Gli svaghi di New York in una guida «insolita»

Gli svaghi di New York in una guida «insolita» L'opera realizzata da un gruppo di esperti Gli svaghi di New York in una guida «insolita» Curiosità e abitudini di vita nella città più grande del mondo « New York è un luogo terribile per vivervi. E' costosa, sovrappopolata, troppo fredda (o troppo calda), alienata e rumorosa. Non potete trovare un tassì, un lavoro, i biglietti per l'opera, un appartamento o un soffio di aria pura. Non potete passeggiare di notte o entra re a vedere una prima cinematografica... ». Dopo questo poco allettante preambolo, tuttavia, la Guida ai piaceri di New York, a cura di Alan Rinzler (Sugar Editore, lire 3500) vi insegna a destreggiarvi nella metropoli americana « riuscendo anche a divertirvi». Venticinque «esperti», della moda o del giornalismo, dello spettacolo o « della dolce vita », hanno condensato in questo singolare «baedeker» le loro esperienze: non vi saranno molto utili per musei o monumenti (pochi) ma, in compenso, vi sapranno consigliare il ristorante, l'albergo, il bar o il teatro che fa per voi, e soprattutto vi metteranno in guardia sul modo di avvicinare il prossimo. . « In questa città non esistono impiegati pubblici ma soltanto professionisti, i quali considerano i loro datori di lavoro o avventori non come tali, ma come "clienti ". E sono i " clienti " che devono adattarsi ai capricci e alle eccentricità dei prò■fessionisti ». Il tassista ritiene di aver il diritto di « scegliere » i passeggeri: se non sapete come rivolgergli la parola vi lascerà a terra; i barbieri non vi tagleranno capelli e barba. La guida di Rinzler vi consiglia l'albergo che più vi si adatta: se siete uomini di affari, capelloni, turisti, o quella deprecabile categoria di turisti con bambini. In questo caso scendete al Waldorf Astoria: ha un servizio perfetto di baby sitter (le ragazze sono licenziate alla minima lamentela, anche se ingiusta). Per mangiare non avete che l'imbarazzo della scelta: i locali sono oltre 15 mila, dai cinesi ai filippini, dai russi agli italiani (c'è una trattoria dedicata a Fellini ed un'altra con annesso gioco delle bocce). Rinzler vi guiderà per il meglio a seconda dei vostri gusti « goulash o pinne di pescecane?) o del vostro portafogli (da mille lire tutto compreso a 50 mila, senza vini e mancia). « Nessuno che sìa felice in amore sta in un bar », afferma giustamente il libro ma vi sono c ntinaia di svariati motivi, dagli affari alla semplice sete, per cercarne uno: il « Fridays » vanta le clienti « dalle gonne più corte », il « Laff's » è il luogo d'incontro delle hostesses d'aereo, da « Geordie's » proiettano vecchi film di successo, da « Larke's » troverete i giornalisti, da « Annex » i bohémiens, gli scrittori da « Bleek's » e da « Jilly's » potrete incontrare Frank Sinatra che vi ha sempre un tavolo prenotato. Se le celebrità sono il vostro debole non avete che rivolgervi (con modica spesa) al « Celebriti) Service » che vi indicherà dove e quando incontrare il vostro idolo. Se amate le avventure, iscrivetevi ad un club apposito (5 mila lire l'anno) che vi farà trascorrere pomeriggi inconsueti: vi permetterà di visitare i camerini del Metropolitan, di essere presenti ad una sfilata di moda, fare un giro nei bassifondi, o partecipare ad un corso di addestramento per tassisti. Il capitolo più utile, comunque, è quello che vi insegna come dormire spendendo il meno possibile (senza ricorrere all'Esercito della salvezza) e mangiare completamente gratis: alcuni bar vi offrono tartine a volontà se ordinate un cocktail, ma i camerieri sono troppo indaffarati per controllare se avete già bevuto se aspettate di bere, e infine non avrete che da scegliere fra le decine di ricevimenti dell'Onu (nessuno controlla il vostro invito). r. gi.

Persone citate: Alan Rinzler, Fellini, Frank Sinatra, Sugar Editore, Waldorf

Luoghi citati: New York