Prima perizia: le macchie sul materasso e sul bastone sono sangue della vittima

Prima perizia: le macchie sul materasso e sul bastone sono sangue della vittima importante risultato dell'inchiesta sui delitto Cavallo Prima perizia: le macchie sul materasso e sul bastone sono sangue della vittima Questo elemento conferma che la vecchia signora fu uccisa nel letto - L'arma del crimine è il manganello che l'assassino nascose dietro un quadro appeso al muro; qui lo trovò Odilia e lo consegnò ai carabinieri - Sempre ali'esame del magistrato l'ormai famoso viaggio di Giacomo Vottero a St-Vincent -1 biglietti lasciati dalla vittima con frasi di accusa contro la figlia La perizia ematologica avrebbe accertato che le macchie trovate sul materasso di Catterina Cavallo e su un bastone sequestrato nella villa sono di sangue, dello stesso gruppo di quello della vittima. Questa notizia, non ancora ufficiale perché tutti gli atti relativi all'inchiesta sono coperti dal segreto istruttorio, confermerebbe In modo decisivo che l'anziana maestra è stata assassinata. Ma l'inchiesta continua: particolare importanza viene attribuita al risultato della superperizia ordinata dal dott. Gamba per stabilire l'ora e le cause della morte. Che cosa dicono 1 personaggi coinvolti in questa misteriosa storia? Giacomo Vottero, il giovane rappresentante, amico della figlia della vittima, ci ha detto ieri: « La notte del 31 luglio e il giorno seguente ero a Saint-Vincent con Odilia. Posso provarlo: i testimoni sembra non si ricordino di me, ma sono certo die, se ci metteranno a confronto, riuscirò a risvegliare la loro memoria ». Ricorda i movimenti di quella sera e del giorno dopo, descrive minuziosamente l'albergo in cui avrebbe dormito la notte. Ma 1 carabinieri sostengono che queste dichiarazioni non bastano. Ribattono che nessuno, e tanto meno l'albergatore, li ha visti a Saint-Vincent in quei giorni. L'albergatore inoltre afferma di non averli mal ospitati, i loro nomi non risultano sul registro dell'albergo. Ribatte il Vottero: « Ho de scritto la camera dell'albergo, precisando anche la posizione dei mobili ». I carabinieri dicono che il Vottero potrebbe avervi soggiornato in un altro periodo e ricordano che, circa tre anni fa, il giovane aveva curato l'esecuzione di alcuni lavori di restauro nell'edifìcio. Logico quindi che conosca l'esatta ubicazione delle stanze e il loro arredamento. Sostengono anche che, descrivendo la camera tn cui sostiene di aver dormito quella notte, è incorso in un errore. Per avvalorare le sue affermazioni, il Vottero ha mostrato lo scontrino di una consumazione rilasciato dal bar del locale. Odilia Cavallo è ospite presso amici. L'aw. Filippi, che tutela i suoi interessi, ci ha detto: « Attendiamo serenamente l'esito della superperizia ordinata dal giudice istruttore. Confermo quanto ha dichiarato la mia cliente ai carabinieri: la notte del 31 luglio era a St-Vincent. Esiste una persona, un amico di Odilia che abita a Genova, in grado dì provare le sue dichiarazioni. Questo uomo è rimasto con lei sino all'una di notte e l'ha lasciata davanti all'albergo, dove era parcheggiata l'automobile del Vottero ». L'avvocato ha anche ricordato la natura dei rapporti di Odilia con la madre « improntati all'affettò più devoto e sincero, o dimostra anche il fatto che la donna aveva corretto un precedente testamento, nominando la figlia erede universale ». I carabinieri, durante i sopralluoghi nella villa, hanno trovato alcuni biglietti, nascosti in luoghi inconsueti, in cui l'anziana maestra accusava la figlia di maltrattamenti. « Odilia mi tira i capelli al centro », « Mi ha quasi ammazzata ». Altre frasi compromettenti sono state trovate su una vecchia agenda: alcune si riferiscono a fatti accaduti pochi giorni prima della morte. Sembra che la madre rimproverasse ad Odilia la sua amicizia col Vottero, contro il quale le due donne avevano intentato una causa per truffa. Odilia avrebbe confermato questi screzi ai carabinieri, negando però di avere picchiato la madre. E' stata proprio Odilia a trovare l'arma del delitto: una specie di manganello, scoperto per caso dietro ad un quadro e sfuggito alle perquisizioni. Ad una estremità presentava delle strane macchie di color bruno. La perizia ematologica avrebbe accertato che si tratta di sangue. Ma se questa è l'arma usata per 11 delitto, perché l'assassino invece di disfarsene l'avrebbe nascosta, correndo il rischio che venisse «coperta? Questo è uno del tanti interrogativi ancora senza risposta. 4 Anziani Lancia — Il presidente della Lancia dott. Massimo Spada con il vicepresidente ing. Pesentl, direttori e dirigenti della società hanno partecipato Ieri alla cerimonia per la premiazione di 36 dipendenti con oltre 35 anni di servizio. 9 •» SS* • ^.ser^r-~rr$ sr g. <a a. s M'IW) c 5? "1 Ojl'jy:^ ~Jf£-($mmk~^ 1J> Un biglietto trovato dai carabinieri con frasi scritte dalla vedova uccisa il 31 luglio

Luoghi citati: Genova, Odilia, Saint-vincent