Spettacolare caduta di Hailwood Agostini vince sotto la pioggia

Spettacolare caduta di Hailwood Agostini vince sotto la pioggia Ieri a Monza nel Gran Premio delle Nazioni di moto Spettacolare caduta di Hailwood Agostini vince sotto la pioggia I due assi si sono affrontati nella classe 500 - Al terzo giro, l'inglese è uscito di pista a 120 all'ora all'ingresso della curva «parabolica» - E' rimasto illeso, ma ha dovuto ritirarsi - Agostini ha vinto anche nella 350 - Successi di Ivy e Read nelle altre gare - Curiosa situazione nella classifica mondiale delle 250 DAL NOSTRO INVIATO Monza, lunedi mattina. Il duello fra Giacomo Agostini e Mike Hailwood ieri a Monza nel Gran Premio motociclistico delle Nazioni è durato meno di cinque minuti. Il tempo di disputare insieme, ruota a ruota, due giri e mezzo, sotto la pioggia. Poi, all'ingresso della curva « parabolica », l'asso inglese è uscito di pista a 120 all'ora compiendo uno spettacolare volo. Nessun danno per Hailwood, che correva con la Benelli cedutagli da Renzo Pasolini, ma via libera ad Agostini e alla sua agile MV-Agusta. L'italiano non faticava ad imporsi a Pasolini, che aveva affiancato Hailwood salendo su una moto usata in precedenza soltanto per gli allenamenti. La caduta di Hailwood ha costituito l'episodio-chiave della prova delle 500 e di tutto il Gran Premio, che pure comprendeva gare delle classi 125, 250 e 350. Ma il pubblico, piuttosto scarso per il maltempo, ha atteso con ansia solo la lotta fra il «suo» Agostini e il campione britannico. I successi di Bill Ivy nella 125, di Phil Read nella 250 e dello stesso Agostini nella 350 sono stati accolti con moderato interesse. C'era molta attesa per questo ennesimo confronto Agostini-Hailwood, un'attesa che le recenti polemiche avevano contribuito ad aumentare. Al via, i due rivali sono scattati quasi nello stesso attimo, l'italiano, sulla rossa MV, è riuscito ad assumere il comando, mentre l'inglese, sulla verde Benelli quattro cilindri, gli si incollava letteralmente alla ruota posteriore. Terzo Pasolini, e poi tutti gli altri corridori, destinati a recitare il ruolo di comparse. Agostini non riusciva a staccare Hailwood, Hailwood non era in grado di superare l'avversario. Alla « parabolica » la soluzione. Racconta un gruppo di giovani: « All'ingresso della curva Giacomo si è allargato sulla sinistra, per poi portarsi a destra. Mike era quasi di fianco ad Agostini, forse era ancora troppo veloce, forse ha dato un colpo di freno: la moto è andata dritta per una ventina di metri, sulla sabbia all'esterno della " parabolica ". Lui si è preparato al volo: ha allungato le mani in avanti, racchiuso la testa fra le spalle. Sembrava un paracadutista o un tuffatore. Ha fatto una capriola e sì è subito rialzato. Non ha tentato di ripartire ». Agostini non si è neppure accorto che il rivale era caduto. L'ha appreso dai segnali fattigli dal box della MV. La versione di Hailwood, tornato a piedi al traguardo, la tuta sporca di fango, è questa: « Ho visto Agostini allargarsi, ho dato una frenata. Ilo sentito la moto scapparmi di mano, e ho pensato d'istinto a cader bene. Mi son fatto soltanto due o tre escoriazioni alle-mani. Mi spiace molto che la corsa sìa finita così ». Il pubblico l'ha applaudito con simpatia. Pare che la Honda sia in dubbio se riprendere l'attività sportiva o meno (si dice che anche la Yamaha stia per lasciare le piste), e i tifosi avrebbero piacere di vedere Hailwood con la Benelli il prossimo anno. Eliminato Hailwood, per Agostini la corsa si è risolta in una passeggiata a 180 all'ora. Si comprende il valore, l'abilità, il coraggio del giovane asso di Lovere osservando il comportamento degli altri corridori. Pasolini, che è un tipo in gamba, ha sempre avuto un distacco di una trentina di secondi