Canelli, Incisa e Nizza ancora assediate dal fango di Franco Marchiaro

Canelli, Incisa e Nizza ancora assediate dal fango Si lavora per riportare la normalità Canelli, Incisa e Nizza ancora assediate dal fango Hanno bisogno di pompe e idrovore - Primo bilancio dei danni: Canelli 3-4 miliardi; Nizza circa 2 miliardi - Scuole sempre chiuse - Ripresa l'erogazione del gas e della luce (Dal nostro inviato speciale) Canelli, 5 novembre. Abbiamo ripercorso quest'oggi, ancora una volta, la vasta zona della provincia di Asti, da Canelli a Nizza Monferrato, a Incisa Scapaccino, colpita dall'alluvione degli scorsi giorni: ovunque si avanza tuttora nel fango, tra detriti, in mezzo ad una immensa desolazione. Migliaia di abitanti aiutati da poche decine di soldati e vigili del fuoco lottano contro la melma e l'acqua stagnante, per riportare la zona alla normalità, ma l'impresa è enorme, superiore alle modeste forze dell'uomo. « Vigili del fuoco e militari — ci ripetono ovunque semplici cittadini e amministratori comunali — si impegnano a tondo, con slancio ammirevole; purtroppo però mancano i mezzi, meccanici. Soltanto le idrovore e grosse pompe possono ottenere risultati soddisfacenti, ed invece di questi mezzi vi è grande scarsità. Avanti così non si può andare; occorre provvedere in qualche modo, altrimenti diverrà impossibile tornare alla normalità ». Sono parole amare, di gente che in vent'anni ha subito quattro gravi alluvioni, ed ogni volta ha visto 1 soccorsi giungere in ritardo o trop po scarsi, le opere di protezione venire promesse ma mai realizzate. Un'eco di questo disagio si è avuta ieri sera nell'ordine del giorno votato all'unani mità dal consiglio comunale di Canelli, riunito in seduta straordinaria. I consiglieri, tributato un ringraziamento a tutti i i soccorritori, ed in particolare a «La Stampa» per la sollecitudine degli aiuti, hanno pronunciato il prò prio « rammarico verso le autorità governative per l'inadeguatezza dei soccorsi ». Frattanto in città prosegue senza sosta l'opera di svuotamento delle cantine, degli edifici, delle case, delle industrie, invase dalle acque alluvionali. Alcuni edifìci pericolanti hanno dovuto essere evacuati. E' invece to corso l'accertamento dei' danni che, come ci ha dichiarato il sindaco Gozzelino, dovrebbero oscillare sui tre-quattro miliardi di lire. Da Canelli a Incisa Scapacelo, dove il centro abitato invaso dalle acque del Belbo che hanno « strappato » un tratto del nuovo e moderno argine, è ancora sommerso da uno spesso strato di fango. La situazione qui è veramente critica: le aziende artigiane (impagliatura damigiane, falegnameria, cestai, pantofolai), commerciali ed industriali, hanno riportato danni valutati to un primo calcolo della Camera di commercio to 550 milioni di lire. La fornace Formica, che dava lavoro ad oltre cento operai, è tuttora sommersa dal fango; i danni vengono calcolati in duecento milioni, e per molto tempo non potrà riprendere l'attività Si aggiungano gli ingenti dan ni agli edifìci privati e pub blici (oggi due case to via della Repubblica hanno dovuto essere demolite perché pericolanti), ed alla rete stradale. Fango e desolazione anche a Nizza Monferrato: per domani sera è convocato il consiglio comunale, e verrà allora fatto il bilancio della situazione. Secondo i dati forniti dal sindaco Chiappini, nel corso di una riunione tenuta ad Asti to prefettura. i darmi vengono valutati tra i 1600 ed i 2200 milioni di lire. In questo centro, ed to tutta la zona, continua a mancare l'acqua potabile; è ripresa invece regolare l'erogazione del gas e della corrente elettrica; le scuole sono tuttora chiuse; le lezioni non riprenderanno prima della prossima settimana. Franco Marchiaro

Persone citate: Chiappini, Formica, Gozzelino, Incisa