spiegato i motivi del loro atteggiamento deciso e drastico: « Ci siamo battuti democraticamente in questi ultimi tre anni per evitare lo smantellamento del complesso che assicura la vita a 450 famiglie. Purtroppo, come avevamo previsto, l'accordo C.G.E.-Ansaldo S. Giorgio ha portato alla concentrazione a Genova della produzione dei trasformatori di potenza: la forza occupata a Novara è scesa così a 265 unità, ma abbiamo ragione di ritenere che entro un anno ogni attività qualificata abbia a cessare; noi chiediamo che l'attuale livello di occupazione sia mantenuto e assicurato attraverso la produzione dei trasformatori di misura ». p b 1 dipendenti della «Scotti e Brioschi» mentre, discutono nella fabbrica occupata

Luoghi citati: Genova, Milano, Novara, Roma