Due italiani fra cento equipaggi nel rallye più lungo del mondo di Michele Fenu

Due italiani fra cento equipaggi nel rallye più lungo del mondo Due italiani fra cento equipaggi nel rallye più lungo del mondo Baghetti e Bassi, sulla «Fulvia», alla maratona Londra-Sydney - La corsa partirà domenica e finirà il 17 dicembre - Un percorso di 27 mila km ad una media di cento all'ora - Deserto, giungla, tigri e leopardi sul cammino dei concorrenti - Il problema dei ricambi e dei rifornimenti Dall'Inghilterra all'Australia in auto: il rallye più lungo e impegnativo del mondo partirà domenica da Londra e si concluderà martedì 17 dicembre a Sydney. L'hanno chiamato « maratona », ed è vero: 100 all'ora di media, 24 giorni dì gara, 27 mila km di percorso, con tratti di 1700 km su piste desertiche da compiere in 24 ore. Qualche attimo di respiro soltanto nella parte iniziale, sino ad Istanbul e sulla nave-traghet¬ La maratona Londra-Sydney farà tappa lunedì a Torino. Al Motel Aglp, alla confluenza delle autostrade della Val d'Aosta u per Milano, è fissato un posto di controllo orarlo. Il primo equipaggio in gara farà timbrare la sua tabella di marcia alle 15,52, ma gli arrivi al Motel cominceranno molto prima, probabilmente verso le 10 del mattino. La tappa è facile e I concorrenti cercheranno di arrivare in anticipo per potersi riposare qualche ora. Il rallye entrerà In Italia dal traforo del Monte Bianco e ne uscirà lunedi sera attraverso 11 confine di Trieste Oplclna. 11 successivo controllo orario sarà in Jugoslavia, a Belgrado. Sempre lunedi, giungeranno a Torino molti aerei delle Case con macchine in corsa e dell'organizzazione. to da Bombay, in India, a Freemantle. Cento gli equipaggi iscritti, 10 mila sterline, cioè 15 milioni di lire, il premio per il vincitore. Ci sono anche due italiani, il corridore Giancarlo Baghetti con l'amico Giorgio Bassi. Viaggeranno su una Lancia Fuipia 1300. La maratona Londra-Sydney è stata organizzata dal quotidiano londinese « Daily Express ». Sir Max Aitken, uno dei promotori, ha detto: « Vogliamo ripetere In chiave moderna il famoso raid Pechino-Parigi degli Anni Venti ». Jack Sears, un ex asso dei rallies, si è incaricato di tracciare il percorso di gara. Molti concorrenti l'hanno già provato, e i commenti sono stati pessimistici. « Al traguardo — è l'opinione generale — non arriveranno neanche venti equipaggi ». Il tracciato parte da Londra, attraversa la Francia, l'Italia (a Torino è fissato per lunedì un controllo orario), la Jugoslavia e la Bulgaria. Ad Istanbul cominciano le vere difficoltà: tratti sterrati, sassi, strade strettissime. Ancora più micidiale il tragitto da Teheran, in Persia, a Kabul, in Alganistan. Sono 2363 km da superare in 23 ore e 33', ovvero ad una media di oltre cento orari. E almeno mille chilometri sono costituiti da fratturi appena segnati sulle carte. Gli olandesi David Van Lennep e Peter Hissink li hanno percorsi sulla loro Daf. Hanno detto: u In Persia il problema più grave è quello della polvere. Se davanti c'è un camion, bisogna compiere sorpassi da suicidio, non perché in senso contrario giunga qualcuno, ma perché non si vede più la strada. In Afganistan ogni 50 .km occorre pagare un pedaggio. Nel mezzo della carreggiata c'è una sbarra di legno che arrivando in velocità, fra il polverone, neppure si nota. Di solito, a guardia c'è una famiglia, ed è un problema capirli. Anzi, si finisce per pagare senza discutere e si scappa via. Nelle arterie di montagna, le righe spartitraffico sono formate da blocchi di cemento alti mezzo metro. C'è da divertirsi ». Da Kabut a Bombay altri problemi. E' una zona dove abbondano tigri e leopardi, anche cambiare un pneumatico potrebbe diventare un'impresa. Poi, nove giorni di riposo a bordo della nave diretta a Freemantle. Chi è in ritardo sulla tabella di marcia rimarrà a terra. Infine, il tratto forse più terribile, da Freemantle a Sydney, con piste che corrono nel letti del torrenti, cosparse di massi, nemmeno indicate sulle carte. « Il regno del canguri » dicono i concorrenti australiani. Gli inglesi, naturalmente, sperano che vinca una loro vettura. La maratona, prima ancora di cominciare, è diventata un tatto pubblicitario. Le industrie britanniche, anche quelle che con l'automobilismo non hanno alcuna relazione, hanno aiutato con sovvenzioni molti equipaggi per abbinare i loro prodotti alle macchine. Numerosi gli « squadroni » delle Case: ci sono quattro Bmc 1800, affidate a specialisti di rallies come Fall, Hopkirk, Aaltonen, Lìddon, sei Ford Cortina Lotus con Soderstrom, Roger Clark, due donne, l'inglese Rosemary Smith e la francese Lucette Pointet, tre Porsche 911 S con Zasada, Davenport, Schuler, due Citroen, di cui una affidata a Luciano Bianchi, il vincitore della « 24 ore » di Le Mans, quattro Moskovitch, con il campione sovietico dei rallies Alexander Ipatenko, due Daf, quattro Volvo. Le Case (e gli avventurosi concorrenti privati) hanno dovuto risolvere una serie di problemi organizzativi: preparazione delle vetture (dai sedili reclinabili ai serbatoi ausiliari di carburante), accessori per i piloti (rasoi per la barba, tute speciali), stesura delle tabelle di marcia, dotazione dei pezzi di ricambio (la squadra Daf ha un aereo al seguito, che in caso di bisogno paracaduterà le parti richieste via radio dagli equipaggi), dieta, spese di viaggio. Gli organizzatori seguiranno la gara città ver città. Avravno un velivolo n'trez zato per lo svilutipo di Ialografie e collegato direttamente con Lon dra. Malgrado le difficoltà, i nostri Baghetti e Bassi sperano fn una buona prova. La loro Fulvia è stata « preparata » dallo Lancia, che ha provveduto a proteggere la parte inferiore della vettura con una speciale griglia. Per la dieta migliore, i due piloti si sono rivolti ai medici del Milan, Scotti e Monti, che lianno suggerito cibi omogeneizzati, carne, frutta, vitamine. E in caso di guasto? « Se 1 pezzi di ricambio di bordo basteranno, bene — hanno risposto —, se no ci saremo egualmente divertiti. E' un'avventura, no? ». Michele Fenu * R U S S I A PERCORSI FACOITATIVI A NORD SUUA STRADA DEH ELBRUZ A SUD ATTRAVERSO II DESERTO CINA' f^SV^~i—^ J /^KASHMIR' L'ora dei passaggi a Torino