Forse imminente il rilascio dell'imprenditore sequestrato

Forse imminente il rilascio dell'imprenditore sequestrato Forse imminente il rilascio dell'imprenditore sequestrato I familiari avrebbero già pagato il riscatto - Tracciato Yidentikit di un rapitore dello studente di Santu Lussurgiu (Dal nostro corrispondente) Cagliari, 30 ottobre. La liberazione di Peppino Ticca, l'imprenditore sequestrato dai banditi 1*11 ottobre scorso lungo la strada Nuoro-Dorgali, sarebbe imminente. La voce si è diffusa quando è stato dato per certo che i familiari dell'ostaggio, tramite un loro incaricato, avevano già provveduto al pagamento della somma per il riscatto: si parla di un centinaio di milioni. L'auto con a bordo l'emissario dei Ticca sarebbe partita ieri notte da Sassari e, dopo aver percor so un itinerario prestabilito che non è stato reso noto, sarebbe rientrata in città nelle prime ore di stamane: si presume che la persona di fiducia si sia recata appunto a consegnare il denaro ai fuorilegge. I banditi attenderebbero adesso il momento favorevole per accompagnare l'impresario dal nascondiglio fino ad un punto da dove egli possa raggiungere con relativa taciuta una zona abitata. Ancora nessuna notizia, invece, degli altri due possidenti rapiti, l'allevatore di Bortigali Luigi Ledda e lo studente universitario Matteo Onni di Santu Lussurgiu. Mentre proseguono serza soste le ricerche, gli investigatori della questura di Cagliari sono riusciti a conoscere i tratti del volto di uno dei quattro banditi che sabato scorso al¬ le 9 rapirono Matteo Onni. E' stato quindi tracciato l'« identikit » dell'uomo, che aveva il capo coperto da un passamontagna: la ricostruzione del viso è stata resa possibile dalla descrizione fatta da due pastorelli immobilizzati dai fuorilegge al momento del sequestro e da altre persone che avrebbero notato l'auto condotta dallo studente transitare in alcuni centri abitati. Il ritratto del malvivente è stato diramato a tutti i comandi della Sardegna. Matteo Onni fu rapito mentre era diretto con il padre Giuseppe ed uno zio, Giovanni Pische, verso la sua azienda nelle campagne di Paulilatino. in. g.

Persone citate: Giovanni Pische, Luigi Ledda, Matteo Onni, Peppino Ticca, Ticca

Luoghi citati: Bortigali, Cagliari, Dorgali, Paulilatino, Santu Lussurgiu, Sardegna, Sassari