Ridda di voci sul frate sconfessato dal Vaticano
Ridda di voci sul frate sconfessato dal Vaticano Vicende del "Centro intemazionale della pace» Ridda di voci sul frate sconfessato dal Vaticano Un esposto alla Procura di Milano per un'operazione finanziaria con banche tedesche per 16 miliardi - Un comunicato della Curia romana: «Non è stato sospeso "a divinis" perché ha accennato a modificare il proprio atteggiamento» Gli uffici del « Centro internazionale della pace » In via Casalls 32 sono chiusi, padre Giuliano Gennaro, uno dei fondatori, continua ad essere introvabile. Dopo la presa di posizione de L'Osservatore Romano e il comunicato della Curia provinciale dei frati minori che si è detta assolutamente estranea all'attività del « Centro », ieri la Curia generalizia ha emesso da Roma una nota chiarificatrice. In essa si precisa che « padre Gennaro, ripetutamente richiamato all'obbedienza, non è stato sospeso "a divinis". Egli infatti avrebbe accennato a modificare il suo atteggiamento, pur non accogliendo ancora pienamente le molte intimazioni pervenutegli dai superiori ad abbandonare l'iniziativa intrapresa. Ogni decisione riguardo alla sua vicenda è ora riservata al provinciale per il Piemonte, padre Marchetti, che ha avuto ampie consultazioni a Roma ». Padre Marchetti dovrebbe rientrare a Torino oggi o domani. Contro il frate è in corso dal mese di luglio un'inchiesta giudiziaria In seguito ad un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Milano dalla signora Anna Sachse, nata a Berlino, ma da 30 anni residente a Milano dove abita in corso XXI Marzo 5. Secondo la denunciente — che fa la procacclatrica di affari — padre Giuliano Gennaro si presentò a lei con ring. Giovanni Memeo, che abita in corso Rosselli 15, chiedendole di interessarsi ypr un prestito di 25 milioni di dollari, pari a 16 miliardi di lire, da ottenere da banche tedesche. Intendeva costruire a Torino un « Centro di studi internazionali ». In quel periodo il religioso era vlcepostulatore della causa di beatificazione del ferroviere Paolo Pio Perazzo e presentò questo suo incarico come garanzia per il prestito. La Postulazione, disse padre Giuliano Gennaro avallando le sue dichiarazioni con un atto notarile, è in grado di assumere garanzie chlrografarie impegnando anche la stessa Santa Sede. La Sachse volle comunque vederci chiaro, chiese spiegazioni a Roma e il cardinale Cicognanl le fece rispondere che la Santa Sede era del tutto estranea all'attività del frate. L'esposto nel quale la signora afferma di aver avuto un danno di 20 | milioni per spese sostenute, fu affidato al carabinieri di Milano per un'Inchiesta. I risultati non sono ancora noti. Comunque giunse improvvisa per il frate, dal suo Ordine, la rimozione dall'incarico di vlcepostulatore della causa. Non furono date spiegazioni, ora si apprende che il provvedimento fu preso per impedirgli di proseguire In questa attività. Da alcune parti 61 afferma che In queste vicende alcuni individui avrebbero carpito la buona fede del religioso 11 quale sarebbe cosi diventato la prima vittima della sua attività mossa da un alto Ideale. Per contro, dicono gli stessi suol confratelli, i ripetuti richiami rivoltigli, prima in forma benevola, poi in forma ufficiale, avrebbero dovuto metterlo sull'avviso. Ma ad ogni intervento del superiori padre Giuliano rispondeva che « si tratta di cose private nelle quali l'Ordine non deve entrarci ».
Persone citate: Anna Sachse, Giovanni Memeo, Giuliano Gennaro, Paolo Pio Perazzo, Sachse
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