Sedicenne uccide un uomo ferisce gravemente un altro rapisce e violenta una donna

Sedicenne uccide un uomo ferisce gravemente un altro rapisce e violenta una donna Sedicenne uccide un uomo ferisce gravemente un altro rapisce e violenta una donna L'allucinante episodio vicino all'Idroscalo - Il ragazzo arrestato dopo dodici ore - Per attuare il suo folle piano aveva rubato un fucile da caccia - Il ferito è mollo grave: rimarrà cieco per sempre Nostro servizio particolare Milano, lunedi mattina. Un allucinante episodio di follia e di violenza è accaduto sabato notte alla periferia di Milano. Un ragazzo di appena sedici anni, apprendista litografo, ha ucciso un uomo con un colpo di fucile da caccia, ne ha ferito gravemente un altro ed infine ha violentato una donna. Non conosceva neppure le sue vittime. Dodici ore più tardi è stato arrestato nella sua abitazione, a Novegro di Segrate. Si chiama Elio Contino, è originario di Rodi Garganico, in provincia di Foggia, e si è trasferito a Milano con Ut famiglia da circa due anni. La sua mente è sconvolta: mentre violentava la donna continuava a gridare: «Sono il fratello di Cavaliere!... Sono il fratello di Cavaliere!... ». Forse non sarà neppure processato ma finirà direttamente in un manicomio criminale. Telefonata anonima L'ucciso è un giovane di 32 anni, Giuseppe Savasta. Viveva da tempo separato dalla moglie, che abita a Genova con i due figli. Nell'ambiente della malavita era conosciuto come un « protettore». Il ferito, Claudio Sabotino, 39 anni, lavorava come spedizioniere in un'azienda tipografica milanese. E' ricoverato in gravi condizioni all'ospedale (I Fatebenefratelli ». Ha il viso orribilmente sfigurato; i medici non disperano di poterlo salvare, ma rimarrà cieco. Della donna violentata, amica del Sabotino, si conosce soltanto il nome, Pina, e l'età, 38 anni. L'allarme è stato dato alle 22,10 di sabato. Al «pronto intervento» di via Moscova giunge una telefonata anonima; «Correte a Segrate in via Corelli: ho udito degli spari ». Un attimo dopo un'altra telefonata anonima ancor pili precisa: « Alla fine di via Corelli ci sono un morto ed un ferito». Via Corelli è una strada che si inoltra nella campagna, prima di giungere all'Idroscalo; alla sera è frequentata da coppiette e passeggiatrici. Quando carabinieri e polizia giungono sul posto trovano un'« Appia » posta di traverso alla carreggiata: un uomo giace riverso fra la portiera ed il volante. Il suo viso è una maschera di sangue, ma respira ancora. Una macchina lo trasporta d'urgenza in ospedale. Una cinquantina di metri più avanti c'è una « 1100 ». Accanto, sul ciglio della strada, è disteso il cadavere di un uomo. Né il ferito, né il morto hanno indosso documenti: ti rie¬ sce ad identificarli grazie ai libretti di circolazione delle auto. Alcuni agenti si recano a casa del Sabotino: vi sono la moglie e la figlia del ferito. La donna dice che il marito è uscito da qualche ora per sbrigare una questione di lavoro. Intanto circa cinquecento uomini, fra agenti di polizia e carabinieri, perlustrano la zona del delitto. Accanto alla «1100» viene trovato un bossolo di fucile da caccia calibro 16; altri due, identici, vengono scoperti vicino all'» Appia». Poco più lontano una giacca da donna con una spilla d'oro, un fazzoletto insanguinato e i documenti del Sabotino. La giacca da donna fa pensare agli inquirenti che la sparatoria Sia la conseguenza di un « regolamento di conti» fra protettori. Agghiacciante racconto Alle 3,30 giunge in questura una telefonata. Un uomo avverte che a casa sua c'è una donna che ha qualcosa di molto importante da dire in merito alla sanguinosa vicenda di Segrate. La donna è l'amica del Sabotino. La loro relazione dura da tempo. Il capo della Squadra Mobile dott. Caracciolo si reca subito all'indirizzo indicato. Pina F. gli fa un allucinante racconto: «Ero con il Sabotino in macchina nei pressi dell'Idroscalo. Ad un certo momento abbiamo sentito un colpo di fucile molto vicino Claudio ha avuto paura ed ha deciso di andarsene. Mentre cercava di Invertire la marcia dell'auto è spuntato dall'ombra un ragazzo con un fucile imbracciato. Senza dire una parola ha sparato e Claudio è caduto ». «Poi il ragazzo mi ha ordinato di scendere e di prendere il portafogli dalle tasche del mio amico. Ero terrorizzata ed ho ubbidito. Lui ha preso i soldi dal portafogli- e quindi l'ha gettato via. Gli ho offerto il mio orologio d'oro purché non mi facesse del male. Non l'ha voluto e mi ha costretto invece a seguirlo. Ci siamo fermati in un prato e qui mi ha violentata più volte. Ad un certo momento si sono visti in lontananza 1 fari di alcune auto. Ho capito che erano i carabinieri, ma lui mi ha impedito di gridare puntandomi contro 11 fucile. Poi lentamente ci siamo allontanati e quando gli è sembrato che fossimo abbastanza ' distanti dalla strada mi ha lasciato andare. Ho camminato a lungo senza sapere dove andassi finché mi sono trovata su una strada asfaltata. Allora ho fermato un'auto e mi sono fatta condurre a casa di un amico ». La donna fornisce anche la descrizione del maniaco: un ragazzo non alto, con un gran ciuffo sugli occhi: pantaloni neri e maglione chiaro.'Questi elementi più i bossoli trovati sul luogo del delitto portano alla cattura del folle. Nella serata i carabinieri della stazione di Pioltello avevano ricevuto la denuncia del furto dì un lucile da caccia calibro 16 e dì otto cartucce dalla casa di Roberto Barzaghi, abitante a Novegro di Segrate in via Pascoli 41. Gli inquirenti vengono avvertiti e si recano dal derubato con i bossoli trovati in via Corelli. Il Barzaghi afferma che sono della stessa marca delle cartucce che „gli hanno sottratto con il fucile. Dice che si è accorto del furto rientrando a casa poco dopo le 21. Il ladro aveva frugato dappertutto, ma non aveva toccato né soldi né gioielli. Catturato ii folle II ladro e l'assassino sono evidentemente la stessa persona e questa abita nella zona. Gli inquirenti decidono di interrogare tutti i giovani del posto la cui descrizione corrisponde a quella fornita dall'amica del Sabotino. Alle 10 dì doménica mattina due sottufficiali della « squadra mobile » si presentano in via Novegro 13 D e suonano alla porta dell'alloggio abitato dai Contino. Viene ad aprire un ragazzo in slip. Non è molto alto ed ha un gran ciuffo di capelli sulla fronte. In bagno vengono trovati un paio di pantaloni neri ed un maglione chiaro tutti inzuppati e sporchi di terra. Il giovane viene condotto in questura. Dopò un breve interrogatorio confessa. L'indagine è conclusa: ora la parola spetta ai medici psichiatrici. Piero Gasco

Persone citate: Barzaghi, Caracciolo, Elio Contino, Giuseppe Savasta, Piero Gasco, Pina F., Roberto Barzaghi

Luoghi citati: Genova, Milano, Pioltello, Rodi Garganico, Segrate