Forse l'impresario rapito sta per essere rilasciato

Forse l'impresario rapito sta per essere rilasciato Due famiglie nell'angoscia in Sardegna Forse l'impresario rapito sta per essere rilasciato Sono ormai dieci giorni che il comm. Peppino Ticca è prigioniero -1 familiari hanno già pagato trenta milioni come prima rata del riscatto • Più drammatica la situazione dell'allevatore Luigi Ledda, sequestrato mercoledì scorso -1 carabinieri hanno allentato la sorveglianza per facilitare i contatti fra i banditi e i congiunti degli ostaggi Dal nostro corrispondente Cagliari, lunedì mattina. Per Peppino Ticca si è iniziato il decimo giorno di prigionia, per l'allevatore di Bortigali, Luigi Ledda, il quinto, e ancora non si è registrato alcun fatto nuovo. Le forze dell'ordine hanno notevolmente allentato la sorveglianza nelle campagne fra Dorgali, Oliena ed Orgosolo, per permettere ai familiari degli ostaggi dì riprendere i contatti con i banditi. Nel caso dell'imprenditore di Dorgali i contatti, già stabiliti una volta con il pagamento di una prima rata di trenta milioni, si erano interrotti per l'intervento dei carabinieri. I rapitori di Luigi Ledda, invece, non si sono fatti ancora vivi, anche se i fratelli del sequestrato percorrono incessantemente le strade intorno a Bortigali in attesa di incontrare il loro emissario. Interrotte le battute, gli inquirenti cercano di ricostruire la meccanica del sequestro dell'allevatore. E' stata pll'ìncirca accertata l'ora in cui Luigi Ledda è stato sequestrato. Un pastorello ha detto di avere visto l'allevatore, verso le 17.30 di mercoledì scorso, mentre dava da mangiare ai maiali. Alle 18 una pattuglia di carabinieri in normale servizio di perlustrazione ha sostato su un ponte dal quale è possibile vedere l'ovile del Ledda e non ha notato nulla di strano. Verso le 20,30 un altro pastore, che talvolta trascorre la notte nell'ovile dei Ledda, ha bussato ripetutamente alla porta senza ottenere risposta. Il rapimen¬ to di Luigi Ledda, quindi, è avvenuto fra le 17,30 e le 20,30. Gli inquirenti stanno indagando anche sulla malavita del luogo nella speranza di risalire a chi ha organizzato il sequestro. Se gli esecutori non sono gente di Bortigali, il basista è sicuramente del posto, a conoscenza cioè delle abitudini del Ledda, dei suoi orari di lavoro e -delle sue possibilità finanziarie. E' proprio questo che lascia perplessi. I Ledda non sono molto facoltosi. Hanno sempre lavorato in campagna e il patrimonio è un solo, comune ai dieci fratelli e alla vecchia madre, Caterina. Nasce perciò il dubbio angoscioso di una vendetta. Ma Luigi Ledda — assicurano a Bortigali — ha sempre vissu to tranquillamente. • Da Dorgali a Bortigali. Qui c'è aria d'attesa. Si ha l'impressione dì essere giunti alla fase finale. La gente, quella che sa tutto, sussurra che Giuseppe Ticca sta per tornare. L'allentamento della sorveglianza'dovrebbe avere favorito la ripresa dei contatti tra la famiglia ed i malviventi. Di concreto, comunque non c'è nessuna novità. Nel frattempo a Dorgali si parla dì un episodio doloro so avvenuto la scorsa notte. La moglie di un nipote del comm. Ticca. signora Angela Ticca Pirisi, di 41 anno, madre di altri tre figli, è morta per infarto mentre si trovava al settimo mese di gravidanza. I medici non escludono che la tensione provocata dal recente sequestro del familiare abbia avuto una parte determinante nella repentina fine della povera signora. La notizia ha destato enorme impressione e commozione in tutta l'isola. m. g. ♦