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«Non acconsentirò mai a sposare l'uomo che mi ha violentata» II processo per la siciliana rapita a Salemi «Non acconsentirò mai a sposare l'uomo che mi ha violentata» (Dal nostro corrispondente) Trapani, 18 novembre. Martia Ciravolo, la ventiduenne di Salemi, rapita e violentata dal suo ex fidanzato Andrea Virtuoso, di 30 anni, ha ripetuto stamani davanti ai giudici il suo « no » all'offerta delle nozze riparatrici. « Non acconsentirò mai a sposare — ha detto la ragazza — chi ha osato approfittare di me con la violenza ». Con questa precisa dichiarazione si è iniziato il processo su quello che viene definito il secondo « caso Viola » (ricordando la coraggiosa ragazza di Alcamo che rifiutò di sposare il seduttore). Andrea Virtuoso (malato) non era presente in aula, ma unitamente al certificato medico ha inviato al presidente del tribunale una lettera in cui afferma di essere innamorato della giovane e di essere pronto a sposarla. E' stato proprio all'inizio dell'udienza, quando il giudice Gino Venuti Giacomi ha dato lettura del documento che la giovane si è alzata in piedi e ha detto: « Signor presidente, non sposerò mai quell'uomo. Preferisco resta re zitella piuttosto che unirmi a un individuo che ha ap profittato di me con la forza ». Quindi ha annuncia to di essersi costituita parte civile. Con Andrea Virtuoso che deve rispondere di ratto, violenza carnale e lesioni volontarie, sono imputati il fratello Luciano di 27 anni, Erasmo Milazzo di 25 e Santo Ardogna di 26, tutti residenti a Salemi e tutti i liberta provvisoria. Nell'udienza di oggi sono stati interrogati uno zio materno della giovane, il quale ha dichiarato che una settimana prima del rapimento la nipote gli aveva confidato di non volere più bene al Virtuoso; ed alcuni carabinieri che hanno chiarito particolari dell'indagine Il processo è stato quindi rinviato al 16 dicembre prossimo, f. d.