Già distribuiti 116 milioni in venti Comuni del Biellese

Già distribuiti 116 milioni in venti Comuni del Biellese Solidarietà dei lettori con le vittime del disastro Tendiamo la mano ai più colpiti dalla catastrofe Già distribuiti 116 milioni in venti Comuni del Biellese Le somme sono slate consegnate ai sindaci di Bioglio, Callabiana, Casapinta, Camandona, Cossato, Crosa, Lessona, Masserano, Mezzana, Mosso Santa Maria, Pistolesa, Piatto, Pettinengo, Quaregna, Selve Marcone, Valle S. Nicola©, Valle Mosso, Vallanzengo, Veglio Mosso, Strona - Le somme offerte dai lettori servono per gli operai tessili della zona, rimasti temporaneamente senza lavoro (Dal nostro inviato speciale) Biella, 7 novembre. Tirate le somme, a tutt'ogsi abbiamo consegnato nelle zone del Biellese devastate dall'alluvione 116 milioni 460 mila lire. Gli aiuti offerti con generoso slancio dai lettori de « La Stampa » appartenenti a tutte le categorie, hanno raggiunto 20 Comuni con una popolazione di 43 mila abitanti, cioè tutta la zona più duramente colpita. Gli operai tessili che abitano in questi centri Bono parecchie migliaia. Molti ora sono temporaneamente senza lavoro perché l'acqua ha devastato le aziende. Il gesto di solidarietà dei lettori de «la Stampa» ha consentito di far giungere a questi lavoratori un aiuto immediato, con particolare riguardo ai casi più bisognosi. Le somme nei- 20 Comuni sono state così distribuite: Cossato (15 milioni); Quaregna (5 milioni); Valle Mosso (11 milioni); Pettinengo (4 milioni); Selve Marcone (300 mila lire); Callabiana (1 milione 200 mila lire); Camandona (7 milioni); Veglio Mosso (11 milioni); Strana (8 milioni); Mosso S. Maria (8 milioni); Pistolesa (3 milioni); Crosa (2 milioni); Lessona (5 milioni e mezzo); Valle San Nicolao (8 milioni); Vallanzengo (2 milioni); Bioglio (5 milioni); Piatto (2 milioni); Masserano (4 milioni); Casapinta (4 milioni); Mezzana (7 milioni). Inoltre sono stati consegnati finora 2 milioni e 60 mila lire a 24 feriti ricoverati all'ospedale di Biella e 1 milione .400 mila lire a 8. casi speciali rappresentati in prevalenza da bambini rimasti orfani.. u Oggi, ad esempio, abbiamo dato 200 mila lire alla famiglia di Antonia Tosin. La donna era l'unico sostegno della casa. Lavorava al sanatorio di Bioglio. Sabato sera stava rientrando a casa con una collega. Una slavina di fango la portò via. L'amica è sopravvissuta aggrappandosi disperatamente ad una siepe che costeggiava la strada. Di quei drammatici istanti ricorda solo lo scrosciare dell'acqua, la morsa del fango e le grida di aiuto della povera Antonia che qualche istante dopo era travolta. Antonia Tosin ha lasciato il padre e la madre molto avanti negli anni e una ragazza, di 14 anni privi di mezzi per vivere. Altre 100 mila lire abbiamo consegnato alla signora Rina Serratrice, con una figlia di 16 anni, che ha perso il marito, Silvio Perotti. Era un artigiano di Bioglio. La sera di sabato, preoccupato per il fortissimo temporale, si recò in piazza per mettere al riparo il camion. In quel momento una valanga di acqua e di terra ha portato via lui e l'autocarro. La salma è stata ritrovata. In tutte le aziende devastate si lavora per sgomberare le macerie e ripulire i reparti dal fango. In alcune, pochissime, sono riprese parzialmente le produzioni. A Cossato nelle ore d'entrata e di uscita degli operai si sente qualche sirena. Il sindaco Ezio Abate ci diceva oggi: «E' un suono che ci aiuta a proseguire nell'opera per far rinascere la nostra economia». Poi ha soggiunto: «Purtroppo non suona¬ no ancora per chiamare tutti gli operai al lavoro». Nei giri che compiamo ogni giorno in queste zone ci capita parecchie volte di non trovare un sindaco in Municipio. Volonterosi si offrono di andarlo a cercare. Quasi sempre lo trovano in ima fabbrica che lavora a spalare il fango, lungo una strada delle frazioni ancora ostruita da una frana, nel punti dove l'acquedótto è saltato. Alla sera poi questi amministratori pubblici riuniscono la Giunta e il Consiglio comunale. Assessori e consiglieri hanno la barba lunga e le facce stanche. Sono infangati. Parlano dei problemi dei rispettivi paesi, tentano di fare i primi bilanci, decidono le opere più urgenti. Parecchi hanno già quasi compio cani ente distribuito i fondi messi a disposizione dai lettori de «La Stampa». I ringraziamenti commuovono. E' gerite che sembra voglia chiedere scusa di, aver bisogno: «Cerchiamo di fare da soli tutto il possibile. Ma questa volta è veramente grave. L'aiuto che ci portate, così immediato e concreto, consente di affrontare situazioni penose». Sergio Devecchi I nostri Inviati si sono recati ieri a Valle S. Nicolao: gli aiuti sono stati presi in consegna dal vice-sindaco