De Gaulle elogia l'America di Sandro Volta

De Gaulle elogia l'America De Gaulle elogia l'America Il Generale dichiara: «Il Presidente degli Stati Uniti ha aperto la via alla pace» - E aggiunge: «Per l'amicizia che ha verso gli S. IL, la Francia si rallegra dell'indirizzo che gli avvenimenti prendono» (Dal nostro corrispondente) Parigi, 1 novembre. Con la cessazione dei bombardamenti americani sul Vietnam del Nord si è conclusa la conferenza bipartita di Parigi, nella quale i delegati di Washington e di Hanoi hanno discusso i preliminari delle trattative di pace La conferenza si era aperta il 13 maggio ed ha tenuto ventotto riunioni ufficiali nel corso delle quali, apparente mente, le discussioni non hanno portato nessun progresso. Parallelamente, però, la causo della pace avanzava rapidamente attraverso conversazioni segrete, molto intense specie negli ultimi'tempi. Conclusa felicemente que sta prima fase diplomatica, s.-- ne inizia ora una nuova, sempre a Parigi, nella quale gli interlocutori non saranno più due, ma quattro. E' indetta, infatti, per mercoledì una conferenza fra i rappresentanti del Nord Vietnam, del Fronte nazionale di liberazione, degli Stati Uniti e del Sud Vietnam. Il capo della delegazione americana, Averell Harriman, ha dichiarato oggi: « Non so se la delegazione del Vietnam del Sud sarà a Parigi alla seduta di mercoledì prossimo. Spero che sarà presente. Altrimenti, le conversazio ni cominceranno, ma non discuteremo ia soluzione politica senza la partecipazione del Vietnam del Sud». Da parte di Hanoi, Invece, l'accettazione è piena. In un comunicato del capo, della delegazione nordvietnamita, Xuan Thuy, è detto: « In vista di ricercare un regolamento pacifico al problema vietnamita, una riunione comprendente i rappresentanti della Repubblica democratica del Vietnam, del Fronte nazionale di liberazione del Sud Vietnam, degli Stati Uniti e della Repubblica del Vietnam, si svolgerà a Parigi non prima della data del 6 novembre ». E' la prima volta che da parte di Hanoi vengono chiamati « rappresentanti della Repubblica del Vietnam » quelli che finora indicava come 1 « fantocci di Saigon » o con espressioni ancora più dispregiative. Una riserva deve essere tuttavia registrata da parte della delegazione nordvietnamita. Aveva posto come condizione per aprire le conversazioni di pace « la cessazione di ogni atto di guerra americano » contro il proprio paese, mentre Invece Johnson ha deciso di cessare ogni specie di bombardamenti, ma non la ricognizione aerea sul Nord Vietnam, che è pure un atto di guerra. « Vogliamo — ha dichiarato stamani un portavoce della delegazione di Hanoi — che cessino anche t voli di ricognizione ». E' poco probabile che questa esigenza venga soddisfatta, perché si tratta dell'unica possibilità che rimane agli americani di controllare la de-escalation dei loro avversari D'altra parte, sembra inverosimile che Ho Ci-min, dopo avere ottenuto soddisfazione sull'essenziale delle sue richieste, voglia ora insistervi troppo, perché la sua intransigenza su un punto secondario riscnierebbe di capovòlgere l'opinione pubblica mondiale. Gli stessi delegati nordvietnamiti, d'altronde, pur senza dirlo chiaramente, lo lasciano capire. « Un ostacolo enorme alla pace è stato levato — ha dichiarato un loro portavoce — ora la lotta politica incomincia per il nostro paese ». Il generale De Gaulle, che durante tutte le trattative preliminari di Parigi aveva mantenuto un atteggiamento rigorosamente riservato, ha fatto diffondere oggi un comunicato in cui è detto: « Decidendo, in condizioni molto giudiziose e molto meritevoli, di mettere un termine ai bombardamenti sul Vietnam del Nord, il presidente degli Stati Uniti ha aperto la via che può condurre alla fine delle ostilità e, poi, alla pace in Indocina. La Francia, per la stima e l'attaccamento che la legano al popolo vietnamita, del Nord come del Sud, e. per l'amicizia che ha per l'America, si felicita altamente dell'indirizzo che sembrano prendere finalmente gli avvenimenti e che, dall'orìgine, essa non ha mai cessato di raccomandare ». Sandro Volta

Persone citate: De Gaulle, Harriman, Johnson, Xuan Thuy