Proposte modifiche al decreto governativo

Proposte modifiche al decreto governativo Proposte modifiche al decreto governativo Dagli industriali di Valle Strona - Nominata una commissione di studio a Valle Mosso (Dal nostro corrispondente) Biella, 20 novembre. Il decreto per la rinascita delle zone alluvionate, emanato dal governo Leone con una tempestività apprezzata nel Biellese, ha deluso parzialmente le aspettative degli industriali lanieri colpiti dal disastro, che non si lasciano però scoraggiare. Sorretti dalle associazioni di categoria, essi si stanno già adoprando perché il provvedimento venga reso più agile ed efficace con una serie di modifiche quando, fra 60 giorni, sarà convertito in legge. «Ha suscitato un po' di amarezza — ha dichiarato 11 presidente dell'Associazione Nazionale Laniera, marchese Fracassi — la mancata concessione di una quota a fondo perduto che noi riteniamo necessaria. Si sarebbe dovuto tenere conto, a questo proposito, dei miliardi versati finora per le imposte dagli imprenditori delle sfortunate valli devastate dalla furia degli elementi». Nell'ambiente industriale si fa inoltre osservare che allo stato attuale il peso della ricostruzione cade tutto sulle spalle degli imprenditori, sia pure con agevolazioni per quanto riguarda gli interessi e le garanzie. A Valle Mosso si è oggi riunito il direttivo della Associazione Industriale Valle Strona, che ha nominato una commissione di studio per la formulazione delle proposte di emendamenti da apportare al testo del decreto.Non è ancora possibile stabilire l'entità del danno provocato dall'alluvione all'industria laniera nella vallata dello Strona, nemmeno per quanto si riferisce alle singole aziende. Mancano troppi elementi di computo. Lo sgombero del fango dagli stabilimenti riserva sgraditissime sorprese che mandano all'aria tutte le previsioni: in tre o quattro fabbriche si è spalato infatti per giorni nella convinzione che sotto alcuni metri di terriccio ci fossero ancora i macchinari ed invece il torrente, che ha fatto irruzione nei capannoni, li ha trascinati chissà dove. Quanto mai incerte sono poi le previsioni sul recupero delle materie prime e dei semilavorati strappati al fangoGli Industriali del resto ritengono che vi siano cose più urgenti cui badare. E' significativo a questo proposito quanto ha dichiarato questa sera il dott. Paolo Negri, d40 anni, presidente dell'Associazione Industriale Valle Strona e proprietario del lanificio Garlanda di Valle Mosso: «Se dovessi mettermi a tirare le somme delle migliaia di chili di filato andati perduti intristirei. Avrei un bell'elenco ma niente di più. Le mie energie in qifestó momento sono indirizzate vefso un solo obiettivo: il futuro dell'azienda ». Pietro Minoli

Persone citate: Garlanda, Paolo Negri, Pietro Minoli

Luoghi citati: Biella, Valle Mosso