La Germania comunista attacca il pei perché ha difeso Praga

La Germania comunista attacca il pei perché ha difeso Praga Un intervento voluto «la Mosca La Germania comunista attacca il pei perché ha difeso Praga L'atteggiamento dei comunisti italiani sarebbe dettato da «idee di nazionalismo piccolo borghese» (Dal nostro corrispondente) Bonn, 24 ottobre. Aspri attacchi sono stati lanciati ieri e oggi a Berlino Est dal Politburò del partito comunista della Germania Orientale e dal quotidiano del partito, Neues Deutschland, ai « partiti fratelli » di alcuni paesi occidentali, in particolare quello italiano, che criticarono l'invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe del Patto di Varsavia. Pure criticati sono stati i partiti comunisti della Cecoslovacchia e della Jugoslavia, tutti accusati di « revisionismo ». Il loro atteggiamento r~ ha detto dinanzi al Comitato centrale l'ideologo Hermann Axen, candidato al Politburò e segretario centrale del partito — rende difficile il programmato vertice dei partiti comunisti. Il ministro degli Esteri della Repubblica democratica tedesca, Otto Winzer, ha giustificato dinanzi al Comitato centrale l'occupazione della Cecoslovacchia: ha detto che « nessuno Stato, nella comunità socialista, può agire indipendentemente dagli interessi indissolubili comuni senza danneggiare la compattezza e l'efficienza dello sviluppo dei Paesi della comunità ». Winzer si è richiamato alla tesi esposta ieri dettagliatamente da Axen, il quale aveva detto che i partiti comunisti non sono autonomi, con legami multilaterali, ma null'altro che « sezioni staccate » del movimento comunista internazionale, ricordando che nessuna di tali « sezioni » può esprimere una volontà propria. Una « sezione » non è indipendente, ma è legata a una centrale di comando, la quale raccoglie tutte le « sezioni » e dà a ciascuna le direttive. Attaccando direttamente la « sezione » dei comunisti italiani, l'oratore della Germania Orientale ha detto che Luigi Longo sbaglia quando ritiene che « l'azione di soccorso dei paesi alleati alla Cecoslovacchia sia una violazione dell'indipendenza del paese». Longo non si è reso conto che la Cecoslovacchia « non è semplicemente uno Stato, ma uno Stato socialista » e pertanto « l'aiuto militare» non solo non ha violato la sua indipendenza, ma anzi l'ha assicurata in seno alla comunità socialista. Axen ha respinto apertamente — si ritiene per conto di Mosca — l'insegnamento togli atti ano del policentrismo del movimento comunista mondiale. « L'internazionalismo proletario — ha detto — vuole nel nostro tempo l'unione di tutte le forze anti-imperialiste intorno alla sua sorgente di forza, la più progredita e potente nazione del mondo, l'Unione Sovietica ». Ha aggiunto che « le armate dei Paesi socialisti sarebbero accorse in aiuto della Cecoslovacchia, per proteggere il socialismo in quel Paese e le frontiere occidentali della comunità, anche se non fossero state richieste di aiuto ». Chi non comprende questi principi del socialismo internazionale e non comprende la necessità dell'intervento del 21 agosto, dimostra' soltanto che « il veleno revisionista, legato a idee di nazionalismo piccolo borghese» ha veramente preso piede in alcuni partiti comunisti. ^ 5. «

Persone citate: Axen, Hermann Axen, Longo, Luigi Longo