L'ultima fatica

L'ultima fatica Milano, 11 mattino. Malgrado la buona volontà degli organizzatori, non siamo partiti ien mattina da Bassano che alle 6,50, dopo che gli sportivi locali ebbero manifestato ancora una volta il loro più vivo entusiasmo per la carovana del Giro. Fu il Podestà che diede la partenza al gruppo dei superstiti: 52 in tutto, che iniziarono la corsa sotto la pacìfica guida di Demuysère, prima, e degli uomini della Maino, poi. La giornata si presentava favorevolmente per una gita turistica: clima ideale, strade asfaltate, senza polvere e senza salite, a forte pendenza invogliavano alla calma. Difatti passammo a Thiene dopo 52' alla media di Km. 26,500, senza che alcuno avesse sentito la necessità di farsi notare, di condurre almeno qualche chilometro a passo più spedito. B tranquillo procedere del gruppo ci diede modo di osservare minutamente l'incantevole panorama che la pittoresca Val d'Antico ci offriva in un quadro smagliante di luci e di colori. A Schio, forse per premunirsi dalle fatiche delle salite che li attendevano, ! corridori transitarono alle 8,45' ad ima media di Km. 24,800 orari. Poi si comniciò a salire verso il Pian delle Fugazze per Valle de! Signori e Ponte Verde. La tappa di ieri si pò trebbe agevolmente condensare in que gli accenni di lotta che si verificarono lungo tale salita e che videro crollare definitivamente le speranze degli avversari di Guerra La più severa fatica dell'ultima tappa venne iniziata ad andatura più che ragionevole con i « grigi » all'erta nelle prime posizioni, mentre il mantovano procedeva guardingo al centro del gruppo. Accennarono a voler prendere quasi subito l'iniziativa Bulla e, poi, Demuysère, ma non insìstettero, perchè gli uomini di Guerra soffocarono subito i tentativi. Mentre l'ascesa si faceva più dura, Pancera passò al comando: il veneto non dava noia a nessuno e per un po' lo lasciarono fare. Della sua ruota approfittarono, anzi. Piemontesi, Merlin! e Giuppone, mentre Guerra si portava sotto con Bertoni e Camusso assai vìgili. La miglior difesa è l'offesa: in omaggio a tale princìpio Guerra passò al comando ed allungò il gruppo in una fila indiana, che cominciò a spezzarsi con il formarsi del primo gruppetto di testa, che proseguì, poi, speditamente al comando di Cazzulani, comprendendo Guerra, Camusso e Bertoni. Nel momento in cui Barrai, Giacobbe, Gotti e Vervaecke stavano per unirsi a! primi quattro, a Camusso venne l'estro di dar battaglia. Il cumianese non fece complimenti, anche se il rapporto era superiore ai suoi mezzi e scattò vìa decisamente. Nessuno riuscì a stargli sotto, e Guerra, perduta la ruota, quasi si arrestò, per riprendere, poi, bnllantemente terreno verso la cima; Cazzulani scomparve e Bertoni non volle forzare. Barrai, ch'era arrivato sui primi da poco, non ai diede per vinto e partì alla caccia dì Camusso, trascinando Bertoni, che doveva, poi, avere la meglio su tutti. Intanto Camusso, per quanto impegnandosi a fondo, non riusciva a mantenere l'andatura ch'egli credeva di poter imporre e veniva raggiunto da Barrai e da Bertoni, che, in seguito, lo staccavano. Per la vittoria, sul culmine della sa^ lita, se la videro, così. Bertoni e Barrai, e quest'ultimo, che era ieri in vena di prodezze, non ebbe difficoltà a vincere. Bertoni lo seguì a 37", Vervaecke a 1', Trueba a l'15". Guerra a l'28", Camusso a l'35". Piemontesi e Giuppone a l'45", Giacobbe a 1' 57", Morelli e Scorticati a 2'4" e Zanzì a 2'15". Dei migiiorl mancavano, quindi. Olmo, Cazzulani e Vignoli, che avevano bucato, e Gotti che, a un certo punto aveva sentito il bisogno di un buon bicchiere di birra! Nella discesa su Chiesa di Vallarsa qlacMT1modG1111111O12s 1. Olmo Giuseppe, alle ore 18, impiegando ore 11,8' a percorrere la tappa Bassano-iMìlano di Km. 3'15,500 alla media oraria, di Km. 28,238, Tempo del giro finale 42". Seguono nell'ordine, con lo stesso tempo del primo, classificati in base al tèmpo del giro a cronometro: 2. Meini, 42"1Z5; 3. Piubellini (l.o degli Isolati), 42"2Z5; 4. Zucchìni, 42"3Z5; 5. Andretta, 42"4Z5; 6. Guerra, 43"; 7. Pavesi (2.o degli Isolati), 43"; 8. Piemontesi, 43"V5; 9- Morelli (3.o degli isolati), 43"3Z5; 10. Baroni, 43" e 4/5; 11. Masarati; 12. Fraccaroli; 13, Battesdini; 14. Como; 15. Guarducci; 16. Tteani; 17, Scorticati; 18. Meal11; 19. GUUi; 20. Demuysère; 21. Rogara; 22. Bertoni; 23. Meriini; 24. Bulla; 25. Gotti; 26. Giacobbe; 27. Giuppone; 28. Vervaecke; 29. Abondìo; 30. De Paolis; 31. Galateau; 32. Astrua; 33. Vignoli; 34. Cazzulani; 35. Grassi; 36. Callotti; 37. Sieronskl; 38. Guesquière; 39. Merlino; 40. Oria; 41. Salazard; 42. Sella; 43. Pancera. Classdficati al 44.o posto in ordine alfabetico col tempo di tappa del vincitore; Barrai, Camusso, Mammina, Moretti, Orecchia, Rinaldi, Scaochetti, Trueba, Zanzi, La classifica generale 1. GUERRA in ore 121,17,17". 