da Agostini, gli altri sono stati doppiati giro dopo giro. Giacomo, con il doppio successo di ieri, ha raggiunto un primato unico nella storia del motociclismo: ha vinto tutte le prove di campionato mondiale delle classi 500 e 350 in calendario. In totale, 17 corse (10 della cilindrata maggiore, 7 dell'altra), cui vanno aggiunte sei gare internazionali. Sono 23 affermazioni consecutive, un record che dimostra il valore del pilota e la perfezione raggiunta dalla moto, un capolavoro di meccanica cui la MV destina lo sforzo di tecnici e laboratori. Peccato che un simile binomio manchi nello sport del volante, dove c'è la macchina — Ferrari —, ma non l'uomo. Nella 350, assente Hailwood, Agostini si è imposto ad un volitivo Pasolini. Il riminese ha tentato di tenere il ritmo del campione del mondo, che sulle piste bagnate si trova a suo agio in modo particolare (« questione di sensibilità» ha detto). Ma, come Hailwood, nel corso del quarto giro è uscito di pista alla « parabolica ». Pasolini è stato più fortunato, ha potuto riprendere la gara con circa mezzo minuto di ritardo. Nessuna speranza, però, per il primo posto, che Agostini ha ottenuto ad oltre 170 di media. Naturalmente, nessun primato è stato abbassato. Lotta in famiglia nella 125 e nella 250 fra Read, già campione della prima, e Ivy. I due corridori della Yamaha si sono impegnati a fondo nella 125: un lungo, serrato duello che ha visto la vittoria di Ivy dopo una caduta di Read al penultimo giro. Read si è preso la rivincita nell'altra classe, una rivinci tà assai importante, perché grazie ad essa l'inglese ha rag giunto il connazionale nella graduatoria mondiale. I due dopo Monza, ultima prova del campionato, hanno 52 punti. Il titolo verrà assegna to d'ufficio dalla Federazione internazionale calcolando la media delle medie delle corse vinte da ciascun pilota. Read sembra favorito. Come contorno al Gran Premio sono state disputate due gare del campionato ita¬ liano juniores. Nella 125 affermazione di Giuliano Conti, su Motobi (11 giri, pari a km. 63,250, in 27'8"3 alla media di km. 139,839), e nella 250 di Gianfranco Bianchi, anch'egli in sella ad una Motobi (12 giri, pari a km. 69, in 28'29 "4 alla media di km. 145,314). In queste e nelle quattro prove del « mondiale » non si son contate le cadute, gli scivoloni sull'asfalto bagnato. Soltanto due gli incidenti conclusisi con il ricovero in ospedale: Amedeo Marcelli, 23 anni, di Morgnano (Perugia) ha riportato una contusione cranica (se la caverà in una settimana), mentre per Giovanni Gagliotta, 31 anni, di Bologna, la prognosi è di 10 giorni per una contusione all'anca. Anche i motociclisti, per fortuna, hanno qualche Santo che li protegge. Michele Fenu Classe 500: 1 ) Agostini, MV Agusta, che compie 35 giri della pista stradale di 5750 m, pari a km 201,250, in ore 1,7,44"6 alla media di km 178,246; 2) Pasolini, Benelli, a 34"4; 3) Bergamonti, Paton, a due giri; 4) Pagani, Linto, a 4 giri; 5) Bertarelli, Patow id. Classe 350: 1) Agostini, MV-Agusta, 27 giri, pari a km. 155,250, in 54'26"2 alla media di km. 171,116; 2) Pasolini, Benelli, a 47"9; 3) Grassetti, Benelli, a un giro; 4) Stasa, CZ, a due giri; 5) Spaggiari, Ducati, id. Classe 250: 1) Read, Yamaha, 22 giri, pari a km 126,500, in 42'35'"4 alla media di km. 178,210; 2) Ivy, Yamaha, a l'51"; 3) Santiago, Ossa, a un giro; 4) Keit, Yamaha, id.; 5) Findlay, Yamaha, a due giri. Classe 125: 1) Ivy, Yamaha, 18 giri, pari a km. 103,500, in 36'23"3 alla media di km. 103,500; 2) Read, Yamaha, 6'18"5; 3) Anscheidt, Suzuki, a un giro; 4) Simmonds, Kawasaki, id.; 5) Szabo, MZ, idem. Il momento della drammatica caduta dell'inglese Mike Hailwood, mentre era nella scia dell'italiano Agostini (Telefoto)

Luoghi citati: Bologna, Lovere, Monza, Ossa, Perugia, Santiago