Proprietario terriero esponente della dc sequestrato dai fuorilegge in Sardegna

Proprietario terriero esponente della dc sequestrato dai fuorilegge in Sardegna Agguato di notte tn un sobborgo di Cagliari Proprietario terriero esponente della dc sequestrato dai fuorilegge in Sardegna Ha 43 anni ed è concessionario di una casa automobilistica - L'imboscata mentre stava tornando a casa a bordo della sua vettura - I banditi lo hanno bloccato tendendo un cavo di acciaio tra due alberi Disperato appello della moglie alla televisione: «E' malato, molto malato» - Tempo fa l'uomo ha avuto un infarto - «Se non gli danno delle medicine — dice il medico di famiglia — non potrà sopravvivere» (Nostro servizio particolare) Cagliari, 19 novembre. Il concessionario per la Sardegna dì una casa automobilistica, proprietario terriero ed esponente della democrazìa cristiana, è stato rapito ieri sera nelle campagne di Pirri, un popoloso sobborgo agrìcolo di Cagliari. Si chiama Antonio Mannatzu ed ha 43 anni. I banditi gli hanno teso un'imboscata ad un centinaio di metri dalla sua fattoria, mentre tornava a casa in auto. Sono così nuovamente tre le persone prigioniere dei banditi in Sardegna, non essendo stati ancora liberati l'allevatore di bestiame di Bortigali Luigi Ledda e lo studente di Santulussurgiu Matteo Onni, rapiti lo scorso ottobre. Il sequestro compiuto ieri è il terzo avvenuto nei dintorni di Cagliari, dopo quelli del dott. Giuseppe Deriu (rapito il 10 ottobre dello scorso anno) e dell'industriale piemontese Luigi Moralis (sequestrato il 15 marzo di quest'anno e rilasciato dopo trentadue giorni dì prigionia). Antonio Mannatzu è il titolare della Cosmo, una società concessionaria della «Ford» in Sardegna. Si occupa anche di politica ed è segretario amministrativo del comitato cittadino della democrazia cristiana. La sua fattoria è a tre chilometri dal centro di Cagliari, alla periferia di Pirri. E' una proprietà molto vasta; un tempo era la casa colonica del padre, lui l'ha trasformata realizzando una grossa azienda agricola. Ieri pomeriggio il possidente aveva partecipato ad una riunione svoltasi a Cagliari nella sede regionale della democrazia cristiana. La seduta è terminata alle 18,30. Il Mannatzu è. stato visto per l'ultimò volta versò le 19,15, dopo c^e. aveva fatto una breve visita agli uffici-della Cosmo. Solitamente rientrava a casa verso le 20 o le 20.30, e in caso dì ritardo telefonava. La moglie, Marisa Sormani, di 40 anni, ha intuito che qualcosa doveva essere accaduto al marito. Il Mannatzu soffre da alcuni anni di malattie cardìache, tempo fa aveva avuto un infarto ed era stato in pericolo di vita. La donna, verso la mezzanotte, è uscita dalla fattoria con un vaccaro. In lontananza ha scorto l'auto del marito: si è avvicinata e l'ha trovata vuota, nel cruscotto erano ancora le chiavi innestate nel quadro di accensione; i fari erano spenti. Marisa Sormani è corsa a telefonare ai carabinieri. Gli inquirenti hanno potuto stabilire che Antonio Mannatzu è stato fermato a non più di cento metri dalla sua casa. I banditi hanno teso un cavo d'acciaio tra due alberi, da un capo all'altro della strada. Il concessionario — lo si intuisce dalle tracce lasciate sul terreno dai pneumatici della sua vettura, una « Mercedes » berlina — ha cercato d'invertire la marcia dopo aver bruscamente frenato ma i fuorilegge non gli devono aver lasciato il tempo di completare la manovra. Probabilmente, c'è stata anche una colluttazione: infatti, accanto alla vettura è stato trovato un panno macchiato dì sangue: non appartiene al Mannatzu, ed è quindi possibile che il rappresentante nel disperato tentativo di sottrarsi all'aggressione, abbia strappato ad uno dei banditi il panno che serviva da maschera. Questa ipotesi è stata avvalorata questo pomerìggio dalla testimonianza di un operaio. Salvatore Manca dì 32 anni. Egli ha dichiarato che ieri sera verso le 20,15, mentre si trovava nella zona del sequestro, ha visto transitare un'auto, una « 1100 », sul cui sedile posteriore sì scorgevano due individui che picchiavano un uomo, cercando di tenergli la testa abbassata. Il Manca non aveva dato gran peso all'episodio. Quando ha appre¬ so dalla radio del rapimento, si è recato dai Mannatzu. I carabinieri l'hanno quindi sottoposto ad un lungo interrogatorio. Marisa Sormani, disfatta dall'angoscia, ha lanciato attraverso la radio e la televisione un drammatico appello ai fuorilegge. « Abbiate cura di mio marito — ha detto con voce rotta dai sin ghiozzi — è malato di cuore, molto malato ». Il medico di famiglia ha dichiarato che se ì banditi non forniranno ad Antonio Mannatzu due medicinali durante la prigionia, egli non potrà sopravvivere. Il rappresentante, tra l'altro, ha nel portafogli un certificato di un cardiologo che spiega come ci si debba comportare qualora venga colto da malore. Il nuovo rapimento ha profondamente turbato l'opinione pubblica cagliaritana. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sull'avvio delle indagini. Per ora le possibilità di intervento sono scarse, perché carabinieri e polizia in questa prima fase dei sequestri procedono con estrema cautela per non mettere a repentaglio la vita dell'ostaggio, m. g. 4 Marisa Sormani, moglie del sequestrato (Telef.) Antonio Mannatzu, rapito dai banditi (Telef. Ansa)