Il Mec proporrà a Londra un accordo commerciale

Il Mec proporrà a Londra un accordo commerciale Il Mec proporrà a Londra un accordo commerciale La Comunità, prima di allargarsi, punta sul rafforzamento interno - E' disposta, invece, a discutere con l'Inghilterra ed altri Paesi la graduale riduzione dei dazi (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 5 novembre. Il Consiglio dei ministri degli Esteri del Mec, riunito a Bruxelles sotto la presidenza del senatore Medici, ha deciso oggi di affidare al comitato., dei rappresentanti. perrn,anenti e alla commissione Rey-tìi compito di studiare un « arrangiamento commerciale » da offrire alla Gran Bretagna ed eventualmente ad altri paesi europei, e di preparare un progetto per risolvere i molteplici problemi legati al rafforzamento delle strutture interne del Mercato Comune. Con questa decisione, l'immobilismo in cui si trova da tempo la comunità europea — a causa dei dissidi tra la Francia e i cinque altri Paesi a proposito dell'Inghilterra — è forse finito: questo è il senso pratico immediato delle decisioni prese dal Consiglio. Ma il compromesso ha un prezzo, e può essere un prezzo elevato. Di fronte all'offensiva dei francesi — che hanno proposto di offrire un « semplice arrangiamento commerciale alla Gran Bretagna » invece dell'auspicata adesione al Mec. e che hanno lanciato un «piano» per rafforzare la Comunità nelle sue strutture interne — i cinque sembrano essersi resi conto dell'inutilità del loro atteggiamento passato, e dei pericoli che un ul¬ teriore inasprimento del dissidio con Parigi avrebbe potuto provocare se non era accompagnato da concrete iniziative, che finora essi non erano riusciti a realizzare. C'è chi parla, anzi, di un cedimento quasi completo dei cinque. . d Bdt h q•H. tedesco Brandt ha sposato le tesi francesi. I belgi hanno tenuto un atteggiamento molto moderato. Gli olandesi hanno deciso di togliere il veto al funzionamento del « gruppo Marechal » che dovrebbe studiare i problemi tecnologici della Comunità: il veto era stato posto per far pressioni su Parigi e indurre i francesi a rivedere la loro posizione sull'adesione dell'Inghilterra nel Mec. Gli italiani, soltanto, hanno opposto qualche resistenza: il sottosegretario Malfatti ha ripetuto la necessità di considerare l'eventuale arrangiamento commerciale come un « mezzo per favorire l'allargamento della Comunità », e non come un semplice modo per « facilitare » — tesi francese — «zza eventuale, futura apertura dei negoziati con Londra. « La maggioranza delle delegazioni », lia ammesso il ministro Medici nella conferenza stampa ufficiale tenuta al termine della riunione, da lui presieduta, « pensa che vi sia uno stretto rapporto tra l'allargamento e il rafforzamento interno della Comunità. E che sia meno difficile l'allargamento quando la Comunità abbia risolto i suoi problemi ». L'accordo sull'allargamento non c'è stato, tanto vale mettersi d'accordo — o cercare di mettersi, d'accordo^ sul rafforzamento interno L'arrangiamento commerciale che francesi e tedeschi pensano di offrire alla Gran Bretagna consiste — secondo il ministro Debré — in una forte riduzione dei dazi doganali per i prodotti commerciali: le tariffe, in quattro anni, dovrebbero scendere del 30 per cento. L'offerta — ed è questo un altro dei punti sui quali non c'è ancora accordo — dovrebbe essere fatta non soltanto agli inglesi e agli altri Paesi che hanno presentato domanda di adesione al Mec (Danimarca, Irlanda e Norvegia), ma anche agli altri Stati europei, Au stria e Svizzera in primo Ino go. Gli italiani sostengono che questo tipo di accordo è irrealizzabile, sia perché esce dalle regole internazionali sul commercio, sia perché richiede — per non rivelarsi dannoso ai Sei — una qualche armonizzazione fra i Paesi che lo sottoscrivono. Nel campo tecnologico il Consiglio attende proposte concrete dall'apposito gruppo di studio. Nel settore dei brevetti (creazione di un sistema di protezione industriale a livello europeo), i francesi sembra siano disposti ad avviare negoziati con Londra. L'altro grosso problema della giornata — strettamente legato ai rapporti con la Gran Bretagna — era quello del a rafforzamento interno della Comunità ». Il francese Debré ha presentato un voluminoso progetto per accelerare l'integrazione economica all'interno delle frontiere attuali del Mec. Ogni delega zione ha aggiunto altri settori da esaminare: il tutto è stato affidato — come si è detto — ai rappresentanti permanenti e alla commissione, affinché cerchino di proporre un calendario per i lavori e una serie di soluzioni. E' sulla speranza che queste soluzioni siano possibili, e che siano un giorno non lontano definitivamente approvate dai ministri dei sei Paesi, che riposa l'avvenire del Mercato Comune. ACCOLTA L'INIZIATIVA PI PARIGI Sandro Doglio uiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiei MERCATO RISTRETTO A TORINO (Riievazmne di prazzi di men azionan nea ifcntti alia qaataiieat ufllciaiei TII01I 29/10 5/11 | TITO LI 29/10 | 5/11 Comm. Itai. 1 10.201. 1 10.600 U.S.A. I 10,300 ' 10.100 Giedito itahaiii) 1.O6O 1.053 j Aaeilla I 5.265 I 4.975 Banco di Roma 10.000 10.000 Banco Ambiosiaao j 8.925 ; 8.925 0B.,„„„„. , 230; 230 Ametica e italia 1.100 j 1.100 1 Pop. di Novara 18.500 18.700 „ „ , _„ , 1 ' imm. Vittoria 8.100 8.100 Finance priv. , 5.300 I 5.300 \\ """" Uli,le 1 7-700 ' 7-700 1st Fia. Laaiero I 106.200 S 101.000 '! aul tariao-Miiano 10.940 10.500 Mann C110lent | 2.790 | 2.790 ■ Ccal | 4.260 1 4.200

Persone citate: Brandt, Mann, Sandro Doglio