È mancato ai juventini un solido gioco d'insieme

È mancato ai juventini un solido gioco d'insieme Cinquantamila spettatori, 48 milioni d'incasso È mancato ai juventini un solido gioco d'insieme Il fraine; del Palermo con un'abile mossa lattica ha bloccato la Juventus: il cenfroavanti Bercellino II spostato a centrocampo - Poche occasioni da goal Gli assi dell'attacco hanno fallito la prova, e la Juventus degli Haller, degli Anastasi, dei Bonetti ha dovuto faticare per chiudere in parità — 0 a 0 — l'incontro con il Palermo. Un Palermo che non ha presentato molto come classe e tecnica, ma solamente « grinta », decisione, velocità ed un po' di intelligenza tattica. Gli ospiti hanno retto il confronto quasi alla pari se non per statura tecnica almeno per agonismo e decisione. L'allenatore palermitano ha azzeccato due mosse tattiche a cui Heriberto Herrera non ha saputo opporre le opportune contromosse. Pasètti impegnato nel controllo dell'ala Pelizzaro era un non senso perché Pelizzaro è veloce e soprattutto gioca a destra. Pasetti come terzino sinistro non sa né tenere la posizione né avanzare per il cross. E' un « destro » naturale. Ieri ha sfigurato di fronte a Pelizzaro. Il secondo colpo di Di Bella porta il nome di Bercellino II, che, pur indossando la maglia .ni 9, ha giocato prevalentemente come mediano sinistro disturbando ed a tratti addirittura sconvolgendo la manovra d'attacco juventina che avrebbe dovuto prendere le mosse dall'arretrato Favalli, da Benetti e da Del Sol. Bercellino, che non è un velocista, era favorito dal gioco dei bianconeri, impegnati in una manovra di mille passaggi, una manovra stucchevole ed irritante. Benetti, quando è giunto a Torino, usava passare la palla « dì prima », era la sua dote migliore. Ora anche lui si perde nella ricerca di chissà quale intesa con il compagno che non trova mai. Dire che la colpa del non gioco juventino sia di Benetti sarebbe ingiusto. La colpa è di tutti, equamente divisa, dei centro-campisti insolitamente imprecisi nei rilanci, di Favalli che corre molto ma senza idee chiare, di Anastasi quasi « complessato » dalla presenza di Haller, da cui comunque non ha mai avuto un passaggio sfruttabile, di Zigoni, sempre individualista ed a tratti assente, ed infine anche di Haller, che pur giocando con il massimo impegno è apparso ben lontano dal «grande Haller » che tutti ricordiamo. Il tedesco ha le attenuanti di una lunga inattività per infortunio, di una scarsa preparazione e della mancanza di intesa. Il Palermo ha pienamente meritato il pareggio. I siciliani nel primo tempo hanno avuto addirittura lunghi periodi di iniziativa, impostando comunque la loro azione su una prudente copertura. All'attacco c'erano i soli Troja e Pelizzaro, ma bastavano per dare grattacapi a Roveta ed a Pasetti. Reja, Landoni e Bercellino II giocavano arretrati, Landri, Giubertoni. Lanciai, Furino e Maggioni, approfittando di un arbitro eccessivamente longanime, hanno sciorinato tutta la gamma dei falli ammessi e non ammessi sui campi di calcio. Genel ha fischiato molto, ma in certi casi la punizione tecnica non basta. Maggioni e Furino avrebbero dovuto essere richiamati, come meritava la espulsione il calcio affibbiato da Landri ad Anastasi al 34' della ripresa. Genel ha visto, ma non è intervenuto. I giudizi sull'arbitro e sui siciliani non devono però essere considerati come attenuanti per i juventini, che meritano la critica più severa. ,E' difficile comprendere coinè una squadra che ha tanti assi debba giocare cosi male. Pareva la Juventus dello scorso anno, lo stesso inconsistente andirivieni di gente che non sa cosa fare, mai uno spunto in velocità, ma la caparbia insistenza in una manovra arabescata da mille passaggi, che paiono fatti apposta per permettere agli avversari di chiudere ogni corridoio e di bloccare ogni iniziativa. II gioco della Juventus mi¬ gliorerà di certo perché ad Heriberto-Herrera non mancano gli uomini per correggere i difetti che ieri sono apparsi piuttosto gravi. Non bisogna avere fretta, ma non si può neppure attendere troppo, perché i punti persi all'inizio sono difficili da ricuperare. La cronaca in brevi note. Attacca subito il Palermo con una certa insistenza, senza per altro scoprirsi in difesa, che risulta infoltita di tanti uomini. Il primo tiro in porta è di Anastasi al 7'; Ferretti para facilmente. 21': brivido tra la folla, un «bolide» di Troja sfiora il palo della porta di Anzolin. Al 38' Pasetti nel tentaI tivo di respingere un centro di Reja dalla destra quasi provoca un autogoal. Al 44' l'arbitro ammonisce Lancini per fallo su Haller. Nella ripresa su azione di Zigoni, Haller tira a rete, para Ferretti, che si ripete subito dopo su tiro di Zigoni. Giulio Accatino Juventus: Anzolin; Pasetti, Leoncini; Roveta, Castano, Del Sol; Favalli, Benetti, Anastasi, Haller, Zigoni. Palermo: Ferretti; Maggioni, Furino; Lancini, Giubertoni, Landri; Pelizzaro, Landoni, Bercellino II, Reja, Troja. Arbitro: Genel- di Trieste. Spettatori: 50 mila circa di cui 34.500 paganti per un incasso di 48 milioni. Helmut Haller, Il calciatore più atteso della partita, a sinistra, tenta di segnare

Luoghi citati: Palermo, Torino, Trieste