Blocco non tosatura dei biglietti da 5 mila di Domenico Bartoli

Blocco non tosatura dei biglietti da 5 mila Sckmnan e Mayer l'hanno spuntata. Blocco non tosatura dei biglietti da 5 mila Il governo ottiene la maggioranza anche per la legge sull'oro. ( Dal nostro inviato speciale) Parigi, 30 gennaio, II panico finanziario suscitato dall'annuncio del ritiro dei biglietti da cinquemila franchiva calmandosi un po' alla volta, ma stamane ancora in provincia sono accaduti piccoli fattì assai significativi dal punto di vista psicologico. Molta gente ha continuato a cambiare le banconote condannate per tre o quattromila franchi. In un paesello dell'Alsazia alcuni contadini spaventati hanno ceduto le banconote per duecento o trecento franchi e in un alberghetto vicino a Colmar una cameriera ha avuto un biglietto da cinquemila come mancia. Un altro contadino voleva cedere i suoi sette milioni in tagli da cinquemila contro sei milioni. Il governo ha fatto di tutto per rassicurare il pubblico. Bisogna dire veramente che se non avesse agito cosi sarebbe stato battuto stanotte alla Camera: difatti il primo voto sul progetto ha raccolto appena 308 voti favorevoli contro 288. I radicali votando in maggio ranza a favore hanno deciso il risultato. Gli amici di Paul Reynaud invece, come quasi tutte le destre, hanno mescolato le loro schede a quelle ei comunisti, e i gollisti si sonouniti a questi oppositori sistematIlici. II governo durante la discusione, articolo per articolo, ha accettato un importante emensdamento proposto dal predecessore di Schuman il presidente Ramadier. Questo emendamento stabilisce che lo stato si impegna a restituire totalmente le somme ritirate ai privati, René Mayer che è uomo audace e abile, dapprima ha giocato di audacia gettando improvvisamente questo grave progetto davanti alla Camera e poi ha giocato di abilità e ha accettato le modifiche senza le quali il suo piano non sarebbe passato. Non c'è dubbio che, come indicai ieri e come risultava chiaro dal preambolo del progetto, il ministro dapprima si proponeva di colpire con una orte tosatura i detentori di un ingente numero di biglietti, ma la Camera gli ha fatto cambiare opinione, e cambiando opinione Mayer ha potuto ottenere quel margine diventi voti che ha salvato il governo. Il tesoro resta libero tuttavia di fissare i modi e i te mpi della restituzione; non si sa nulla di preciso a questo proposito: si sa solo che il ritio sarà compiuto entro martedì. La legge lascia arbitro il governo nell'applicazione del piano, fermo restando l'impegno alla restituzione integrale della somma- ma è chiaro fin d'ora che i tesaurizzatori di un grosso ammontare di biglietti oltre alle conseguenze fiscali, dovranno subire la perdita implicita di una lenta graduale restituzione. Perrciò in un momento delicato come questo, mentre si sta aprendo il mercato libero delle valute e dell'oro, e si tenta di resistere alla spinta inflazionistica, una massa notevole di carta moneta resterà sottratta alla fcircolazione. Così il governo potrà raggiungere, almeno in parte, se non totalmente, i suoi scopi. Oggi la Camera ha approvato anche la legge sull'oro, I socialisti soddisfatti dal cambio dei biglietti da cinquemila franchi che faceva parte da molto tempo del loro programma, hanno accettato questo provvedimento tanto sgradito a loro, tanto contrario ai loro principi. Questa volta il governo ha ottenuto un margine più comodo: 384 voti contro 226 nel voto finale, vale a dire che solo gli oppositori sistematici (comunisti e gollisti di stretta osservanza) hanno votato contro. Adesso René Mayer ha in in mano i mezzi che chiedeva. In poche settimane l'assemblea lo ha autorizzato a compiere il prelevamento eccezionale sui redditi, a svaluitare il francro, a riaprire il mercato libero delle valute e dell'oro, a compiere la brusca operazione chesapete sui biglietti di grosso taglio. E' un vero sconquasso che colpisce insieme i dogmi della finanza classica e i pregiudizi del dirigisti. Adesso è finita, a quanto dicono: si assicura la fonte ufficiale che i conti in banca non saranno toccati e che i biglietti da mille franchi non verranno cambiati. Mayer è un empirico. La sua condotta decisa e un po' brutale gli attira più inimicizie che approvazioni. Non c'è partito, non c'è ceto, non c'è gruppo sociale ed economico che non l'abbia maledetto e pochi certamente lo hanno elogiato. Ma lui va avanti senza curarsene. E' pacato, tutto ragionamenti e cifre. Per questo suo atteggiamento di sfida, per questo suo disprezzo della demagogia e perfino della popolarità, il ministro francese riesce simpatico agli osservatori imparziali. Dobbiamo sperare, anche nell'interesse italiano, perchè le nostre sorti sono legale, chw oltre al temperamento abbia la saggezza di un grande uomo di finanza. Lo vedremo presto. Domenico Bartoli rimoniali dello Stato. Riguardo alle altre accuse pubbliche si è

Persone citate: Paul Reynaud, René Mayer, Schuman

Luoghi citati: Alsazia, Colmar, Parigi