In tre giorni portato un aiuto a tutti i comuni del Biellese

In tre giorni portato un aiuto a tutti i comuni del Biellese In questa zona, complessivamente, abbiamo distribuito 77 milioni e 960 mila lire: sono destinati agli operai delle industrie tessili inattive - Il sindaco di Lessona dice: « La busta-paga dei nostri lavoratori è il problema più urgente » - Un aiuto anche per i casi pietosi: i bimbi rimasti orfani a Strana e a Mosso S. Maria (Dal nostro inviato speciale) Biella, 6 novembre. Stasera possiamo scrivere che, in questi tre giorni, dopo la tragica alluvione di sabato notte, abbiamo recato un aiuto dei lettori de « La Stampa » alle popolazioni di tutti 1 Comuni più duramente colpiti del Biellese. In totale abbiamo distribuito 77 milioni 960 mila lire nei seguenti Comuni: Cossato (9 milioni), Quaregna (5 milioni). Valle Mosso (11 milioni), Pettinengo (4 milioni), Selve Marcone (300 mila lire), Callabiana (1 milione e 200 mila lire), Camandona (7 milioni). Veglio Mosso (11 milioni), Strona (8 milioni), Mosso S. Maria (8 milioni), Pistolesa (3 milioni), Crosa (2 milioni), Lessona (5 milioni e mezzo). Altri 2 milioni e 60 mila lire sono stati consegnati finora ai ricoverati nell'ospedale di Biella dai quali ritorneremo. Parecchi di questi sindaci hanno già provveduto alla consegna dei sussidi agli operai del rispettivi paesi che sono rimasti senza busta paga a causa delle distruzioni avvenute negli stabilimenti tessili. Possiamo dire che migliaia di questi lavoratori hanno ricevuto un aiuto diretto e immediato dalla generosità di quanti hanno inviato somme a «La Stampa » perchè provvedesse alla consegna. Potremmo citare numerose dichiarazioni di ringraziamento dei sindaci del Biellese. A Cossato il sindaco Ezio Abate ci ha ripetuto oggi: «E' un intervento molto utile e apprezzato. Ringraziamo di tutto cuore per questa pronta solidarietà ». A Lessona il sindaco Valente Perracino, che l'altro giorno aveva lanciato un pressante e angoscioso appello, ha dichiarato: « La bu9ft* paga deffiòstrff lavorai tori è il problema più urgente. Grazie alla àenerosìtà dei lettori de «La Stampa» è i possibile assicurare un aiuto immediato in attesa delle provvidenze nazionali, che però dovranno essere rapidissime. Abbiamo inoltre bisogno di rimettere in piedi le aziende. La mia paura è che gli industriali si perdano di coraggio. Perciò devono essere aiutati subito, per il bene dei lavoratori e di tutta l'economia biellese. La macchina tessile è sfasciata: bisogna rimetterla in attività ». Questo sindaco ha anche un ringraziamento particolare per il Comune di Torino: «Da giorni mi servo di una autobotte con autista del Comune dì Torino. Andiamo ad attìngere acqua a Masserano e riempiamo il serbatoio del nostro paese. Quando sarà colmo ricomincerò a distribuire l'acqua ai cittadini razionandola. Venerdì, conto di riaprire anche le scuole perché è tornata finalmente la luce elettrica ». Negli stabilimenti invasi dal l'acqua e da tonnellate di fango si lavora senza soste, quasi con rabbia. Sono impegna ti proprietari, dirigenti e operai. Si spala la melma, la si spingo nei torrenti con grosse ruspe; dove è possibile domie e uomini tentano persino di pulire i pavimenti con secchi d'acqua. In un lanificio abbiamo visto uno spettacolo quasi sorprendente: per oltre i tre quarti del reparto operai, civili e studenti stavano spalando fango; in un angolo erano rimaste tre macchine efficienti ed incredibilmente lavoravano con un allacciamento elettrico di fortuna. Dopo tanta acqua scesa in travolgenti valanghe, oggi quasi ovunque manca l'acqua. A Mosso S. Maria, ad esempio, tuttora isolata per il croi 10 di un ponte, l'acqua minerale per bere viene trasportata in elicottero. Le industrie tessili del posto sono rimaste indenni. Ma non pos sono funzionare perché npn c'è acqua per le lavorazioni. 11 sindaco ha emesso un'ordinanza che chiama al « lavoro obbligatorio» tutti gli uomini validi per le ope-e pubbliche più urgenti. A Strona abbiamo soccorso direttamente due casi molto pietosi. l'alluvione sabato notte ha portato via il papà a quattro bambini (Marinella di 12 anni, Marco di 10, Michele l 8 e Luca di 5) che sono rimasti soli con la mamma, Clara. L'uomo, Pier Giorgio Marichini, era guardia notturna nel lanificio Botto Poala di Mosso S. Maria. Ai piccoli orfani e alla mamma abbiamo lasciato una offerta di 300 mila lire. Sempre a Strona altri due bambini non hanno più il papà: Massi.niliano di 15 e Fabrizio di 5 anni. La mamma, Nives, si è salvata. Il papi1, Romolo Morani, muratore, è morto travolto da una slavina di fango che ha o inabitabile la casa. A questa, famiglia abbiamo consegnato a nome dei lettori de « La Stampa » 200 mila lire. La furia delle acque ha re¬ so orfana, a Mosso S. Maria, una bimba di appena tre mesi, Roberta. Il papà, Flaminio Grosso, idraulico, stava cercando di raggiungere la casa quando è stato trascinato via da una frana. Alla mamma della neonata abbiamo consegnato 200 mila lire. Tragica e allucinante la sorte di Giulio Smaniotto, operalo disoccupato di Pistclesa. Stava cercando di salvarsi con stretti, uno per mano, i bimbi Abele di 7 an¬ ni e Isabella di 2 anni. Una enorme onda di acqua e di fango scesa dalla montagna l'ha lasciato solo. Le due creature sono scomparse verso 11 fondo valle. Ora è presso parenti con la moglie Diana Erano tra 1 più poveri del paese e hanno perso anche la casa. Abbiamo consegnato al sindaco di Pistolesa 200 mila lire perché provveda alle più immediate necessità di questa famiglia così duramente provata. Sergio Devecchi A Veglio Mosso: Il sindaco, a sinistra, mentre riceve gli aluti consegnati a nome del nostri lettori (Molsio) In tre giorni portato un aiuto a tutti i comuni del Biellese