Bella professoressa spinta dall'amante si prostituiva nel night club di Napoli

Bella professoressa spinta dall'amante si prostituiva nel night club di Napoli Bella professoressa spinta dall'amante si prostituiva nel night club di Napoli Il processo a porte chiuse - L'Imputato (47 anni) è comparso davanti ai giudici con una mondana che favoriva gli incontri della giovane donna - L'insegnante, ventitreenne, ha cercato in ogni modo di scagionare, l'amico che la rese madre (Dal nostro corrispondente) Napoli, 7 giugno. Si è iniziato stamane nell'aula della terza sezione del Tribunale di Napoli, il processo a porte chiuse contro Claudio Morelli, di 47 anni, accusato di avere spinto alla prostituzione la sua giovane e bella amante Assunta Cerbi, ventitreenne, insegnante di educazione fisica presso la scuola media di Saviano (Napoli). L'imputato, che venne arrestato nell'ottobre scorso dopo le indagini della squadra del buon costume, è comparso innanzi ai giudici insieme con la mondana Immacolata d'Angelo, di 41 anni, che deve rispondere degli stessi reati, avendo favorito gli incontri della giovane donna. Iniziato il dibattito, dopo la relazione dei fatti, il presidente, dott. Emanuele Turino, ha interrogato Claudio Morelli, rappresentante di articoli sanitari, sposato e padre di un figlio. L'imputato, che appartiene ad una nota famiglia di professionisti in passato venne coinvolto in una rapina e condannato a cinque anni di reclusione. Pallido e disfatto Claudio Morelli ha reso la sua deposizione, affermando di non essere a conoscenza dell'attività della sua amante. «Amavo Assunta e fu per me un duro colpo scoprire che si era data alla prostituzione subendo l'influenza della mondana Immacolata d'Angelo». Presidente: Ma come! Voi stesso ogni sera accompagnavate l'insegnante in macchina in via Santa Lucia e davanti ai night clubs della zona. Imputato - Credevo che Assunta si recasse in quei luoghi unicamente per trovare persone influenti che l'aiutassero nella carriera scolastica. Presidente - Bella carriera in verità. Dopo la deposizione del Morelli, il presidente chiama a deporre la mondana Immacolata d'Angelo. La donna, alta, robusta, dal capelli rossicci, per non essere sottoposta ad imbarazzanti domande dichiara di confermare in pieno quanto riferito in istruttoria. Il p. m., dott. Salvatore lovine, non consente la sbrigativa deposizione dell'imputata e a bruciapelo le chiede: «Cosa facevate voi ed Assunta Corbi la sera nei night-clubs di Santa Lucia ». A questo punto insorgono i difensori i quali chiedono che l'udienza prosegua a porte chiuse. La richiesta è accolta dal presidente, che, fatta sgomberare l'aula, fa introdurre Assunta Corbi per un drammatico confronto con la mondana. Non si sa che cosa abbia riferito l'insegnante ai giudici. Si suppone tuttavia che, dopo aver narrato come nel 1962 divenne l'amante del Morelli, abbia tentato in tutti i modi di scagionare l'uomo che la rese madre di una bimba e la spinse poi alla prostituzione. Assunta Corbi, infatti, per non danneggiare il Morelli non si è neppure costituita parte civile. a.s l.

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