Commemorato ad Acqui il feroce eccidio di Cefalonia
Commemorato ad Acqui il feroce eccidio di Cefalonia Nel venticinquesimo annuale del sacrificio Commemorato ad Acqui il feroce eccidio di Cefalonia Austeri riti hanno rievocato ieri, nella città che le diede il nome, l'eroica divisione che nel settembre 1943 fu sopraffatta dai tedeschi dopo 7 giorni di lotta e sterminata per punirla d'aver rifiutato la resa Acqui, lunedì mattina. Una delle pagine più gloriose dell'eroismo italiano del secondo Risorgimento è stata rievocata ieri ad Acqui, nel corso della cerimonia commemorativa del 25° anniversario dell'eccidio della divisione « Acqui » a Cefalonia ed a Corfu. Novemila soldati ed ufficiali sono stati ricordati per il loro olocausto che illuminò il fosco settembre '43, del fulgore del sangue versato nella lotta contro i tedeschi, primo sublime episodio della guerra di Liberazione. II generale Aldo Hengeller, uno dei pochi sopravvissuti, ha tenuto il discorso ufficiale. Con parole semplici e commosse, l'oratore ha ricordato il coraggio e la dignità di cui tutti diedero prova di fronte alla morte, dai generali ai fanti. Erano 15.000 soldati e 695 ufficiali. L'8 settembre anche a Cefalonia e a Cnrfù fu annunciato l'armistizio ed i soldati italiani di presidio alle isole fraternizzarono con quelli tedeschi, mentre la popolazione era in festa. Migliaia di uomini già pensavano al ritorno in patria. Pochi giorni dopo, però, tedeschi ed italiani erano in opposte trincee a combattere aspramente. Il 22 settembre, dopo 7 giorni di lotta, stremata, senza viveri né munizioni, mitragliata da ondate ininterrotte di Stukas, la « Acqui » dovette cessare il fuoco. Accerchiati e rastrellati nelle strade, nelle case e perfino negli ospedali, feriti e ammalati, tutti gli italiani finirono sotto il piombo dei plotoni d'esecuzione e delle mitragliatrici. Corone d'alloro sono state deposte ai monumenti dei Caduti, in suffragio dei quali ha celebsato il cappellano militare padre Ghilardini. g. I. P- Il gen. Hengeller, superstite di Cefalonia, commemora I Caduti
Persone citate: Aldo Hengeller, Ghilardini
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