Il Bologna pareggici (1-1) in una burrascosa gara con i jugoslavi dell'Oik

Il Bologna pareggici (1-1) in una burrascosa gara con i jugoslavi dell'Oik Nel torneo iti Coppa dette Fiere Il Bologna pareggici (1-1) in una burrascosa gara con i jugoslavi dell'Oik I rossoblu eliminati dalla competizione - Nella gara di andata, a Belgrado, avevano perso per 0 a 1 - Sekularac e l'italiano Àrdizzon espulsi dopo una lunga serie di incidenti (Dal nostro corrispondente) Bologna, 20 novembre. Pareggiando per 1-1 con l'Ofk di Belgrado, il Bologna è stato eliminato dalla Coppa delle Fiere. Nell'incontro di andata i rossoblu avevano infatti perduto per 0-1. Il risultato è più che giusto perché sul piano del gioco i jugoslavi hanno tenuto testa ad un Bologna arruffone e inconcludente, anzi, si può dire che le poche azioni ordinate sono venute proprio dalla pur modesta squadra belgradese. . . Purtroppo di gioco vero e proprio se n'è visto poco. La partita, infatti, ha subito dato vita ad una serie di scorrettezze plateali, di cattiverie, di autentiche risse, con fallacci da espulsione sui quali l'arbitro lussemburghese Colling ha incredibilmente sorvolato fino al 1" minuto della ripresa incoraggiando così i giocatori (soprattutto quelli rossoblu) ad un comportamento talmente deplorevole da suscitare la reazione indignata del pubblico. Soltanto in apertura del secondo tempo il direttore di gara si è deciso ad espellere Sekularac, che aveva colpito con un pugno Àrdizzon, e lo stesso terzino bolognese il quale aveva reagito alla medesima maniera. Da quel momento si è cominciato ad assistere ad un incontro di calcio, magari di modestissimo livello, pur se si sono ancora verificati episodi intollerabili su di un campo di football. La responsabilità maggiore di quel che è accaduto è del Bologna. E' vero che i rossoblu avevano dovuto subire, nell'incontro di andata, le dure scorrettezze dei jugoslavi, ma l'inopportuna ansia di rivalsa, addirittura di vendetta sul piano fisico, ha condotto i bolognesi a smarrire la strada del gioco scegliendo quella della rissa. L'Ofk non s'è lasciato intimidire, e, vista la debolezza dell'arbitro, ha reagito quasi colpo su colpo infliggendo, alla fine, una meritata punizione agli avversari. E' inutile fare nomi dei « colpevoli », la responsabilità essendo collettiva. Spettacoli del genere non possono essere graditi né agli sportivi né ai tifosi e vanno vigorosamente condannati. Il Bologna aveva segnato al 40' con Mujesan dopo che Pace aveva strappato la palla a Jokic crossando dal fondo. Il goal, propiziato anche da un errore di Turudija, non aveva seguito da parte dei rossoblu i quali mancavano nella ripresa (al 9') il raddoppio con Pace che da tre metri calciava fuori un invitante pallone di Cresci; al 30' un'altra facile occasione era fallita da Mujesan il quale, servito da Bulgarelli, sbagliava nettamente la porta da favorevolissima posizione. L'Ofk ha pareggiato al 35' del secondo tempo. Un errore di Cresci a metà campo metteva in azione Turudija che ha passato a Santrac: Battisodo riusciva appena a deviare la palla che rimaneva a Santrac il quale, con un secco rasoterra diagonale, di sinistro, segnava il goal dell'I ale permetteva alla sua squadra di superare il turno, qualificandosi per gli ottavi di finale. Pace è risultato il miglior uomo in campo; della compagine belgradese si sono messi particolarmente in mostra Stojanovic e Vukasinovic. Il Bologna ha sostituito, al 7' della ripresa, Pascutti con Battisodo; l'Ofk, Sredovic con Maravic a dieci minuti dalla fine. Enzo Masi Bologna: Vavassori; Pioversi, Ardizzon; Cresci, Janich, Gregori; Pace, Bulgarelli, Mujesan, Turra, Pascutti (Battisodo). Ofk Belgrado: Dijordevic; Vukasinovic Jokic; Sredovic (Maravic), Mesanovic, Stepanovic; Turudija, Stojanovic, Santrac, Sekularac, Matkovic. Arbitro: Colling (Lussemburgo). Marcatori: Mujesan al 40' dei primo tempo; Santrac al 35* della ripresa. Una fase dei movimentati incidenti verificatisi nella partita fra il Bologna e l'Ofk Belgrado: il jugoslavo Turudija, a sinistra, e l'italiano Janich, in maglia bianca con il numero 5, stanno per venire alle mani (Telefoto)

Luoghi citati: Belgrado, Bologna, Lussemburgo