La furia del torrente ha spazzato tredici persone a Cossato e Quaregna di Remo Lugli

La furia del torrente ha spazzato tredici persone a Cossato e Quaregna La furia del torrente ha spazzato tredici persone a Cossato e Quaregna Sette morti nel primo centro, sei nel secondo - Uno strato di fango alto due metri sommerge le campagne e i paesi - Dalla marea emergono decine di carcasse di auto - A Cossato tutti gli stabilimenti e i laboratori (4000 operai) sono allagati - Pericolo del tifo - Chiuse le scuole (Dal nostro inviato speciale) Biella, 4 novembre. Quaregna e Cossato, sulla strada Biella-Gattinara, fino a sabato pomerìggio erano praticamente un unico grosso centro industriale. L'alluvione ha spazzato via il ponte sul Quargnasca che univa i due abitati: ora sono divìsi da un baratro in fondo al quale il fiume scorre vorticoso. Sul moncone di strada del lato dì Cossato c'è un cordone di folla che guarda, muta, sotto gli ombrelli, i soldati del Genio pionieri che sull'altra sponda stanno montando un ponte in ferro Baley. Il traliccio si protende sul vuoto, avanza lentamente, un paio di metri all'ora. Forse per domani a mezzogiorno potrà superare lo sbalzo dì 55 metri che divide i due monconi di strada ripristinando così il collegamento. Per ora i veicoli che devono andare da Quaregna a Cossato e viceversa compiono un lungo giro di una settantina di chilometri, scendendo fino a Santhià pcché ogni altra strada di raccordo più prossima è interrotta. Chi è a piedi e ha coraggio, sale su uno dei due barconi del Ge¬ nio che fanno traghetto tra le due sponde con l'ausilio di funi ancorate ai mozziconi dei pilastri. Stamattina il presidente del Consiglio on. Leone e i ministri Restivo e Scalfaro, giunti a Biella in elicottero, hanno sostato a lungo sull'estremità della strada, lato di Quaregna. Da questo punto 10 spettacolo è impressionante, anche senza porre l'occhio alla mutilazione del ponte. Il torrente si è allargato a dismisura, sìa sulla sponda destra sia su quella sinistra, invadendo pioppeti. Gli alberi sono abbattuti o incliTiati e 11 terreno è coperto da uno strato di fango che varia da uno a due metri e dal quale affiorano le carcasse di decine di automobili. Sono, vetture che erano in sosta nell'abitato di Quaregna; si spera che siano tutte vuote, ma qualcuna potrebbe anche contenere dei morti Quaregna era un paese nuovo, industriale. Grazie ai benefici della legge per le aree depresse, era cresciuto in pochi anni, allungandosi soprattutto a fianco della sponda destra del torrente Quargnasca. Più a monte erano sorte fabbriche anche sulla sponda sinistra e i due versanti erano stati collegati con diversi ponticelli. Sono stati questi che hanno opposto resistenza al corso del torrente divenuto d'improvviso imponente. Le acque hanno incominciato a tracimare portando con sé rovina e morte. Una casa, «il cascinotto», è stata strappata vìa, è rimasto in piedi soltanto un pezzo di muro che forma un angolo; i congiunti di Ivo Pìzzoglio — madre, moglie, figlio, zia, suocero e la bimba di un coinquilino — sono tutti morti e finora si sono trovati soltanto due cadaveri, gli altri saranno sepolti nell'alto strato di fango che si è disteso su un'area di parecchi chilometri quadrati o saranno già finiti lontano, lungo il corso del torrente. Sulla sponda sinistra, Cossato non sta meglio. Il suo abitato — 16 mila persone — è stato investito dalle acque del torrente Strona che ha tracimato a monte per l'occlusione di un ponte. Nella via Mazzini, la strada principale del paese, l'acqua ha raggiunto anche i due metri. Si sta lavorando con le pale meccaniche e gli autocarri per portare via terra e fango. Tre pompe da ieri funzionano per aspirare l'acqua che ha riempito lo scavo delle fondazioni di un condominio: è un'enorme vasca di cemento con lati di 50 metri e una profondità di quattro metri dentro la quale si intravedono delle automobili capovolte, trascinatevi dalla corrente; si teme che possano contenere delle salme, soltanto verso l'alba si riuscirà a raggiungerle. Fino a stasera i morti trovati nella zona di Cossato sono sette, l'ultimo, un uomo, è stato rinvenuto nel pomeriggio, in via Paruzza, forse l'hanno portato giù le acque dello Strona. Le fabbriche di Cossato, con dimensioni industriali, sono una dozzina, poi ci sono decine e decine di piccoli laboratori artigianali; complessivamente gli operai e gli impiegati che lavorano in questo settore sono 4 mila. Anche per questi si annunciano tempi difficili perché gli stabilimenti sono stati allagati. Ci vorranno mesi prima che l'attività possa essere ripresa. L'alluvione ha inquinato ì pozzi artesiani di Cossato (il paese ha un piccolo acquedotto che provvede soltanto per un terzo al fabbisogno della popolazione) per cui l'ufficiale sanitario dott. Debernardì ha ordinato che nessuno beva acqua dei pozzi se non l'ha prima fatta bollire o disinfettata con cloruro di calcio o steridrolo che il Comune sta già distribuendo. Il dott. Debernardi ha chiesto alla Prefettura anche ottomila razioni di vaccino antitifico, ma finora ne ha ricevute soltanto 1200. « La situazione — dice — è preoccupante, perché potrebbe scoppiare un'epidemia di tifo o paratifo da un momento all'altro. Per evitare che i bambini nelle scuole possano bere acqua non sterilizzata, ho ordinato la sospensione delle lezioni fino a nuovo ordine ». Nella zona dì Gattinara, dove gli allagamenti provocati dal Sesia non avevano causato gravi danni, le acque si stanno ritirando. Oggi si è appreso che un intero gregge di 500 pecore che sostava sulle rive del fiume è andato distrutto; ì tre pastori erano riusciti a porsi in salvo a stento. Remo Lugli

Persone citate: Baley, Cossato, Debernardi, Restivo, Scalfaro