E' morta a 89 anni Lise Meitner che intuì la fissione dell' uranio
E' morta a 89 anni Lise Meitner che intuì la fissione dell' uranio Una delle "pioniere,, delle ricerche atomiche E' morta a 89 anni Lise Meitner che intuì la fissione dell' uranio Collaborò con Hahn, Bohr e Fermi - Costretta a lasciare la Germania nel 1938, per ragioni razziali, dimostrò con il calcolo quanta energia si potesse ottenere dalle reazioni nucleari Alla fine del luglio di quest'anno ci toccò di scrivere, su questo giornale, un necrologio ver il chimico tedesco Otto Hahn, premio Nobel, morto all'età di 89 anni. Oggi, tre mesi appresso, giunge notizia della scomparsa di Lise Meitner, illustre fisica austriaca; e la morte l'ha colta alla stessa età: 89 anni. I due nomi, Hahn e Meitner, si incontrano quasi sempre congiunti: per un quarto di secolo lavorarono insieme. Nella sua autobiografia scientifica (Dal Radiotorio alla Fissione, ed. Boringhieri, Torino 1968), Otto Hahn fa dì lei frequentissima menzione. R. Jungk, nel suo fortunato libro. Gli Apprendisti stregoni (Einaudi ed., Torino 1958), li ricorda come il team Hahn - Meitner, operante negli anni 1935 ■ 1938 presso il Kaiser Wilhelm Institut a Berlin - Dahlem, nelle ricerche sugli -elementi transuranici, messi in luce con l'opera dì Fermi. Come è noto, quella coppia di nomi, cui va aggiunto quello dell'altro assistente di Hahn, il dottor Strassmann, è indissolubilmente legata alla scoperta della fissione del nucleo. L'evento si intrecciò ai fatti politici di quegli anni. Nell'estate del 1938 Hahn si adoperò per far partire dalla Germania la non-ariana signorina Meitner, che riparò prima in Olanda, poi in Svezia. Là. poco appresso, le scrisse Hahn, per comunicarle una interpretazione rampollata nel frattempo dai risultati dell'indagine chimica condotta sui materiali transuranici, indagine che aveva occupato per anni sia Hahn sia la Meitner; era l'esplosione in due parti del nucleo dell'uranio, colpito da un neutrone. Per tramite di quella « piccola donna dall'aria stanca e sgomenta comune a tanti esiliati » (L. Fermi, Atomi in famiglia, Mondadori ed., Milano 1954), la notizia passò a Bohr. a Copenaghen e si diffuse tra gli studiosi occidentali; in un mondo che ormai — anch'esso — stava per dividersi in due per una guerra lunga e feroce. La Meitner. insieme con un altro fisico, il nipote di lei O. R. Frisch, ne scrisse una nota per la rivista inglese Nature, che la pubblicò nel febbraio del 1939, proponendo il concetto di « fissione » o « scissione » al posto di quello di « esplosione » del nucleo (una notazione concettuale, non sol- tanto filologica) e mettendo in rilievo con un calcolo (poi seguito da un esperimento che lo confermò) la. grande quantità di energia liberata dal processo. Quel che la fissione significò, per l'armamento prima, per l'industria nucleare poi, è a tutti noto. Il fatto che nella fissione si liberassero dei neutroni, capaci di farsi propagatori di una reazione a catena, fu afferrato come una circostanza preziosa dai maggiori fisici del mondo. In America, per opera precipua di Fermi, se ne costruì la prima pila atomica (1942), e poi, sotto la guida di Oppenheimer, la prima bomba atomica. Tutti noi viviamo condizionati da quegli eventi e scoperte, di cui la Meitner fu tra i protagonisti. Didimo La scienziata Lise Meitner
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