Il problema dell'ordine pubblico

Il problema dell'ordine pubblico Il problema dell'ordine pubblico Gli attacchi della sinistra per l'espulsione d'uno spagnolo antifranchista Roma, 30 gennaio. Un giovane socialista spagnolo, il signor Alvaro Lopez, membro della direzione della gioventù socialista unificata che è, presso a poco, il corrispettivo spagnolo dei « fusionisti », è stato espulso in data di Ieri dal territorio italiano. Il Lopez si sarebbe sottratto a stento, dice l'organo comunista, all'arresto e sarebbe quindi latitante nelle accoglienti clandestine pieghe dell'organizzazione comunista. Manco a i dirlo, sul « caso Lopez » l'estrema sinistra Impianta uno del suoi più potenti attacchi alla natura « poliziesca » del presente governo e non manca di investire personalmente i responsabili dell'ordine pubblico e l'intero problema di vita associata che esso sottintende. A dire la verità l'argomento non può dirsi estraneo alle maggiori preoccupazioni della generalità degli italiani. Chi volesse concluderlo In un binomio potrebbe dire: guerra e rivoluzione. Sono molti che rifiutano l'una e l'altra di queste deprecabili eventualità; moltissimi invece - più inclini al profetismo - che fissano le date e stabiliscono gli sviluppi. Ma, come è facile giudicare, né gli uni né gli altri danno nel giusto: se il destino è in grembo agli dei, qui sto è proprio il caso di rifarsi al proverbio. Ma vagano nell'aria questi spettri ora visibili ora appena trasparenti; nessun cittadino potrebbe rimproverare il governo di adottare e urgenti misure protettive della collettività, I partiti di estrema sinistra,ai quali non è malignità attribuire una decisa inclinazione a vedere realizzata quella rivuluzione per la quale essi stessi sono nati e vivono, deplorano a gran voce le diffidenze del governo. Eccoli ad accusare lostato repubblicano, da loro stessi e pei loro voti creato, della più bieca e bassa decadenza poliziesca. Quello nato il 2 giugno è uno « stato di polizia » - essi dicono - al quale montano la guardia Scelba e Facchinetti, Pacciardi e il dott. Ferrari, il comandante dell' Arma dei Carabinieri e quello della guardia di finanza. Le riunioni di questi signori, sotto il titolo di comitato per l'ordine pubblico, danno ai nervi al socialisti e ai comunisti che vi ravvisano l'immagine di antichi tribunali del Sant'Uffizio o, verbigrazia, il « governo delle sciabole » di memoria umbertina. Si tratta di espedienti polemici come partiti di estrema sinistra, ricalcano quelli pei quali si vorebbe l'Italia avversa agli «occidentali» e chiusa In un'imbelle e indifesa neutralità. Al governo di De Gasperi, direttamente minacciato di azione di piazza e di guerra guerreggiata, si rimprovera l'espulslme di stranieri pericolosi, l'arruolamento di nuove forze (si parla di 18 mila carabinieri e di 60 mila soldati), il controllo caso per caso del passato e della personalità dei tutori dell'ordine, e via dicendo. Si è persino detto, non sappiamo quanto fondatamente, che il governo avrebbe chiamalo nelle file della pubblica sicurezzaex-repubblichini destinandoli alla difesa delle «libertà elettorali» né vengono taciute critiche aspre alle misure protettive delle emissioni radiofoniche e dei trasporti postali indicate dalla presenza in seno al comitato per l'ordine pubblico del ministro d'Aragona e dell'on Spalare. In una parola: allo Stato viene rivolta solenne accusa di difendersi non da minaccie ipotetiche o dettate dalla paura, ma da vere ed esplicite promesse di sovvertimento pronunciate da capi responsabli e stampate su giornali e riviste socialisti e comunisti, sipotrebbe chiedere, per debitodi obiettività, se il governo non pecchi di ciò che i magistratichiamano « eccesso di difesa ».La fortuita uccisione del generale Coop in casa sua potrebbe denunciare un certo nervosismo negli organi centrali del Viminale e quindi il pericolo che l'azione di tutela dello Stato possa esuberare i limiti della legittimità; ma un retto giudizio in materia suppone possesso di elementi informativi sul lavoro degli « apparati » paramilitari dei partiti di estrema sinistra. La difesa della legalità in momenti straordinariamente agitati della vita d' Europa eel mondo non deve ammettere sabotaggi. Con ciò intendiamo riflettere un'opinione diffusa nel Paese stanco della cura di «rivoluzione permanente» a cui i partiti di estrema sinistra lo sottopongono. Ne consegue per il governo l'incoraggiamento a non cedere, superando certa flessibilità della sua natura, a minaccie e ad critiche infondate. Abbiamo deplorato l'episodio Coop e deploreremo ogni infrazione alla legalità o abuso di poteri, ma non ci stancheremo di pretendere per i privati cittadini soltanto la protezione ovvia della vita dei beni e del domicilio, ma anche la protezione dalla « paura ». a.

Persone citate: Alvaro Lopez, De Gasperi, Facchinetti, Lopez, Pacciardi, Scelba

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma