Bonn non rivaluterà il marco e faciliterà le importazioni di Tito Sansa

Bonn non rivaluterà il marco e faciliterà le importazioni L'annuncio di Kiesinger dopo una riunione ristretta di governo Bonn non rivaluterà il marco e faciliterà le importazioni Tasse sulle esportazioni, sgravi fìscu'i sui prodotti provenienti dall'estero, per ridurre l'eccessivo avanzo della bilancia dei pagamenti - La Germania vuole in questo modo troncare la speculazione sul marco e contribuire a risolvere la crisi del franco Comprati in pochi giorni marchi per 1500 milioni di dollari (Dal nostro corrispondente) Bonn, 19 novembre. Il marco tedesco non verrà rivalutato. Questa è la decisione che il cancelliere Kiesinger ha adottato questa sera, d'accordo con i ministri dell'Economia e delle Finanze e con la Banca federale ed ha fatto poi comunicare ai giornalisti dal portavoce governativo, Guenter Diehl. Dopo molte mezze smentite, che non avevano avuto alcun effetto sulla sfrenata speculazione degli ultimi giorni, è venuta ora un'assicurazione formale e ufficiale. Diehl ha confermato che il totale dei dollari e delle altre valute affluiti nella scorsa settimana e nei due primi giorni di questa in Germania, per la conversione in marchi (e assorbiti dalla Banca federale tedesca), ha raggiunto il valore di un miliardo e mezzo di dollari (quasi mille miliardi di lire). Il governo di Bonn ha però annunciato, senza precisarli, una serie di provvedimenti fiscali immediati, diretti a riequilibrare la bilancia dei pagamenti tedesca, malata, per così dire, di eccessiva salute. Si è calcolato che alla fine di quest'anno si sarà raggiunto un saldo attivo di diciassette o diciotto miliardi di marchi. Questo fatto crea una situazione pericolosa di indebitamento dì altri Paesi e comporta, per la Germania federale, il rischio di una certa inflazione. I provvedimenti fiscali, che verranno riassunti in un progetto di legge da varare giovedì, in una seduta straordinaria di gabinetto, dovranno poi essere approvati a ritmo accelerato dalle due Camere, dato che i gruppi parlamentari *sono già stati informati e sono d'accordo. Probabilmente voterà a favore anche l'opposizione liberale. Giovedì (domani qui è giorno festivo) vi saranno anche riunioni straordinarie delle direzioni dei partiti e dei gruppi parlamentari. Scopo delle misure fiscali è di frenare le esportazioni e incoraggiare le importazioni, per raggiungere in maniera più elastica, e soprattutto reversibile, lo stesso risultato che avrebbe avuto la rivalutazione del marco: ridurre il saldo attivo della bilancia commerciale, e quindi di quella dei pagamenti. Con ciò, il governo di Bonn intende anche contribuire a un chiarimento della situazione monetaria internazionale e ad alleggerire la pressione speculativa cui è sottoposto il franco francese. Naturalmente, Bonn si aspetta che anche gli altri Paesi del Mec (che sono stati immediatamente informati) adottino misure analoghe o complementari a quelle tedesche, per contribuire all'equilibrio dei pagamenti e scongiurare una crisi monetaria di più vaste proporzioni. Per adottare le misure annunciate, il governo tedesco non ha bisogno del consenso della Cee. La Germania, infatti, in materia fiscale si è riservata libertà di decisione e di azione fino alla fine del 1969. Le misure preannunciate questa sera consisteranno — si crede di sapere — nell'introduzione di una parte della tassa sul valore aggiunto per le esportazioni (finora esenti) e nella riduzione della stessa tassa, già esistente, per le importazioni, di una percentuale che si aggirerà sul 3 o 4 per cento. Tito Sansa

Persone citate: Diehl, Guenter Diehl, Kiesinger

Luoghi citati: Bonn, Germania