Un nuovo attacco delle Acli alla dc

Un nuovo attacco delle Acli alla dc La polemica si inasprisce Un nuovo attacco delle Acli alla dc I presidenti regionali e provinciali aclisti, riuniti a convegno a Roma, hanno deplorato l'espulsione di 17 esponenti della loro organizzazione dalla de di Belluno Nastro servizio particolare Roma, lunedi mattina. Nella polemica in atto da qualche tempo tra alcuni settori delle Adi (Associazioni cristiane dei lavoratori italiani) e la de si è registrato ieri un fatto nuovo. I presidenti regionali e provinciali delle Adi, che si erano riuniti a Roma per un esame della situazione dell'Associazione in vista dell'undicesimo Congresso (previsto per il 1969), hanno approvato un documento in cui esprimono la loro solidarietà ai 17 componenti del Consiglio provinciale delle Adi di Belluno « nel momento in cui con un ingiusto provvedimento sono stati espulsi dal partito della democrazia cristiana nella quale per molti anni avevano militato apportandovi la loro esperienza sociale e la loro serietà politica ». « Agli amici aclisti di Belluno — prosegue e conclude il comunicato — i presidenti provinciali e regionali delle Acli di tutta Italia hanno espresso l'augurio che il loro comportamento dischiuda finalmente nuove strade di partecl pazione per il bene comune e l'ascesa dei lavoratori». Il caso di Belluno « esplose» qualche giorno fa, anche se stava maturando da diversi mesi. Furono espulsi dalla de i diciassette membri del Consiglio provinciale delle Acli, compreso il Presidente Dalla Palma e il segretario Samaria. A loro veniva fatto carico di non avere appoggiato, anzi di avere ostacolato, il candidato ufficiale della de al Senato in occasione delle elezioni politiche del 19 maggio. In seguito a questa accusa, i diciassette erano stati invitati a comparire davanti al'collegio regionale dei probiviri della de il 7 settembre scorso. Tutti, però, avevano respinto l'invito. Si era così arrivati al provvedimento dell'espulsione. Tale provvedimento aveva subito provocato una protesta degli esponenti della sinistra de membri della direzione nazionale. Questi esponenti avevano inviato una lettera al segretario del partito, on. Rumor, in cui si prospettava la possibilità di « gravi e imprevedibili conseguenze anche sul piano generale» qualora le decisioni contro i 17 di Belluno non fossero riesaminate. E' seguita ieri la protesta del presidenti regionali e provinciali delle Acli. Il documento da loro approvato è notevole perché non solo respìnge il provvedimento di espulsione ma esalta il comportamento dei 17 di Belluno (i quali, come si è detto, erano stati accusati di aver sabotato il candidato ufficiale del partito per il Senato), arrivando ad esprimere l'augurio che tale comportamento «dischiuda finalmente nuove strade di partecipazione per il bene comune e l'ascesa dei lavoratori ». In attesa di ulteriori chiarimenti, queste parole sembrano significative, sia tenendo conto che fra qualche mese, a Belluno, si dovrebbe votare per il Comune, sìa ricordando che al recente convegno di Vallombrosa il presidente nazionale delle Acli, Labor, ha proposto che le Associazioni cristiane dei lavoratori si presentino in modo autonomo, con proprie liste, alle elezioni amministrative del '69. m. p.

Persone citate: Dalla Palma, Rumor