Incontro con il frate sconfessato dal Vaticano per il Centro della Pace
Incontro con il frate sconfessato dal Vaticano per il Centro della Pace In Tribunale un'iniziativa a favore dei Terzo Mondo Incontro con il frate sconfessato dal Vaticano per il Centro della Pace ;Padre Giuliano dice: « Non esistono responsabilità di istituzioni ecclesiastiche» Cercava fondi per realizzare un grande progetto: ma le banche non diedero nulla; la mediatrice chiede 120 milioni di provvigione - La causa a Milano Il « Centro Internazionale della pace » ha emesso ieri un comunicato sulla vicenda nata dalla sconfessione pubblicata sull'Osservatore Romano mercoledì. Il documento, firmato da padre Giuliano Gennaro, dice: « Il Centro internazionale della pace, libera associazione apolitica avente come oggetto statutario finalità cul¬ turali ed assistenziali in campo nazionale ed internazionale per la realizzazione della pace secondo i principi cristiano.cattoliei, ha svolto la propria attività in modo debitamente autonomo sema connessioni dirette od indirette e tanto meno responsabilità da parte di istituzioni ecclesiastiche e di ordini religiosi. La infondatezza di pretese avanzate in giudizio civile da persona definita " procacciatrice di finanziamenti " sarà valutata dall'autorità giudiziaria competente». La causa civile sarà chiamata a Milano il 15 gennaio prossimo. Padre Giuliano è a Torino, sconvolto moralmente e fisicamente. Ieri alle 12,35 è andato in uno studio di architettura che ha sede accanto al Centro, ne è uscito alle 12,45 e si è recato In piazza Risorgimento 16, dove al quinto plano affitta un alloggio che ha trasformato In « Centro di studi ecumenici ». Nell'alloggio siamo stati ricevuti dalla sorella del religioso, VlncenZina. CI ha detto: « Mio fratello e i suol collaboratori sono vittime di una congiura, ma riusciranno a chiarire la loro posizione ». E padre Giuliano, col quale abbiamo avuto un breve incontro, preferisce non parlare, attende il giudizio. Nel pomeriggio il frate e alcuni membri del Centro tra i quali l'ingegner Giovanni Memeo, si sono incontrati nello studio di un avvocato In via Garibaldi. Contestano le affermazioni della signora Anna Sachse. Secondo 1 dirigenti del Centro, « la signora Sachse aveva avuto mandato di procurare il finanziamento necessario alla costruzione di un grande centro per gli studenti del terzo mondo. Non ha mantenuto l'impegno sostenendo che desiderava avere garanzie dalla 'Santa Sede. Ma la Santa Sede — dice padre Giuliano — non è mai stata consultata in proposito, quindi non poteva dare queste garanzie. Di qui l'origine della vertenza civile: la Sachse che ha recuperato le spese vive sostenute nelle trattative, rivendica la provvigione, valutata in 120 milioni ». Ma 11 Centro si oppone perché il finanziamento non fu ottenuto. Le trattative con la Sachse si iniziarono alla fine dell'ottobre 1967, quando fallirono quelle con Charles Avanzino, titolare di una società svizzera per flnanzlamen ti. Per concedere 1 25 milioni di dollari, Avanzino si fece consegnare una garanzia di 100 milioni dal consigliere del Centro, Camillo Chiappino. Non riuscì però a far fronte all'Impegno, restituì — dopo' insistenze — la garanzia e presentò padre Giuliano e 11 Memeo, che aveva una procura del religioso, alla Sachse con una lettera del 24 ottobre 1967. Le trattative andarono per le lunghe, la Sachse venne a Torino e richiese al notalo Morano gli atti relativi alla costituzione del Centro, quelli di alcune assembleo del consiglio di amministra zlone, nonché la procura rilascia ta al Memeo e poi revocata. La signora ha anche affermato che il frate aveva esibito una dichiarazione notarile su certe facolta amministrative dell'Opera della postulazione del santi che lui rappresentava: In realtà si trattava di una semplice copia notarile di una pagina del libro ufficiale della Provincia francescana piemontese dal quale risul tava che padre Giuliano era vice postulatore della causa per la beatificazione di Paolo Pio Pe razzo. Il notalo Morano, quindi, si interessò del « Centro », per motivi puramente professionali Padre Giuliano Gennaro - La sorella: « E' vittima di una congiura » - L'ingegner Memeo, suo collaboratore
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