Gandhi ucciso a rivoltellate da un giovane indù a Nuova Delhi

Gandhi ucciso a rivoltellate da un giovane indù a Nuova Delhi LA PIÙ GRANDE TRAGEDIA DELL' INDIA Gandhi ucciso a rivoltellate da un giovane indù a Nuova Delhi A 15 giorni e nello stesso luogo di un altro attentato - L'assassino arrestato tenta di suicidarsi - Una immensa folla piange dinanzi alla bara - Gli animi in ansia per le sorti del paese - Disordini a Bombay Nuova Delhi, 30 gennaio, La vita del Mahatma Gandhi è stata troncata, alle 17 locali da tre colpi di rivoltella sparati da un indù mentre il santo uomo si recava a presiedere il raduno per la preghiera. Ogni giorno, nei pressi della sua modesta abitazione numerosi gruppi di indù si adunavano per assistere al rito. Gandhi saliva su un piccolo podio, intonava con la sua flebile vecchia voce il canto, cui faceva eco quello della folla. Poi il Mahatma parlava e le sue parole scendevano sulla moltitudine a portare pace negli animi accesi, a consigliare la tolleranza, la pazienza, a bandire dal cuore i pensieri di violenza, a cancellare dagli occhi il colore del sangue. Tutte le sere il rito si ripeteva; nulla di più facile quindi per l'attentatore che cogliere Gandhi nel breve tratto che separa la « Birla House » sua casa di abitazione poco più che un tugurio, ma alla quale guardava l'India intera come ad un grandi, tempio - e la piazza delle adunate. Già quindici giorni or sono si era attentato alla sua vita quando gli era stata tirata contro una bomba a mano; allora era uscito illeso e subito aveva dichiarato la sua volontà che non si procedesse contro l'attentatore, che si fosse clementi. I colpi fatali Oggi l'attentatore ha compiuto il suo colpo con l'assoluta sicurezza che i proiettili avrebbero raggiunto il Mahatma. Uscito dalla sua casa, Gandhi, che procedeva appoggiandosi come sempre alle spalle di una nipote e di un suo seguace, si inoltrava tra la folla che reverentemente si apriva in due ali al suo passaggio. Un giovane alto, vigoroso, che indossava una camicia kaki è vestiva una divisa che poteva sembrare militare, si fece avanti. Teneva le mani giunte nel gesto che è consueto per la preghiera presso molti popoli e tra queste nascondeva una piccola pistola; quando il Mahatma fu a pochi passi da lui sparò; tre brevi secchi colpi di revolver echeggiarono nell'aria e Gandhi cadde riverso. Un medico indù che si trovava tra i fedeli si precipitò per soccorrerlo non appena si rese conto dell'accaduto; ma ogni tentativo fu vano. Il Mahatma era stato colpito al cuore ed in pochi minuti spirava. La giovane nipote che s'era piegata per sostenere il ferito gli prendeva il capo in grembo mentre il sangue sgorgava sul «dhoti» di cotone bianco imporporandolo dal collo all'addome. « Hey Ram, Hey Ram» (Mio Dio, mio Dio) sono le ultime parole pronunciate da Gandhi prima di spirare. La tragedia è avvenuta cosi rapidamente che non tutti i fedeli se ne rendevano subito conto; poi appena i primi mormorii e le parole di dolore e di esclamazione resero edotti i presenti dell'accaduto si udi levarsi dallo folla un grande urlo mentre uomini e donne prorompevano in lacrime. L'attentatore fu subito fermato ma mentre la folla gli ai stringeva attorno cercava di spararsi un colpo alle tempia. Il tremore del braccio però impediva il suicidio e l'uomo si produceva soltanto una breve ferita di striscio al cuoio capelluto. La casa di Gandhi è meta di un ininterrotto pellegrinaggio. Uno dei primi a giungere è stato il visconte Mountbatten, governatore generale dell'India, che nell'atto di apprendere la notizia della morte del Mahatma ha esclamato: «Questo è un giorno di lutto per il mondo intero ». In un angolo della stanza dove giace il corpo inanimato di Gandhi siede Maulana Azad, membro mussulmano del governo. Egli piange silenziosamente e in continuazione. Nel giardino della Birla House la folla si addensa di minuto in minuto. La salma del Mahatma, collocata su un giaciglio in una stanza del secondo piano, è inclinato di 45 gradi e illuminata da proiettori cosi da essere visibile dal giardino. Gente a piedi, in automobile, in bicicletta, su autocarri affolla le strade verso la Birla House. Oggi il rogo Alao folla che chiedeva a gran voce di poter rivedere ancora una volta do vicino le sembianze del Mahatma, Nehru ha replicato: « Era intenzione del governo di lasciare esposta la salma del « Bapu » (il padre) per almeno tre giorni, ma di fronte al desiderio più volte da lui espresso di essere cremato al più presto sulle rive del fiume Sacro, ho disposto perchè il rogo venga approntato per le ore undici di domani, sulle sponde del Jumna », Il corpo del Mahatma riposa ora a cinque miglia di distanza dal suo letto di fiamme, ove giacerà per l'ultima volta con la testa rivolta verso oriente. Appena la radio ebbe diffusa la tragica notizia tutti gli spettacoli sono stati immediatamente sospesi. A Bombay due cinema che non avevano interrotto le proiezioni sono stati assaliti dalla folla. Nelle strade la folla è eccitata e i veicoli e i tassi che continuavano il servizio sono stati costretti a fermarsi. Lo « sciopero » più completo che la città abbia mai conosciuto si è iniziato alle prime ore della sera. Di spontanea volontà o costretti con la forza dai dimostranti, alberghi, ristoranti e tutti i magazzini hanno chiuso le porte. Malgrado le precauzioni prese e le pattuglie di polizia che percorrono senza tregua la città vari incidenti si sono verificati nella parte settentrionale. Sono state inviate truppe sul luogo per dare man forte alla polizia che ha dovuto far fuoco sui dimostranti. Gli ospedali hanno già accolto una ventina di feriti colpiti da armi da taglio o da fuoco. Nel cuore della città, nel « null bazar », il centro commerciale mussulmano, un edificio è stato incendiato. Alle 21, ora locale, la situazione è torbida e la tensione è al massimo. In serata e nella notte è continuato l'interrogatorio dell'assassino, un giovane di 25 anni. Il suo nome esatto è Nathu Ram Vinayat Godse. Egli appartiene alla popolazione «maharatta», tradizionalmente guerriera. L'uomo ha dichiarato che come indù era contrario colla politica di cui Gandhi era l'alfiere e che Nehru, capo del governo dell'India, va praticando. Dopo l'ultimo digiuno, Gandhi si era rimesso al lavoro, assistito dalle sue segretarie volontarie.s

Luoghi citati: Bombay, India, Nuova Delhi