2. Camusso in ore 121,18'8" a 51"; 3. Cazzulani in 121,22,16" a 4,59"; 4. Olmo in ore 121,22'56' a 5'3i;■; 5. Gotti (l.o degh isolati) in ore 121,25'16" a 7,59"; 6. Bertoni in ore m^S'lO" a 10,53"; 7. Piemontesi in ore 121,32'47" a 15'30"; 8. Vignoli (2. degli isolati) in 121,42'3" a 24'46"; 9. Giacobbe in ore 121,43,15'' a 25'o8"; 10. Barrai in ore 121,50'35" a 33'18"; 11. Demuysère (l.o degli stranieri; in 121,51'30"; 12. Rogora in 121,52'28"; 13. Scorticati (3.o degli isolati) in ore 121,54'15"; 14. Mealli im 121,54'^"; 15. Zanzi in 122,24"; 16. Como in ore 122,5'25"; 17. Teanì in 122,6'50"; 18. Orecchia in 122,10'18"; 19. Morelli in 122it5'll"; 20. Masarati ir 122,25'11" 21. Piubellini in 122,31'52"; 22. Batte sìnl in 122,32'12"; 23. Astrua in ore 122,32'25"; 24. Sella in 122,42'30"; 25. Oria in 122,45,29"; 26. Grassi In ore 122,46'13"; 27. Meini in 122,54'34": 28. Merlini in 122,58'19": 29. Baroni in 123,8'53"; 30. Vervaecke (secondo degli stranieri) in 123,9'1" 31. Ghesqulere (3.0 degli stranieri; in ore 123,21'32"; 32. Giuppone in 123,26'44"; 33. Scacchettl in 123,37'50"; 34. Carlotti in 123,39'51"', 35, De Paolis in ore 123,46'24"; 36. Andretta in ore 123,48'18"; 37. Trueba to 123,59,38"; 38, Zucchìni in 124.5'15"; 39. Pancera in 124,6'26"; 40. Guarducci in ore 42. Galateau in ore 124,29'25"; 43. Merlini in 124,40'53"; 44. Salazard in ore 124,54'42"; 45. Sieronski in 125,2'15"; 46. Rinaldi in 125,11'39"; 47. Bulla in 125,13'52"; 48, Fraccaroli in 125,32' e 52"; 49. Abondio in 125.39'!"; 50. Gulli in 126,12'5"; 51. Mammina in ore 126,19'44"; 12. Pavesi In ore 128,2'48". L'ultima fatica e su Valmorbia sino a Rovereto 11 gruppo si ricompose e le speranze di assi stcre ad una soluzione prima di ginn gerc all'Arena svanirono completamen te. Prima di Rovereto, dove 11 gruppo giunse compatto alle 10,41' alla ridotta media di Km. 24,200; bucarono Giup- Fone, Piemontesi e Ghosquière, e, nelabitato, Salazard cadde senza gravi conseguenze. A Riva si arrivò alle 11 e 35', dopo 114 Km. condotti alla media complessiva di Km. 24,100. Costeggiando il lago di Garda, dalle acque di un purissimo azzurro, giungemmo in rista di Tiamo di Sopra, al comando di Pancera. Verso il culmine Pancera cedette di colpo e finì in coda al gruppo, mentre Camusso assumeva l'iniziativa, trascinandosi Vervaecke, Bertoni, Guerra e gli altri alla spicciolata. Fu il cumianese a passare per primo in vetta alle 12,10', senza per altro combinare nulla di positivo nei riguardi della maglia rosa. La Valle dell'Idre vide sfilare ordinatamente i corridori senza fatti notevoli di cronaca. Scompanso il sole, il cielo divenne d'un grigiore snervante come il paesaggio, che non ci offriva più, come del resto la corsa, alcunché di interessante. La salita di Sant'Eusedio, condotta da Bertoni, vigilato attentamente da Guerra, non spostò di un punto la situazione. Qualche mutamento temporaneo e poi il gruppo dei 52 si ricompose prima ancora di Brescia, raggiunta alle 15,4', dopo 207 chilometri alla media di Km. 25,100 orari. Dopo Brescia il sole rifece la sua apparizione, in tempo per illuminare la sfilata trionfale del plotone capitanato dal bergamasco Gotti, che trovava larghe e favorevoli accoglienze nella sua regione. A Bergamo, dove la « maglia bianca» si aggiudicò il traguardo a premio, la media salì a Kg. 26,500, Da Bergamo a Milano, rincuorati da una folla enorme ed esultante, i superstiti della dura fatica portarono la media ad oltre ventotto chilometri. Nell'ultimo tratto, approfittando di un attimo di incertezza del gruppo, Guerra cercò di andarsene per giungere tutto solo all'Arena. Non gli fu possibile, perchè Camusso, che lo sorvegliava, gli si incollò alla ruota. Barrai, malgrado una caduta, finì col gruppo di testa, che ,all'ingresso dell'Arena, dopo aver percorso una decina di chilometri in un vero corridoio umano, venne fermato per la disputa del giro a cronometro. La vittoria d! Olmo su Scorticati e Guerra fu salutata da molti applausi — l'Arena era piena zeppa di sportivi — ma, durante il giro d'onore, il mantovano si ebbe ima dimostrazione come mai si vide tributata in vita sua. Guerra stesso ancora sotto l'impressione della faticata vittoria, mentre lo accompagnavamo al suo albergo per sottrarlo alla folla che lo reclamava, ci confessò, non senza una punta d'emozione, ch'egli non sperava tanto dai suoi ammiratori, V. Z. L'ordine d'arrivo