L'imprenditore di Dorgali è ancora vivo i banditi insistono per avere 200 milioni

L'imprenditore di Dorgali è ancora vivo i banditi insistono per avere 200 milioni Ore d'angoscia per ì Ire sequestrati in Sardegna L'imprenditore di Dorgali è ancora vivo i banditi insistono per avere 200 milioni I familiari di Giuseppa Ticca (rapito diciotto giorni fa) avrebbero ottenuto la prova che il loro congiunto è in buone condizioni - Affannosi tentativi per ridurre le pretese dei fuorilegge - Nessuna notizia dell'allevatore di Borfigali - Ci sono speranze di un imminente rilascio per lo studente di Santulussurgiu (Dai nostro corrispondente) Cagliari, 29 ottobre. Secondo alcune voci che si sono diffuse a Dorgali, i familiari dell'imprenditore Giuseppe Ticca, sequestrato diciotto giorni fa dai banditi, avrebbero ottenuto la prova che il loro congiunto è ancora vivo ed in buone condizioni fisiche. Ma i fuorilegge non sarebbero disposti a lasciare libero l'ostaggio per meno di duecento milioni. Pare che le trattative con i rapitori abbiano avuto fasi particolarmente drammatiche. In un primo tempo i malviventi avrebbero accettato una somma notevolmente inferiore a quella richiesta per rilasciare l'impresario, ma poi sarebbero tornati sulla pretesa iniziale: sembra che i parenti di Giuseppe Ticca non siano in grado di pagare un prezzo così alto per il riscatto, per cut là situazione va facendosi sempre più difficile. Avuta la certezza che l'imprenditore sta bene, i familiari sono ora di fronte ad un angoscioso interrogativo: riusciranno a convincere i banditi a ridurre le loro pretese? Secondo le indiscrezioni, le persone incaricate dai Ticca continuerebbero ad avere contatti con i fuorilegge, nel tentativo di giungere al più presto ad una soluzione della vicenda. L'agguato teso ieri presso Benetutti, in provincia di Nuoro, da tre banditi armati di mitra che hanno crivellato il camioncino del commerciante ambulante Esterino Zedde, di 27 anni, sarebbe da mettere in relazione con il sequestro di Giuseppe Ticca. Si ritiene infatti che i malviventi fossero in attesa di emissari della famiglia dell'impresario e siano stati disturbati dall'imprevisto sopraggiungere dell'aut'-zarro. Forse, temendo una trappola della polizia, hanno esploso le raffiche quando si sono resi conto di essere stati scorti dal giovane. Esterino Zedde si è presentato nel primo pomeriggio di ieri presso la caserma dei carabinieri di Benetutti, dove ha raccontato la sua drammatica avventura. Egli ha riferito che, mentre percorreva a velocità ridotta la strada Nule-Bénetutti, giunto a circa sette chilometri da quest'ultimo centro ha visto nella cunetta laterale tre uomini mascherati e armati di mitra. Istintivamente, ha accelerato e contemporaneamente i banditi hanno aperto il fuoco: le raffiche hanno centrato in pieno la fiancata sinistra del camioncino, che è stata forata da nove proiettili. Esterino Zedde ha ancora aumentato la velocità, riuscendo a mettersi fuori tiro. Subito dopo la denuncia resa dal giovane, i carabinieri hanno effettuato una vasta battuta nella zona circostante il luogo dell'agguato, ma non hanno trovato alcu.na-Xraóàia dei malviventi. Gli inquirenti sarebbero propensi ad escludere che si sia trattato di un tentativo di rapina, per cui prenderebbe consistenza l'ipotesi che la presenza dei fuorilegge in quella zona fosse in qualche modo legata ai contatti con gli emissari per il rilascio dell'imprenditore di Dorgali. Nessuna novità, finora, per quanto riguarda l'allevatore di Bortigali Luigi Ledda, sequestrato il 15 ottobre scorso, e lo studente Matteo Onni di Santulussurgiu, prigioniero, dei banditi da quattro giorni.. A Bortigali si fa sempre più insistente la voce secondo la quale il rapimento di Luigi Ledda sarebbe avvenuto per vendetta ed i malviventi vorrebbero far credere ad una estorsione per confondere le indagini. Si accrescono,- invece, le speranze di una sollecita liberazione per Matteo Onni: i congiunti dello 'studente stanno battendo le campagne per allacciare contatti con ì rapitori. Sì dice, comunque, che non dovrebbe essere difficile per la famiglia coneludere le trattative, in quanto il padre del giovane avrebbe ricevuto precise istruzioni al momento del sequestro. Pare anche che il denaro per il riscatto richiesto sia già pronto per essère versato ai malviventi. Frattanto, polizia e carabinieri proseguono le ricerche, perlustrando incessantemente tutte le zone in cui si ritiene possano avere trovato rifugio i banditi con gli ostaggi. rh. g.

Luoghi citati: Benetutti, Bortigali, Cagliari, Dorgali, Nuoro, Sardegna