Il violinista Kogan per l'Unione Musicale

Il violinista Kogan per l'Unione Musicale Il violinista Kogan per l'Unione Musicale I grandi violinisti (sovietici) si succedono nei concerti dell'Unione musicale, e fortunatamente non si somigliano. Dopo l'incantatore Oistrakh, euforico ed estroverso, ecco il costruttore Kogan, tutto concentrato nel chiuso fuoco d'un'interpretazìone che tiene sempre d'occhio le proporzioni generali del pezzo e i legami delle strutture. Forse per sottolineare questo eminente carattere di serietà « sonatistica » suona Beethoven e Mozart con la musica davanti, pur non avendone bisogno, alla maniera di un Adolf Busch Di Mozart la meravigliosa Sonata in si bemolle, di cui l'accordo del violinista con l'esperto accompagnatore Walter Naum non perviene a liberare interamente tutta la luminosa leggerezza e varietà d'umori capricciosi. Di Beethoven la drammatica Sonata in fo minore, op. 30. resa invece in tutta la sua rocciosa imponenza: con un momento di estatico rapimento, indimenticabile, nell'« adagio cantabile ». Nella seconda parte del programma, sparito il leggio con relative partiture, il violinista sembra voler provare che le corde della felicità e dello scherzo non gli sono estranee: ecco la Sonata in re maggiore di Prokofiev, tanto più gradevole e riuscita di quella in fa minore presentata da Oistrakh, ecco la Romanza andalusa e il Capriccio basco di Sarasate, in una esecuzione magistrale per mi sura e perfezione tecnica. Tra questi pezzi, una Ballata di Ovcinnikov, pezzo che parte da toni un po' svagati, con armonie raveliane, per approdare a vistosi effetti, di abile scrittura violinistica. Dell'autore non viene fornita altra notizia se non che segue la carriera militare. Niente di male, in un paese dove i più grandi compositori erano chi ufficiale di vascello, chi medico, chi impiegato postale. L'affollamento della saia e il calore degli applausi hanno provato che anche per il nostro pubblico Kogan sta entrando, com'è giusto, nell'olimpo dei grandissimi violinisti, alla pari d'altri suoi colleghi di fascino più immediato, m. m. IL CONCERTO AL CONSERVATORIO