La ragazza che lavora

La ragazza che lavora Il giudizio d'uno seienz 1 at:o La ragazza che lavora Molto prima di incominciare a lavorare, la ragazza dovrebbe convincersi che, per riuscire, invece di imitare l'uomo dovrà svolgere il suo lavoro secondo la sua personalità femminile, in piena consapevolezza delie doti che le forniscono qualità umane altamente significative. Dovrebbe ricordare di essere, per sua natura, più dolce, più fervida, più comprensiva, più atta a collaborare di quanto non lo sia l'uomo. Le donne sono altruiste, possiedono un protondo senso d'abnegazione; gli uomini invece, nei loro egoismo, traggono vantaggio da tutto, perfino dal sacrificio dei loro figli. Sono saccheggiatori, distruttori quanto le donne sono conservatrici, preservatrici. Dunque alla donna - madre dell'umanità, incline a proteggere ogni creatura umana, senza distinzione di sesso — spetta l'altruistico compito della cooperazione e delia difesa dell'interesse comune. Non voglio dire che gii uomini non ne sarebbero capaci ma, semplicemente, che questo compito richiede qualità tipicamente femminili. Ecco perché considero la ragazza che lavora una specie di missionaria tra i pagani. Deve essere lei ad abbattere nell'animo dei suoi superiori quei falsi idoli chiamati danaro, rivalità, concorrenza; idoli che gli uomini adorano con la stessa tenacia con cui mantengono i loro pregiudizi verso le donne, giustificandoli mediante discutibili leggi di natura e trascurando i fatti in modo assolutamente sleale. Anche in questo caso biso¬ gna appellarsi alia democrazia quale l'ha definita Abramo Lincoln che dichiarava: e Come non vorrei essere schiavo, cosi non vorrei essere padrone ». L'uomo, invece, vuol essere tuttora padrone della donna: non si rende conto che chi detiene il potere deve, con la sua forza, fornire agli esseri più deboli l'energia necessaria per elevarsi al suo livello. La donna, invece, deve saper affascinare, rafforzare, insegnare, tenendo ben presente che per l'uomo l'unica cosa che conta è il fascino e che, ai suoi occhi, una donna senza fascino è una donna inutile. Bisogna che la società si renda conto dell'importanza della ragazza che lavora, e si prepari ad istruirla in questa direzione fin dalla scuola. Pur senza sottovalutare l'importanza della famiglia, si può — a giusta ragione — dire che la scuola è l'iatituto sociale più Importante tra quelli che preparano le ragazze a una vita di lavoro. Naturalmente, tale preparazione sarebbe vana se, d'altro canto, non si provvedesse ad educare i ragazzi alla conoscenza del mondo in cui vivono — mondo formato In gran parte da donne — e a renderli edotti che esso non è altro che un'accozzaglia di raziocinii fondati su un sistema di valutazioni avventate. Mai, nella storia dell'umanità, la donna aveva goduto la libertà che gode oggi e in un cosi vasto raggio d'azione. La ragazza che lavora deve saper meritare tale responsabilità, e vi riuscirà in pieno, se la fami¬ glia affiancherà la scuola nell'educarla ad espletare, tra gii uomini, le sue più tipiche doti di femminilità: cooperando con l'uomo e non rivaleggiando con lui. Vecchio è U detto secondo il quale l'amore è un episodio della vita dell'uomo ma è l'intera esistenza della donna. Alla ragazza che lavora spetta li compito di far sì ch'esso sia anche per l'uomo scopo e ragione di vita. Ashley Montagu dell'Università di Princeton

Persone citate: Abramo Lincoln, Ashley Montagu