Consegnati altri 5 milioni e mezzo tra gli abitanti della valle del Belilo

Consegnati altri 5 milioni e mezzo tra gli abitanti della valle del Belilo Siamo tornati nei centri sconvolti dell'Astigiano Consegnati altri 5 milioni e mezzo tra gli abitanti della valle del Belbo Un milione ciascuno ai sindaci di Incisa, Nizza, Canelli e Santo Stefano Belbo Mezzo milione ai sindaci di Cossano e Rocchetta - Centomila lire ad un ex partigiano (medaglia d'argento) che ha perso tutto - Tra lunedì e ieri abbiamo già distribuito nella zona 9 milioni e 900 mila lire offerti dai lettori de «La Stampa» (Dal nostro inviato speciale) Asti, 5 novembre. Altri cinque milioni e 400 mila lire dopo i quattro e mezzo portati ieri, sono stati distribuiti oggi fra gli abitanti della Val Belbo, in provincia di Asti, dove l'alluvione ha provocato i danni più gravi. Al sindaco di Incisa Scapaccino, un paese di 2100 persone paralizsato dal fango, abbiamo dato un milione: servirà per aiutare le famiglie degli operai che a causa dell'inondazione resteranno alcune settimane senza lavoro. Vn milione è stato consegnato al sindaco di Nizza Monferrato in aggiunta al milione e mezzo portato ieri. In serata la giunta comunale si riunirà per compilare l'elenco delle persone più bisognose fra le quali sarà diviso il denaro. Fra i più colpiti dall'alluvione vi sono i contadini: tutte le coltivazioni di cardi e i vivai sono distrutti. Anche le aziende vinicole hanno subito danni ingenti. Vn altro milione, è stato consegnato al municipio di Canelli. Il paese ha 11 mila abitanti, il fango ha bloccato fabbriche e cantieri, chissà quando potrà essere ripreso il lavoro. Per parecchie famiglie questo significa fame. L'offerta de « La Stampa » è destinata a loro. In un ordine del giorno, il consiglio comunale ringrazia vigili del fuoco, militari e quanti hanno partecipato alle opere di soccorso. Vn ringraziamento particolare a «La Stampa» per l'aiuto sollecito e tempestivo». •: Fra gli alluvionati dt^Canétli vi sonò casi drammatici. Giuseppe; Berrai,;^detto « moretto», vicecòmandahte della divisione partigiana Langhe, medaglia d'argento al valore, ha perso negozio e giostra: erano la sua ricchezza e il suo lavoro. Ora non ha più nulla. Gli abbiamo dato cento mila lire. Beatrice Aliberti vedova Benes viveva con i proventi dì un negozietto dì elettricità: l'alluvione ha portato vìa tutto il materiale. Ha ricevuto, un primo aiuto di 50 mila lire. La stessa cifra l'abbiamo consegnata anclie a Beatrice Brondolo di 70 anni. Abbandonata dai figli tira avanti con una piccola pensione e la carità dei vicini. Il fango ha riempito il suo alloggio: due piccole stanze al pian terreno, ha distrutto letto e armadio, tutto quello che possedeva. Da due giorni era costretta a dormire per terra. Risalendo la valle del Belbo siamo giunti a Santo Stefano, un piccolo centro di 5 mila abitanti, alla confluenza dei torrenti Belbo e Tinello. Entrambi sono straripati distruggendo tre case, una passerella, la massicciata della ferrovìa. La strada è franata in diversi tratti; la furia dell'acqua ha portato via oltre venti mila metri di terreno coltivato. Vn invalido dì 68 anni — Albino Ariano — è stato salvato all'ultimo momento nella sua casupola circondata dalla piena. In preda alla disperazione ha visto il tor- Due anziane donne raggiunte e soccorse dal nostro inviato nella zona di Canelli: il poco che possedevano è andato distrutto, spazzato via dall'acqua ! -— ——- - - ai. sgisà ■■' -i. -- - i- ".w 'i"1 rente rodere la sponda, sra. ' dicarfi: tutte le piante di.noe*dolo, distruggere l'orto. Piangeva: « Non mi è rimasto più nulla, meglio morire ». ' Gli abbiamo dato 100 mila lire. Altre cento mila lire le abbiamo portate a Marianna Gallo; la casa dove abita è stata invasa dal Belbo: non ha più mobili, provviste. Col suo lavoro mantiene il marito invalido e quattro figli. A Santo Stefano vi sono altre persone che hanno bisogno di aiuto. Abbiamo lasciato al Sindaco dott. Ciriotti un milione. Sopra Santo Stefano si trovano due piccoli centri: Cossano e Rocchetta. Anche qui i danni dell'alluvione sono stati ingenti. Abbiamo dato 500 mila lire ad ognuno dei due sindaci. Per giungere a Rocchetta abbiamo risalito il greto del Belbo per due chilometri. Il paese è isolato da quattro giorni. Ha corso il rischio di essere spazzato via dalla piena, non l'avrebbe saputo nessuno. Gli abitanti, trecentocinquanta contadini, osservano con amarezza: « Forse si erano dimenticati di noi ». Veramente il primo novembre era giunto un geometra della provincia. Ma è rimasto bloccato anche lui dall'alluvione. Sabato, giorno dei morti, tutto il paese, prete in testa, è andato al cimitero. La funzione religiosa era appena cominciata quando un'enorme frana ha sepolto metà camposanto. I fedeli si sono salvati a stento. A Rocchetta vi sono ancora ì telefoni interrotti, la luce è arrivata stasera. Sempre stasera una campagnola è riuscita a giungere in paese attraverso una strada di fortuna sulla collina. La strada l'hanno costruita gli abitanti di Rocchetta: « Visto che nessuno si decideva, abbiamo fatto da noi ». Pietro Squillerò

Luoghi citati: Asti, Canelli, Incisa Scapaccino, Nizza, Nizza Monferrato, Santo Stefano Belbo