Paul Morand è all'Accademia di Francia ma quale prestigio hanno gli «Immortali»? di Sandro Volta

Paul Morand è all'Accademia di Francia ma quale prestigio hanno gli «Immortali»? Paul Morand è all'Accademia di Francia ma quale prestigio hanno gli «Immortali»? (Dal nostro corrispondente) Parigi, ottobre. Non è tanto perché fu ambasciatore del governo di Vichy a Bucarest che la nomina di Paul Morand alVAcadémie, Francaìse può lasciare perplessi. A proposito della sua collaborazione con i tedeschi, Robert Kemp, critico di Le Monde e accademico di Francia, aveva detto dieci anni fa: « Non ci si può incontrare nell'Accademia con un uomo che ha tradito »; ma ormai Robert Kemp è morto e un'amnistia generale ha aperto a Morand la porta di Palazzo Mazarino: inutile insistere. Più difficile è. invece, riconoscere allo scrittore, sul piano strettamente letterario, i titoli per sedere sotto la cupola degli « Immortali ». Certo. Paul Morand è stato uno degli autori più letti negli anni del primo dopoguerra, ma la sua è stata una fama effimera, che ha lasciato poca traccia: è stata, piuttosto, una moda momentanea. Era una lettura facile, per un pubblico frettoloso e di poche esigenze, il pubblico delle années folles, che voleva dimenticare le sofferenze recenti e per il quale i racconti di Paul Morand erano un surrogato del tabarin, dei grandi viaggi, de- gli amori internazionali: erano l'illusione di soddisfare desideri inappagabili. E' stato detto che le sue pagine sono lo specchio di quell'epoca ed è vero soltanto nel senso che il suo stile equivale allo « stile nouille » dei mobilieri viennesi: in realtà, non c'è una persona né una situazione in Ouvert la nuit e in Ferme la nuit che non siano convenzionali. La sua ragazza scozzese, la sua anarchica catalana non sono altro che i clichés di come il pubblico di allora s'immaginava che fossero le ragazze scozzesi e le anarchiche catalane. Per capire che cosa sia stato Paul Morand, basta prendere a caso qualche riga del suo libro più famoso: « La porta del ristorante girava le sue albe di seta rosa nell'acqua dei vetri ricurvi. I tavoli si vuotarono. Le donne discendevano nei loro mantelli dalle fode: vive, statue in fondo a nicchie a colori. Emozionati, gli uomini ritrovavano un camerata: il loro cappello ». Oppure: « Essa si sedeva in tailleur sul tappeto, portava i piedi sotto dì sé, non senza che i suoi ginocchi ossosi scricchiolassero per l'artrite secca e fumava con un'aria di felino pigro. Rimaneva delle ore così, inattiva, cinica e genitale ». ' Non abbiamo a portata di mano nessun libro di Maurice Dekobra: è diventato ormai difficile trovarne anche nelle librerie più fornite, ed è un peccato: c'è da scommettere che si potrebbero riscontrare brani quasi con le stesse parole in La Madone des Sleepings. Certo, non si può situare l'opera di Morand a quel livello. C'è una certa bravura nel taglio delle sue novelle, una certa eleganza nell'insolito accostamento di termini usato per dare l'apparenza della profondità alle annotazioni più frìvole, ma non si può negare l'affinità di Paul Morand con Dejcobra e con altri sottoprodotti letterari della stessa epoca. La sua, tutto sommato, è l'abilità d'un brillante giornalista. La nuit des Sixjours, per esempio, se venisse sottoposta alla revisione d'un redattore capo esigente, potrebbe diventare una cronaca sportiva esemplare, ma non era mai avvenuto che un cronista sportivo fosse chiamato a occupare un seggio sotto la cupola degli « Immortali ». La cupola degli « Immortali »: che cosa è oggi, realmente. l'Académie Francaìse? Subito dopo la Liberazione, si era detto che il generale De Gaulle, allora capo del governo provvisorio, volesse l'elezione di André Malraux, Paul Eluard e Louis Aragon; sarebbe stata una scelta che avrebbe conferito all'istituzione tutto l'antico prestigio. Poi, però, Eluard è morto e Aragon e Malraux non hanno mai voluto saperne di presentare la propria candidatura. Così, insieme a qualche personalità veramente di primo piano Palazzo Mazarino ha continuato a riempirsi di generali, di duchi, di cardinali, e di scrittori del tipo di Paul Morand. Anche l'Italia ha avuto un'Accademia: era una creazione della dittatura ed è durata poco. E' stata una fortuna perché, se avesse durato, avremmo corso il rischio di vedere un giorno o l'altro perfino Pitigrilli in feluca. Sandro Volta Una tipica fotografia di Paul Morand negli anni '20

Luoghi citati: Bucarest, Francia, Italia, Madone, Parigi